Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini: protocollo d’intesa ministero della Transizione Ecologica – Ispra
400 milioni di euro del PNRR per interventi a favore dell’economia blu sostenibile e per istituire AMP
[9 Dicembre 2021]
Un comunicato del ministero della Transizione Ecologica (MiTE) informa che «Con la firma del protocollo d’intesa tra il MiTE e l’Ispra prende il via l’investimento M2C4-3.5 del PNRR “Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini”, che consentirà al nostro Paese di rafforzare le capacità di osservazione degli ecosistemi marini e attuare una campagna di recupero e restauro degli habitat marini degradati dalla pressione antropica. Il progetto, inserito nella missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, prevede un investimento complessivo di 400 milioni di euro per i mari italiani, in linea con gli obiettivi fissati dalla Strategia europea per il 2030 sulla biodiversità e le misure previste dalla Strategia per l’ambiente marino. Il piano contempla interventi su vasta scala per il ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini per invertire la tendenza al degrado degli ecosistemi del Mediterraneo e favorire il mantenimento e la sostenibilità di attività fondamentali non solo per le zone costiere, ma anche per filiere produttive essenziali come quelle della pesca, del turismo e dell’economia blu sostenibile».
Il protocollo d’intesa stabilisce le forme di collaborazione tra il MiTE e l’Ispra per il raggiungimento degli obiettivi del progetto attraverso: 1) Realizzazione di sistemi di osservazione degli ecosistemi marini e marino-costieri tramite sistemi di osservazione non stazionari e sistemi di osservazione in situ. 2) Mappatura degli habitat marini costieri e di acque profonde di interesse conservazionistico. 3) Attività di ripristino ecologico dei fondali e degli habitat marini tramite misure di protezione ecologica, interventi di ripristino attivo e attuazione di misure di tutela. Entro 30 giorni verrà istituita una task force MiTE-Ispra che avrà «Funzioni di coordinamento degli aspetti amministrativo-finanziari e degli aspetti tecnico-scientifici per l’effettiva attuazione del presente Protocollo d’Intesa, composta da 3 membri dell’Ispra e da 3 del MiTE». La task force si riunirà con cadenza almeno semestrale, o su richiesta di anche una sola delle Parti e i suoi membri non riceveranno alcun emolumento per le attività prestate.
Ecco le Linee di attività del “Progetto di ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini”:
1 Realizzazione di sistemi di osservazione degli ecosistemi marini e marino-costieri tramite sistemi di osservazione non stazionari e sistemi di osservazione in situ:
Ispra: Definizione del quadro complessivo delle infrastrutture necessarie al potenziamento delle piattaforme di osservazione marina non stazionarie e in situ al fine di: ‐ disporre della conoscenza della distribuzione a scala nazionale degli habitat marini di interesse conservazionistico ‐ rafforzare e accreditare in Europa il sistema osservativo marino e marino-costiero italiano, promuovendo l’integrazione tra attività di indagine e di esplorazione e il sistema di monitoraggio ambientale attualmente attivo a supporto delle normative UE di settore (e.g. Direttiva 2008/56/EC, Direttiva 2000/60/EC, Direttiva 1992/43/CEE, Direttiva 2009/147/CE) ‐ creare delle infrastrutture di avanguardia mettendo a fattor comune le componenti scientifiche e industriali a livello nazionale. Concettualizzazione e studio di fattibilità tecnica e scientifica delle infrastrutture da realizzare (navi e sistemi di osservazione in situ) in funzione dei fabbisogni di prospezione scientifica, monitoraggio e usi per ricerca. Predisposizione ed espletamento di bandi di gara finalizzati a: ‐ Realizzazione di n. 2 navi oceanografiche da ricerca ‐ Ampliamento e adeguamento dei sistemi di osservazione in situ.
MiTE: valutazione e condivisione del quadro complessivo, della concettualizzazione e studio di fattibilità tecnica e scientifica delle infrastrutture da realizzare e dei bandi di gara
2 Mappatura degli habitat marini costieri e di acque profonde di interesse conservazionistico:
Ispra: Definizione del quadro complessivo nazionale delle attività necessarie, relative a: ‐ Mappatura habitat costieri, con particolare riguardo alla realizzazione di una nuova mappatura a scala nazionale delle praterie di Posidonia oceanica e di Cymodocea nodosa ‐ Mappatura di habitat profondi di fondo duro con particolare riguardo ai margini della piattaforma continentale e dei monti sottomarini. Predisposizione ed espletamento dei relativi bandi di gara e accordi di collaborazione ex art. 15 della Legge 241/90 e ss.mm.ii. con altre pubbliche amministrazioni.
MiTE: valutazione e condivisione del quadro complessivo, dei bandi di gara e degli accordi di collaborazione ex art. 15.
3 Attività di ripristino ecologico dei fondali e degli habitat marini tramite misure di protezione ecologica, interventi di ripristino attivo e attuazione di misure di tutela:
Iapra: Supporto tecnico-scientifico al MiTE per l’individuazione del complesso di misure di protezione ecologica, interventi di ripristino attivo e di misure di tutela, e degli strumenti a sostegno dell’enforcement degli strumenti di protezione. – Supporto tecnico-scientifico al MiTE per l’istituzione di nuove aree marine protette. – Realizzazione di linee guida per la redazione di progetti sul ripristino ecologico e, in collaborazione con il MiTE, per la predisposizione e l’espletamento dei bandi di gara da parte delle amministrazioni. – Verifica dell’efficacia delle misure di ripristino adottate.
MiTE: Valutazione e condivisione delle linee guida per la redazione di progetti sul ripristino ecologico. ‐ Supporto alle amministrazioni pubbliche, in collaborazione con l’ISPRA, per la predisposizione e l’espletamento di bandi di gara per l’assegnazione dei progetti di ripristino ecologico in base ai requisiti previsti dalle linee guida predisposte dall’ISPRA. ‐ Avvio degli iter amministrativi e adozione di atti e regolamenti finalizzati alla implementazione delle misure di tutela quali, ad es., l’istituzione di AMP e implementazione di strumenti/azioni per la verifica dell’efficacia dell’enforcement degli strumenti di protezione.