Ripiantata una prateria di Posidonia oceanica nel mare di Mondello

Un progetto Save the Wave di IOC – Unesco realizzato con E-ON

[4 Aprile 2022]

L’Intergovernmental Oceanographic Commission dell’Unesco (IOC – Unesco) spiega che «Save the Wave, nata nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030), è un’iniziativa volta anche a promuovere la consapevolezza delle comunità costiere sul ruolo svolto dagli ecosistemi marini per mitigare il cambiamento climatico e contribuire ad un oceano sano – spiega . L’intento è anche quello di dar vita ad un network attivo e partecipativo nel quale aziende, università, scienziati e organizzazioni no-profit, operano in modo sinergico».

E la prima tappa di Save the Wave per il ripristino degli ecosistemi marini del Mediterraneo ha preso il via oggi da Mondello, la spiaggia più famosa del Golfo di Palermo, che ha visto rinascere una prateria di Posidonia oceanica proprio nelle sue acque grazie alla sinergia tra la multinazionale energetica tedesca E.ON e l’IOC Unesco con il fondamentale il supporto della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, che hanno coordinato le operazioni del biologo Antonio Scannavino impegnato nell’immersione per la riforestazione delle talee di Posidonia.

Francesca Santoro, sSpecialista di programma dell’IOC Unesco e promotrice in Italia del Decennio del Mare Onu, ha commentato: «“Siamo davvero orgogliosi di aver portato a termine questo progetto che ha un valore straordinario per il mare e tutti i suoi abitanti. Le praterie di Posidonia sono infatti un ecosistema che ospita circa il 25% della biodiversità del Mediterraneo e inoltre, proprio come le piante terrestri, la Posidonia oceanica produce ossigeno e cattura biossido di carbonio dall’atmosfera, intrappolandolo nelle radici e nel substrato sottostante per centinaia o addirittura migliaia di anni: sono quindi ecosistemi Blue Carbon, alleati fondamentali per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Progetti come questo sono fondamentali perché coinvolgono la comunità locale e la rendono consapevole della presenza degli ecosistemi marini da proteggere. Con Save the Wave vogliamo sottolineare proprio questo: la piantumazione segna l’inizio di un percorso di ripristino che risulta efficace soltanto creando una cittadinanza attiva capace di promuovere essa stessa azioni di salvaguardia».

Oggi a Palermo è stato organizzato un momento formativo dedicato agli studenti che hanno avuto modo di approfondire alcuni aspetti del progetto Energy4Blue di E.ON  per la tutela delle acque marine. Gli organizzatori evidenziano che «In una lezione diversa dal solito sono stati affrontati i temi cardine di Save the Wave: l’importanza della Posidonia Oceanica per l’equilibrio del mare e il significato degli ecosistemi Blue Carbon. Il progetto ha visto il coinvolgimento attivo e partecipativo degli alunni che si sono dedicati in prima persona alla preparazione delle talee di Posidonia Oceanica finalizzate all’operazione di riforestazione nelle acque del Golfo di Mondello».

Frank Meyer, CEO di E.ON Italia, ha commentato: «Siamo davvero contenti di essere qui e contribuire a rendere l’Italia verde anche sott’acqua. La riforestazione della prateria di Posidonia oceanica avrà un ruolo cruciale per la tutela dell’ecosistema marino e risulta di fondamentale rilevanza per tutto il Pianeta. Supportare la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco nelle ambiziose iniziative a protezione dei mari è per noi un vero onore. Condividiamo gli stessi obiettivi ed è per noi molto importante creare delle sinergie che contribuiscano al loro raggiungimento».

Davide Villa, Chief Customer Officer di E.ON Italia, ha concluso: «Essere qui oggi, insieme a ricercatori, studenti e cittadini è motivo di orgoglio. L’impegno di E.ON a beneficio dei territori si manifesta sia con azioni concrete come la piantumazione della Posidonia che con un’attività di divulgazione che possa rendere quante più persone maggiormente consapevoli sul contributo che ognuno di noi può dare al Pianeta».