Ragusa: chiuso l’accesso alla scogliera e costruita una strada nella riserva naturale di Randello

[6 Luglio 2016]

La costa di Randello, a Ragusa, ancora protagonista di abusi. A denunciarlo è il Circolo di Legambiente Ragusa: «In 24 ore, tra il 30 Giugno e il 1 luglio 2016, alla velocità di un fulmine, è stato completamente stravolto l’accesso sulla scogliera dei Canalotti. Un privato, con l’impiego di operai e mezzi, ha movimentato grosse porzioni di terreno e di materiali palesemente estranei alle caratteristiche naturali degli elementi costitutivi dell’habitat, costruito una strada, sembrerebbe ad esclusivo uso privato, creando un percorso alternativo di accesso alla scogliera».

Gli ambientalisti ragusani spiegano sulla loro pagina Facebook: «Pare che l’opera di messa in posa della nuova strada e la sua relativa chiusura siano finalizzati all’esclusivo passaggio dei proprietari delle villette ubicate entro la fascia dei 300 metri dalla battigia. La vecchia strada di accesso è stata chiusa da una recinzione, creando nell’arco di un brevissimo tempo, lo stravolgimento della fruizione pubblica del sito».

Il 2 luglio il Comitato Randello Libera confermava: «Una sbarra ed annessa recinzione posizionate in queste ore impedisce l’accesso allo spiaggione. Dopo i “pietroni con catena della grande bruttezza” di due stagioni fa, ora è la sbarra della impudenza , frutto probabile di arbitrio, che inibisce il libero accesso ad uno dei luoghi pubblici più suggestivi del nostro litorale. I primi esposti sono stati fatti…. seguiremo da molto, molto vicino, lo sviluppo di questa ennesima vicenda che vede il tentativo di tener lontano i cittadini da Randello».

Sulla questione era già intervenuto Fare Verde Ragusa, rendendo noto che il 2 luglio «dopo tre giorni di solleciti è intervenuta la Polizia Municipale di Ragusa accertando la non conformità dei lavori con quanto autorizzato. Ci Chiediamo come questi lavori di spianamento delle sabbie e della vegetazione nonché la movimentazione di grosse quantità di materiali esterni , quali pietrisco bianco e brecciolino, atti a creare una nuova via di accesso, possano essere compatibili con i livelli di alta tutela di cui l’area gode. Ci chiediamo come un privato possa in un giorno alterare lo stato dei luoghi, smontare di sua sponte un cancello di proprietà della Forestale , riposizionandolo in una strada nuova, appena creata , senza che la forestale si accorga di nulla? Ci chiediamo come un privato possa autonomamente decidere di stravolgere le modalità di accesso ad un’area protetta, cambiando la viabilità e condizionando la fruibilità pubblica? Molte domande verranno poste nelle sedi opportune; la situazione è torbida ma una cosa è chiara , il Dipartimento Forestale non vede , non sente e non risponde al telefono!»

Anche Legambiente evidenzia che «L’area oggetto della trasformazione ricade nel paesaggio locale 6M del Piano Paesaggistico Regionale della provincia di Ragusa “Paesaggio costiero del SIC Randello, Punta Braccetto, Branco Piccolo-Passo Marinaro, Canalotti, aree di massima tutela che rappresentano le “invarianti” del paesaggio. In tali aree, è esclusa ogni tipo di edificazione, aprire nuove strade, poiché vigono prescrizioni sull’uso del suolo e sulla tutela dell’Habitat».

Secondo il Cigno Verde di Ragusa, «I fatti registrati negli scorsi giorni a Randello, sui quali sono intervenute le autorità competenti, sono da considerarsi di grave entità e di estremo allarme, per il mantenimento della piena fruibilità pubblica del sito e la sua tutela».