Preziose per Natura, Legambiente Sicilia: tutelare la biodiversità e proteggere il 30% del territorio e del mare entro il 2030

Il decalogo per realizzare una svolta e consolidare e rafforzare i risultati ottenuti in 40 anni di conservazione della natura

[7 Maggio 2021]

In Sicilia sono passati  40 anni dall’istituzione delle Riserve (legge regionale n.98 del 6 maggio 1981) e,  in occasione di questo anniversario, Legambiente Sicilia ha presentato ai Cantieri culturali alla Zisa e in diretta Facebook un documento di analisi e proposte su Aree naturali protette, biodiversità e Rete Ecologica e la campagna “Preziose per Natura”, un programma che si articolerà in un anno di attivitàe che «mira a sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza della bellezza delle aree naturali che vanno ammirate e salvaguardate. Dall’altra parte vuole che la politica sia costretta a riconoscere il valore delle aree e la necessità di provvedere alla loro tutela».

Il documento di Legambiente Sicilia parte dall’analisi delle criticità presenti nel sistema delle aree naturali protette e propone una serie di azioni per aumentare la superficie protetta al 30%, come previsto nella strategia per la biodiversità 2021/2030 dell’Unione europea e che «costituisce una sfida per il Ministero della Transizione Ecologica, per il Governo regionale e per la politica e la società siciliane» . Per Legambiente Sicilia, «Obiettivo strategico resta definire e attuare un Piano per la tutela della biodiversità e della geodiversità e per la rinaturalizzazione del territorio a livello regionale» e garantire una gestione efficace di tutte le aree protette. Legambiente chiede «L’istituzione di nuovi parchi, riserve naturali e nuove aree marine protette; l’affidamento in gestione dei siti Natura 2000; modifiche legislative normative per rendere più efficaci le gestioni delle aree protette; la definizione della rete ecologica regionale e l’avvio di una forte strategia per la tutela della biodiversità».

Il decalogo “Decalogo di Legambiente Sicilia per rafforzare il sistema delle aree naturali protette e tutelare la biodiversità” segna i punti fondamentali di questo percorso. Ecco i 10 punti del Cigno Verde:

1 Integrare la normativa regionale in materia di aree naturali protette per superare i rilievi della Corte Costituzionale e consentire quindi l’istituzione di nuovi parchi e riserve.

2 Istituire le riserve naturali previste dal Piano regionale del 1991: Bosco di Santo Pietro, Forre laviche del Simeto, Isola di Lipari, Pantani della Sicilia sud orientale, Isola dei Porri, Cava Randello, Isola di Capo Passero, Isola delle Correnti, Capo Murro di Porco – Penisola della Maddalena.

3 Integrare il Piano delle riserve naturali inserendo nuovi siti tra cui Bosco di Sperlinga e Alto Salso, Isola di Vulcano, Isola di Favignana, Isola di Levanzo, Isola di Marettimo, Scala dei Turchi, Capo Feto, Pantani di Gelsari e Lentini, Castello della Pietra, Bosco Angimbé, Monte Mimiami, Vallone del Ponte, Punta Bianca e Serra Valle – Bolo.

4 Rafforzare la governance delle riserve naturali con l’istituzione di un gestore unico sulla base del documento elaborato congiuntamente dalle Associazioni ambientaliste e apprezzata nel dicembre 2018 dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore regionale al Territorio e Ambiente.

5 Affidare la gestione dei Siti Natura 2000 e la competenza in materia di Valutazione di Incidenza agli enti gestori dei parchi e delle riserve naturali.

6 Re-istituzione del Parco naturale regionale dei Monti Sicani.

7 Riformare la governance dei parchi regionali adeguandola a quella prevista per i parchi nazionali, e coinvolgendo nella gestione la componente scientifica e ambientalista escluse in Sicilia dal 2012 con l’abolizione dei Comitati Tecnici Scientifici dei parchi.

8 Istituire le Aree Marine Protette previste dalle leggi n. 979/1982 e n. 394/1991 (Isola di Pantelleria, Monte Cofano – Golfo di Custonaci, Stagnone di Marsala, Capo Passero, Pantani di Vendicari, Isole Eolie) e individuare nuove aree di reperimento, come lo Zingaro e la Scala dei Turchi.

9 Rafforzare i Parchi nazionali in Sicilia provvedendo, in attuazione della legge n. 222/2007, all’istituzione del ‘Parco degli Iblei’ (a seguito dell’iter di concertazione ormai in via di definizione dal Ministero); a riprendere il percorso, interrotto nel 2010, per l’istituzione del ‘Parco delle Egadi e del litorale trapanese’ e trasformando il Parco regionale dell’Etna in Parco nazionale, come previsto dalla legge n. 394/1991.

10 Dare valore giuridico e prescrittivo alla Rete Ecologica secondo le previsioni della Carta della Natura, già approvata dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, e alle previsioni della Carta degli habitat esterni ai Siti Natura 2000, da sottoporre a tutela come previsto dalla legge.