Potenziare la capacità di Copernicus di monitorare gli ecosistemi marini europei

I dati satellitari possono aiutare a mostrare se le condizioni marine sono adatte a far prosperare alcune specie

[4 Aprile 2023]

Mentre i satelliti per l’osservazione della Terra, incluso Copernicus, sono centinaia, spesso si afferma che sappiamo meno del fondo oceanico di quanto non sappiamo della superficie della luna. La protezione della biodiversità ha ricevuto un nuovo slancio dopo la 15esima conferenza delle parti della Convention on biological diversity che si è tenuta a Montreal nel dicembre 2022 e allo storico accordo Onu sulla protezione deglio oceani concordato a marzo. E con 68.000 chilometri di costa, più di Stati Uniti e Russia messi insieme, l’Unione europea sta intensificando gli sforzi per migliorare la salute del mare.

La biodiversità oceanica sostiene i mezzi di sussistenza di oltre 3 miliardi di persone, fornendo servizi vitali, tra i quali cibo e ciclo dei nutrienti. I cambiamenti climatici e le attività umane mettono in pericolo questa biodiversità ed è quindi necessario monitorarla in modo continuativo, ma la politica marina e la gestione delle risorse non tengono ancora conto degli ultimi progressi scientifici, anche quando vengono utilizzati i modelli operativi all’avanguardia dell’European Copernicus Marine Service (CMEMS), uno dei 6 servizi Copernicus, ce fornisce analisi e previsioni degli ambienti marini ogn i tipo di utenti, dai pescatori sportivi ai porti turistici dei Paesi Ue. Il CMEMS è gestito da Mercator Ocean International, con sede in Francia, un’ONG n procinto di diventare un’organizzazione intergovernativa. Il servizio marittimo di Copernicus monitora tutti i mari regionali europei e gli oceani del mondo. I suoi modelli prevedono cose come temperature del mare, maree e correnti, rendendo più facile anticipare sviluppi come i modelli della  migrazione dei pesci. Ma per gli attuali modelli e metodi esistono margini di miglioramento e il progetto “New Copernicus capability for trophic ocean networks” (NECCTON), finanziato dall’Unione europea punta proprio a far questo.

I ricercatori di NECCTON spiegano che «Il nostro obiettivo è consentire al CMEMS di fornire nuovi prodotti che informano la conservazione della biodiversità marina e la gestione delle risorse alimentari, fornendo nuovi dati in modelli ecosistemici innovativi che integrano componenti biologici e abiotici, habitat e fattori di stress degli ecosistemi marini. NECCTON collegherà nuovi modelli nei sistemi CMEMS, costruendo così nuove capacità per simulare livelli trofici superiori, habitat bentonici, inquinanti e fornendo proiezioni degli impatti del cambiamento climatico. Svilupperemo e sfrutteremo nuove catene di elaborazione dati, supportando l’uso da parte del CMEMS di nuove osservazioni sugli ecosistemi, inclusi nuovi dati iperspettrali provenienti dai satelliti, nonché dati acustici, di inquinamento e omici disponibili. Uniremo questi nuovi dati e modelli utilizzando innovativi algoritmi di apprendimento automatico per migliorare i modelli e i metodi di assimilazione dei dati».

Tutto questo verrà applicato in 13  casi di studio, progettati in collaborazione con i gestori della pesca e della conservazione come parte del percorso verso la definizione dell’impatto, che si tradurrà nella dimostrazione del livello 6 di prontezza tecnologica dei prodotti NECCTON.
Per raggiungere questi obiettivi è al lavoro da gennaio un team di 23 organizzazioni di altissimo livello – per l’Italia il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) –  con competenze in tutti i componenti chiave del progetto. Al completamento del progetto, nel 2026, il consorzio NECCTON guidato da Mercator Ocean prevede di fornire un quadro più completo dello stato ambientale dei mari europei, raccogliendo dati sui pesci, l’inquinamento e le condizioni dei fondali marini per biodiversità e fornirà al CMEMS le capacità scientifiche e tecniche per sostenere 25 nuovi prodotti nel suo portafoglio operativo, consentendo così agli utenti di prendere decisioni informate sullo sfruttamento dei servizi marittimi, migliorando la sostenibilità e la conservazione.

Ad esempio, il CMEMS  potrebbe fornire informazioni su dove si trovano le popolazioni di tonno o se gli habitat marini presentano le condizioni adatte per i delfini. Come spiega  Horizon – the EU research & innovation magazine, Per prendere decisioni politiche valide, gli scienziati e le autorità hanno bisogno di proiezioni su come i cambiamenti derivanti dal riscaldamento globale, dall’inquinamento e dalla pesca eccessiva potrebbero influenzare il sistema marino nel suo complesso. NECCTON prevede di simulare i cambiamenti negli organismi all’interno della rete alimentare utilizzando scenari climatici. Questa attività potrebbe, ad esempio, consentire ai ricercatori di ottenere un quadro più chiaro dell’impatto del declino degli stock ittici sul sistema marino nei prossimi decenni».

Il coordinatore di NECCTON, Stefano Ciavatta, oceanografo di Mercator Ocean International, conclude: «Questo  sarà particolarmente utile per i responsabili delle politiche, i gestori marini e la pesca. Vogliamo fornire simulazioni e proiezioni migliori dello stato degli ecosistemi marini e della loro capacità di sostenere diverse comunità di pesci. Svilupperemo nuovi strumenti per condividere le capacità di modellazione del Copernicus Marine Service tra i diversi centri in Europa, ottimizzare gli sforzi scientifici e promuovere la collaborazione». 

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  • Copernicus Ocean State Report 6