Polizza assicurativa da 2 milioni di dollari per la barriera corallina delle Hawaii (VIDEO)

Assicurare la natura per garantire un futuro resiliente all’umanità

[24 Novembre 2022]

The Nature Conservancy (TNC)  ha stipulato la prima polizza assicurativa su una barriera corallina statunitense che garantirà che  «Le barriere coralline delle Hawai’i possano essere ripristinate se danneggiate da grandi tempeste».

A TNC ricordano che «Le zone costiere di tutto il mondo sono sempre più a rischio di tempeste intense, innalzamento del livello del mare, erosione e altri impatti del cambiamento climatico. Le Hawaii non fanno eccezione e solo nel 2018 sono state minacciate da due uragani di categoria 3+. Le barriere coralline sono la nostra migliore difesa contro tempeste intense e altre minacce climatiche, quindi ripristinarle e mantenerle è essenziale. Inoltre, le barriere coralline sono profondamente radicate nella cultura hawaiana e forniscono un valore significativo alle industrie locali del turismo, della ricreazione e della pesca».

Come dimostrato con il Coastal Zone Management Trust nello Stato messicano di Quintana Roo e con il Mesoamerican Reef Fund (MAR Fund) che coinvolge Messico, Belize, Guatemala e Honduras per proteggere la barriera corallina mesoamericana, l’assicurazione delle barriere coralline è uno strumento efficace che può fornire finanziamenti vitali quando sono urgentemente necessari per ripristinare le barriere coralline danneggiate dagli uragani.

Basandosi su quei modelli e su una ricerca pubblicata da TNC nel 2020 chedi mostra che l’assicurazione della barriera corallina potrebbe essere possibile alle Hawaii e in Florida, TNC ha collaborato con il consulente assicurativo WTW per sviluppare una polizza per assicurare le barriere coralline alle Hawaii. La polizza prevede pagamenti prestabiliti per riparazione e ripristino basati su parametri prestabiliti, in questo caso velocità del vento di 50 nodi (57 mph). TNC evidenzia che «La polizza è la prima del suo genere negli Stati Uniti e amplia la copertura oltre gli uragani per includere le tempeste tropicali, aprendo la strada allo sviluppo di polizze assicurative per altri beni e rischi naturali».

L’idea di assicurare le barriere coralline, non solo per se stesse, ma per proteggere le comunità costiere, è stata presa in considerazione dopo che nel 2005 due uragani hanno colpito la costa caraibica del Messico, causando danni per 8 miliardi di dollari. Alcuni hotel e spiagge di Puerto Morelos subirono meno danni rispetto ad altre aree e i ricercatori hanno scoperto che la barriera corallina mesoamericana ha svolto un ruolo importante nell’attutire gli impatti delle tempeste.

A TNC fanno notare che «Questa scoperta ha implicazioni per gli 840 milioni di persone stimate in tutto il mondo che convivono con il rischio di inondazioni costiere. Per queste comunità costiere, i sistemi naturali come le barriere coralline, le mangrovie, le paludi salmastre e le dune costiere forniscono la prima linea di difesa contro le tempeste. Infatti, una barriera corallina sana può ridurre fino al 97% l’energia di un’onda prima che colpisca la riva, riducendo sia gli effetti delle mareggiate che l’erosione quotidiana».

Ma le barriere coralline, come altri ecosistemi, possono essere a loro volta danneggiate da forti tempeste, soprattutto quelle già indebolite da inquinamento. Sviluppo urbano costiero, malattie, pesca eccessiva e dallo sbiancamento da cambiamento climatico, il che riduce notevolmente i benefici della protezione dalle inondazioni che offrono alle comunità costiere.

Per affrontare queste minacce e per integrare l’assicurazione della barriera corallina, TNC e i suoi partner di progetto in Messico hanno addestrato e formato i Guardianes del Arrecife /Reef Brigades, team di risposta post-tempesta. I Guardianes del Arrecife forniscono professionalità locali per riparare rapidamente le barriere coralline danneggiate dalle tempeste. Nel 2019, un partenariato pubblico-privato che comprendeva il governo dello Stato di Quintana Roo, rappresentanti di hotel e turismo e TNC ha istituito il Coastal Zone Management Trust e ha acquistato la prima polizza assicurativa sulla barriera corallina e sulla spiaggia.

Come con la nuova assicurazione delle Hawaii, la polizza viene attivata quando vengono soddisfatte una serie di condizioni, come la velocità elevata del vento in un’area geografica definita. Quando questo accade, il pagamento dell’assicurazione verrà effettuato rapidamente, consentendo una rapida valutazione dei danni, rimozione dei detriti e ripristino.

L’iniziativa è stata messa subito alla prova nel 2020, quando l’uragano Delta ha colpito la costa caraibica del Messico come tempesta di categoria 2. I Guardianes del Arrecife  sono stati subito schierati per stabilizzare colonie di coralli di grandi e medie dimensioni e nei primi 11 giorni hanno raccolto più di 8.000 frammenti di corallo spezzati dall’uragano e li hanno piantati nella barriera corallina, migliorando notevolmente il processo di recupero.

E la polizza assicurativa è stata attivata, pagando quasi 850.000 per espandere la risposta post-tempesta e finanziare sforzi di ripristino su vasta scala sulla barriera corallina. E’ stata la prima volta in assoluto che è stato disponibile un finanziamento proveniente da una polizza assicurativa per aiutare la barriera corallina a riprendersi.

Eric Roberts, senior manager climate risk and resilience di TNC, conclude: «Questa è una pietra miliare molto significativa nel nostro lavoro di riduzione e gestione del rischio climatico, in cui utilizziamo la capacità intrinseca della natura per proteggere le comunità costiere dagli impatti dei cambiamenti climatici e utilizziamo meccanismi finanziari innovativi, come le assicurazioni, per iniettare fondi del settore privato nella riparazione dell’ecosistema e negli sforzi di ripristino che mantengono la riduzione del rischio di inondazioni, i mezzi di sussistenza e i benefici di sostentamento forniti dagli ecosistemi. Il fatto che la polizza assicurativa abbia pagato e finanzierà attività vitali di riparazione della barriera corallina, è una vittoria per la natura e una vittoria per la comunità costiera, e susciterà ulteriore interesse per i finanziamenti per la conservazione e la necessità di proteggere gli ecosistemi marini e di altro tipo attraverso il globo».

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