Pnrr: la capitale dei microrganismi è Torino

L’università di Torino coordina la più grande biobanca di virus e batteri italiana

[5 Luglio 2022]

Oggi, il rettore dell’università di Torino, Stefano Geuna, ha presentato il progetto “Strengthening the MIRRI Italian Research Infrastructure for Sustainable Bioscience and Bioeconomy” (SUS-MIRRI.IT) che ha lo scopo di «Rafforzare la rete nazionale di microrganismi per conservare e valorizzare la biodiversità microbica fornendo strumenti efficaci per affrontare le grandi sfide sociali, economiche e ambientali».

Il progetto, coordinato da Giovanna Cristina Varese, docente del Dipartimento di scienze della vita e biologia dei sistemi UniTo, è stato approvato dal ministero dell’università e della ricerca nell’ambito dei finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la creazione e il rafforzamento di Infrastrutture di ricerca sui fondi dell’Unione Europea Next Generation EU. Coordinato dall’Università degli Studi di Torino, SUS-MIRRI.IT coinvolge altre 14 istituzioni con 24 unità operative diffuse in tutta Italia. Il budget complessivo del progetto è 16.904.434,50 euro, 5.842.655,78 dei quali destinati a UniTo.

All’ateneo torinese spiegano che «SUS-MIRRI.IT metterà in rete e fornirà l’accesso, attraverso un unico portale, a risorse e competenze scientifiche di eccellenza: la piattaforma permetterà di consultare un catalogo nazionale che comprende circa 200.000 microrganismi conservati con elevati standard di qualità e di accedere a una vasta gamma di servizi e proposte formative, grazie alle competenze scientifiche dei partner in molteplici settori. L’Infrastruttura MIRRI-IT favorirà il trasferimento tecnologico e la formazione in diversi ambiti applicativi di grande rilevanza, quali Salute, Alimentazione, Agricoltura, Ambiente ed Energia, aumentando il beneficio che la società può trarre dalla conoscenza e dalla valorizzazione della biodiversità microbica».

Lo staff di SUS-MIRRI.IT sottolinea che «La biodiversità microbica è considerata una risorsa preziosa per la scienza e l’industria, con implicazioni per l’economia e la finanza. I microrganismi e i microbiomi svolgono un ruolo fondamentale non solo per l’equilibrio degli ecosistemi, ma anche in moltissime applicazioni biotecnologiche che quotidianamente supportano il progresso della nostra società verso una bioeconomia sostenibile, grazie all’integrazione e sostituzione delle attuali pratiche e tecnologie con processi biotecnologici».

Grazie al progetto, numerosi centri di ricerca dedicati a tutti i principali gruppi di microrganismi (virus, batteri, funghi filamentosi, lieviti e microalghe) saranno dotati di apparecchiature all’avanguardia e di una piattaforma informatica efficiente. All’UniTo ricordano che «In virtù dell’enorme lavoro svolto dai microbiologi italiani in questo contesto, è auspicabile che nelle prossime settimane il MUR sottoscriva l’adesione dell’Italia al Consorzio europeo dedicato ai microrganismi MIRRI-ERIC».

Negli ultimi 10 anni, UniTo ha dimostrato di essere il centro di riferimento nazionale per i microrganismi: è presente infatti una delle più importanti biobanche europee di microrganismi, la TUCC (Turin University Culture Collections) che, grazie al coinvolgimento di 8 Dipartimenti, conserva circa 20.000 ceppi microbici rappresentativi dei principali gruppi di microrganismi. Inoltre, grazie all’acquisizione di strumenti all’avanguardia e all’attività sinergica tra dipartimenti, si sta creando un centro di eccellenza presso la nascente Città delle Scienze e dell’Ambiente di Grugliasco con nuovi spazi dedicati. La vicina presenza della “Butterfly Area” favorirà invece l’interazione con il mondo industriale. I ricercatori torinesi concludono: «I microrganismi rappresentano dunque una forza trainante per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio e permetteranno di sviluppare importanti competenze e di creare numerose possibilità di collaborazione con enti pubblici e privati a livello nazionale e internazionale per fornire servizi innovativi utili per affrontare le grandi sfide della società».