Riceviamo e pubblichiamo

Piombino e Campiglia marittima, Legambiente contro il turismo insostenibile del Piano strutturale

«Si prevedono insediamenti turistici, in aree ambientalmente pregiate e nel caso della Sterpaia addirittura in un’area boscata a riserva integrale, in cui ora non si può accedere se non per visite guidate e con permessi»

[7 Luglio 2021]

Legambiente ha presentato osservazioni al Piano strutturale intercomunale dei comuni di Campiglia M. e Piombino. Sono quattro le previsioni contestate: Sterpaia, Fabbricciane, Sant’Albinia e Torre Mozza.

Su tutti e quattro questi territori si prevedono insediamenti turistici, in aree ambientalmente pregiate e nel caso della Sterpaia addirittura in area boscata, uno dei più importanti e rari boschi planiziali della costa livornese, area a riserva integrale, in cui ora non si può accedere se non per visite guidate e con permessi.

La caratteristica di questi insediamenti turistici è la tipologia prettamente estiva che aumenterebbe esponenzialmente il turismo balneare concentrato nei mesi di luglio e agosto, andando a ingolfare le già affollate spiagge della costa est, di Baratti e Torraccia.

Abbiamo evidenziato che le analisi, gli studi e le proposte per un turismo sostenibile e competitivo ci sono tutti. Per mesi e a più riprese si sono svolte riunioni con associazioni, categorie, amministratori ed esperti, nell’Osservatorio Turistico di Destinazione OTD. Sono stati promossi studi, raccolti dati, fatte campagne di rilevazione e interviste ai turisti, concludendo:

Negli anni sono aumentati di molto i posti letto concentrati soprattutto in grandi villaggi turistici (due terzi di presenze). Inoltre si è concentrato ancora di più nella stagione estiva per un turismo quasi esclusivamente balneare (dati OTD). Contemporaneamente è diminuita costantemente la durata dei soggiorni e i tassi di occupazione media per posto letto, verosimilmente anche i margini di redditività delle imprese.

Infine stilate proposte concrete per il turismo sostenibile e competitivo (piano di azione locale):

Come punto di forza essenziale, nell’ottica di un allungamento della stagione turistica, risulta la presenza di varie risorse ed attrattori turistici a Piombino e nei comuni limitrofi della Val di Cornia (parchi archeologici, cultura, natura, terme, enogastronomia, sport, ma anche l’inizio di un turismo crocieristico) che possono consentire lo sviluppo di offerte turistiche mirate sia in alta che in bassa e media stagione, potenzialmente attrattive se veicolate bene sul mercato tramite i giusti canali di commercializzazione…

Programmare nuova ricettività riconvertendo edifici esistenti, favorendo la crescita di piccola ricettività diffusa (B&B, CAV, Affittacamere, Agriturismi, piccoli alberghi)

Qualificare operatori tramite formazione specifica sulla gestione turistica, in particolare per piccola ricettività diffusa. Creare nuovi eventi in media e bassa stagione recuperando risorse dalla stagione estiva.

Migliorare attività di comunicazione, promozione e costruzione di prodotti, sfruttando sia il web che i canali e i media tradizionali in considerazione della nuova governance del turismo regionale.

Invece il Piano strutturale prevede quasi tremila posti letto in strutture prettamente estive e servizi, soprattutto alla balneazione.

Il Contributo istruttorio del Settore tutela, riqualificazione e valorizzazione del paesaggio della Regione Toscana informa quanto tutto questo sia in contrasto con il Piano paesaggistico regionale:

La proposta presentata risulta critica in quanto l’intervento prevede un rilevante carico urbanistico. La previsione inoltre presenta profili di criticità anche in relazione all’obiettivo generale, per la III invariante strutturale del PIT-PPR “Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, infrastrutturali e urbani”. Oppure:Tale intervento presenta profili in contrasto anche con le prescrizioni n. 2.c.1. (Non sono ammessi interventi in grado di aumentare i fenomeni di erosione costiera o di compromettere l’integrità del sistema costiero dunale) e n. 2.c.6. (Non sono ammessi interventi sui sistemi vegetali che possano compromettere la conservazione delle pinete litoranee storiche o che possano determinare l’impermeabilizzazione delle aree libere), connesse agli obiettivi 2.a.4. (Mantenere gli agroecosistemi di pianura evitando nuove urbanizzazioni e consumo di suolo) e 2.a.7. (Conservare i valori naturalistici…)

Riteniamo opportuno fare sentire anche la nostra voce in questo percorso di programmazione del territorio al fine di evitare scempi irreversibili che compromettono l’immagine di questa parte di costa ad elevata qualità ambientale e paesaggistica, elementi questi che oggi sono il punto di forza attrattiva per un turismo di qualità che siamo stati capaci di costruire nel corso degli ultimi decenni. Un turismo che possiamo inquadrare nel termine di turismo sostenibile con un buon equilibrio tra ambiente e uso parsimonioso del capitale naturale, un modello che, stando ai numeri, i turisti apprezzano.

di Legambiente Val di Cornia