Peste suina: in Toscana task force per monitorare la situazione

Saccardi «Ad oggi non si registrano casi sul nostro territorio ma c’è preoccupazione per l’impatto che potrebbe avere sulle attività economiche»

[27 Gennaio 2022]

Rispondendo in in Consiglio regionale a una interrogazione che vede come primo firmatario Marco Casucci (Lega), l’assessore all’agricoltura Stefania Saccardi, ha annunciato: «Abbiamo costituito una task force tra gli assessorati Sanità, Agricoltura e Ambiente per monitorare la situazione. L’attenzione è massima. Ad oggi non si registrano casi sul nostro territorio ma siamo preoccupati per l’impatto che potrebbe avere sulle attività economiche».

La Saccardi ha ricordato che «“Nel secondo semestre 2021, e quindi in tempi non sospetti, la Regione ha attivato uno specifico bando rivolto agli allevamenti bradi e semibradi, per sostenere, anche fino al 50 per cento, investimenti per la salvaguardia sanitaria. La dotazione ammonta a 4milioni. Agli allevatori si consente un contributo in conto capitale per realizzare recinzioni ed evitare il contatto diretto tra animali eventualmente infetti e allevamenti allevati allo stato brado e semibrado»,
l’assessore.

Saccardi ha anche confermato che «Con specifica ordinanza del 17 gennaio, a seguito di quella statale e di quella del governatore dell’Emilia Romagna, il presidente della Giunta ha sospeso fino al 31 gennaio prossimo in provincia di Massa Carrara (Ambito territoriale di caccia 13), l’attività venatoria vagante con l’ausilio del cane, quella collettiva al cinghiale e l’attività di controllo e contenimento del cinghiale eseguita in modalità collettiva. Si prevede inoltre il rafforzamento della sorveglianza passiva attraverso l’esecuzione di battute di ricerca attiva delle carcasse di cinghiale».

Casucci, ha risposto: La situazione è quanto mai rischiosa e occorre avere la massima attenzione. Servono risposte. Il tema deve essere di prevenzione. Occorrerebbe un Piano regionale di attuazione di quello nazionale. Occorre svolgere finalmente una politica di contenimento dei cinghiali. I nostri allevatori sono terrorizzati, il grido di allarme è molto serio».

Tutto bene, se non fosse che la Lega propone come ricetta la gestione venatoria del cinghiale che ha portato alla proliferazione dei cinghiali e che, come dice l’Ispra, otterrebbe come risultato un’ulteriore e più rapida diffusione della Peste suina africana…