Indifferibile il previsto piano di traslocazione di alcune coppie di pernici a Pianosa

Pernice rossa dell’Isola d’Elba: una riscoperta genetica per l’Italia

Un nuovo studio pubblicato su Zoology mostra che la popolazione elbana è oggi l’unica di origine naturale e geneticamente preservata in Italia

[21 Novembre 2022]

La pernice rossa (Alectoris rufa) è una specie distribuita attraverso un’ampia porzione dell’Europa sud-occidentale compresa tra il Portogallo – via Spagna e Francia centro-meridionale – e l’Italia nord-occidentale, incluse le isole Baleari, la Corsica e l’Arcipelago Toscano. Specie cacciabile, è listata come Quasi Minacciata dall’International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources ed inserita nella Direttiva Habitat e nella Convenzione di Berna.

Il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa studia la pernice rossa fin dal 2002. Negli ultimi anni ha intensificato l’investigazione della popolazione residente all’isola d’Elba, nel nostro Paese quella con la più lunga storia naturale e attualmente l’unica con un’origine non legata a rilasci di tipo venatorio (Barbanera 2021). Una prima ricerca condotta sulla base di cinque loci del DNA microsatellitare e 25 campioni biologici(Barbanera et al. 2009) aveva suggerito un’ibridizzazione con Alectoris chukar (coturnice orientale), una specie di origine asiatica. Recentemente, un altro studio svolto sulla base di due loci del DNA mitocondriale ed un ampio set di campioni (Forcina et al. 2020) ha confermato la presenza nella popolazione elbana di due linee materne, una corrispondente al fenotipo degli individui rinvenibili sul territorio e attribuibile alla specie A. rufa e l’altra ad A. chukar.

Sorprendentemente, il primo studio genomico (Forcina et al. 2021) relativo alla pernice rossa condotto sulla base di 168.000 loci ha invece accertato un livello di introgressione con A. chukar assai ridotto e spazialmente discontinuo attraverso l’intero areale di distribuzione della specie. La popolazione elbana non ha fatto eccezione, infatti, i risultati hanno indicato che il suo genoma è solo minimamente o per niente geneticamente contaminato, esattamente l’opposto, ad esempio, della popolazione di pernici rosse ormai eradicata nella vicina isola di Pianosa. Tuttavia, in questo studio gli autori hanno potuto indagare solo quattro soggetti elbani (tre del Monte Maolo – vedi fotografia – ed uno di Vallebuia).

Grazie anche al supporto finanziario della Fondazione Isola d’Elba Onlus, sono stati adesso conseguiti nuovi risultati raccolti in uno studio appena pubblicato sulla rivista Zoology. I dati hanno confermato le indicazioni a favore dell’integrità genomica della popolazione di pernice rossa elbana smentendo quanto ottenuto negli anni precedenti.

Avvalendosi di un campionamento numericamente congruo oltre che geograficamente esteso – 90 campioni di feci raccolte in 19 siti elbani compresi all’interno dei confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano – e impiegando undici loci del DNA microsatellitare, il gruppo di ricerca di Pisa ha dimostrato che la pernice rossa dell’Elba non è ibrida con A. chukar, ed ha ipotizzato che la persistenza della linea materna di quest’ultima specie nella medesima popolazione sia altresì effetto di selezione naturale (adattamento termico).

È stata inoltre accertata l’esistenza di un debole flusso genico con prevalente direzione Est-Ovest tra le pernici della sub-popolazione orientale e quelle del comprensorio occidentale del Monte Capanne. Complessivamente, le pernici elbane residenti sui due opposti versanti dell’isola sono risultate geneticamente divergenti e demograficamente largamente indipendenti, meritevoli, pertanto, di essere gestite come Management Units distinte.

Negli ultimi anni il gruppo di ricerca di Pisa ha reso nel complesso disponibile un ampio corpo di dati genetici e genomici per la pernice dell’Elba. La sua appartenenza alla sottospecie nominale A. rufarufa – originaria della Francia e dell’Italia – è stata riaffermata (Forcina et al. 2021), ed il sequenziamento del genoma di un soggetto elbano (Chattopadhyay et al. 2021) – il primo e finora unico nell’intera specie – ha rappresentato un ulteriore passo di notevole importanza. Infine, i risultati di quest’ultimo studio hanno indicato che la visione secondo cui la pernice rossa elbana costituiva una risorsa la cui identità genetica era oramai andata perduta a causa dell’ibridazione con A. chukar, era un artefatto dovuto all’impiego di un numero esiguo di marcatori genetici unitamente ad un campionamento non del tutto sufficiente. Pertanto, la popolazione elbana è oggi l’unica di origine naturale e geneticamente preservata in Italia.

Concludendo, l’abbandono a partire dalla metà degli anni ’90 delle pratiche di ripopolamento con soggetti di allevamento ed il ridotto successo riproduttivo degli ibridi A. rufa x A. chukar rilasciati sull’isola hanno favorito il mantenimento dell’integrità delle pernici all’Elba. Tuttavia, la persistenza di importanti fattori di minaccia quali – tra gli altri – la profonda trasformazione dell’habitat e la massiccia presenza del cinghiale, suggeriscono come un’attenta gestione in situ, da un lato, possa verosimilmente evitare l’estinzione locale della risorsa, dall’altro, assai difficilmente garantire una sua espansione naturale attraverso il territorio elbano.

Pertanto, il previsto piano di traslocazione di alcune coppie di pernici a Pianosa rappresenta non solo un indifferibile back-up per la conservazione a lungo termine della popolazione elbana, ma anche la candidatura di quest’ultima alla costituzione sulla vicina isola di uno stock di fondatori di interesse nella gestione ex situ della specie sul territorio nazionale.

di Filippo Barbanera* per greenreport.it

*Professore Associato in Zoologia, Dipartimento di Biologia, Università di Pisa

Riferimenti bibliografici

Barbanera F., M. Guerrini, A.A. Khan, P. Panayides, P. Hadjigerou, C. Sokos, S. Gombobaatar, S. Samadi, B.Y. Khan, S. Tofanelli, G. Paoli, F. Dini (2009). Human-mediated introgression of exotic chukar (Alectoris chukar, Galliformes) genes from East Asia into native Mediterranean partridges. Biological Invasions 11: 333-334

Barbanera F. (2021). On the origins and history of the red-legged partridge (Alectoris rufa) from Elba Island (Tuscan Archipelago, Italy). Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Memorie Serie B128: 45-55

Chattopadhyay B., G. Forcina, K.M. Garg, M. Irestedt, M. Guerrini, F. Barbanera, F.E. Rheindt (2021). Novel genome reveals susceptibility of popular gamebird, the red-legged partridge (Alectoris rufa, Phasianidae), to climate change. Genomics 113: 3430-3438

Forcina G., M. Guerrini, F. Barbanera (2020). Non-native and hybrid in a changing environment: conservation perspectives for the last Italian red-legged partridge (Alectoris rufa) population with long natural history. Zoology 138: 125740

Forcina G., Q. Tang, E. Cros, M. Guerrini, F.E. Rheindt, F. Barbanera (2021). Genome-wide markers redeem the lost identity of a heavily managed gamebird. Proceedings of the Royal Society Series B 288: 20210285

Tanini D., M. Guerrini, C. Vannini, F. Barbanera (2022). Unexpected genetic integrity boosts hope for the conservation of the red-legged partridge (Alectoris rufa) in Italy. Zoology, 155: 126056