Per raccogliere il cibo le api sociali percorrono distanze maggiori delle api solitarie

Le api sociali come le api mellifere e i bombi hanno territori di foraggiamento più ampi

[21 Novembre 2022]

Lo studio “Sociality is a key driver of foraging ranges in bees”, pubblicato su Current Biology da Christoph Grueter e Lucy Hayes della School of Biological Sciences dell’università di Bristol  dimostra che le api sociali si avventurano molto più lontano delle api solitarie per raccogliere polline e nettare ed evidenzia che «Questo ha implicazioni per la previsione dei servizi di impollinazione e per la creazione di efficaci strategie di conservazione per api e piante».

Grueter e la Hayes  spiegano che «Le api sociali percorrono distanze maggiori a causa di diversi tratti che includono le dimensioni del corpo, le dimensioni della colonia, la comunicazione e la costanza dei fiori. Le api più grandi come il calabrone hanno maggiori distanze di foraggiamento. Hanno ali più grandi e possono volare più velocemente, quindi è più facile per loro coprire più territorio. Le api delle colonie più grandi subiranno una maggiore concorrenza da parte delle loro sorelle se rimangono vicine al nido, quindi devono viaggiare più a lungo per evitare la congestione».

In questo svolgono una funzione anche altre caratteristiche: «Molte api sociali hanno sviluppato diversi tipi di metodi di comunicazione – ricordano i ricercatori – Questo consente alle raccoglitrici che hanno trovato una specie di fiore altamente gratificante di raccontare alle loro sorelle la loro scoperta. Di conseguenza, più api preferiranno lo stesso tipo di fiori. Inoltre le api sociali tendono a visitare un tipo di fiore durante un viaggio di foraggiamento. La costanza dei fiori significa che le api ignorano le opzioni alternative praticabili poiché si concentrano solo su un sottoinsieme di tutti i fiori disponibili, costringendole a viaggiare ulteriormente per trovare il loro fiore preferito».

Dato che le api, e in particolare le api sociali, sono tra i più importanti impollinatori e che sono minacciate dall’inquinamento e dal cambiamento climatico, i del nuovo studio risultati hanno implicazioni per la loro protezione e la conservazione delle piante in via di estinzione che impollinano.

Grueter sottolinea che «I nostri risultati suggeriscono che le api solitarie potrebbero essere le più colpite dalla perdita e dalla frammentazione dell’habitat causate dall’uomo perché faranno più fatica a trovare fonti di cibo adeguate a distanze maggiori. Le api sociali potrebbero essere particolarmente importanti per la protezione delle specie vegetali in via di estinzione che esistono solo in zone isolate. Poiché molte specie di api sociali possono essere allevate negli alveari, potremmo utilizzare la nostra comprensione delle loro aree di foraggiamento in modi mirati per aiutare l’impollinazione delle piante in aree remote».

Grueter e la Hayes hanno condotto lo studio durante il lockdown del Covid-19 utilizzando una codifica per costruire un modello di simulazione che hanno confrontato con la letteratura scientifica pubblicata per trovare i dati esistenti sui range di foraggiamento di 90 specie di api. Hanno anche sviluppato un modello per testare in che modo i fattori sociali, dietetici e ambientali influenzano i range di foraggiamento. Ora hanno in programma di studiare e confermare i risultati in natura e di esaminare quali sono le api più e meno

Grueter ha concluso: «Dato che ci sarà una grande spinta internazionale per il rimboschimento e il rewilding, questo ci aiuterà a capire come i progetti di rimboschimento e rewilding potrebbero influenzare ed essere influenzati da diversi gruppi di impollinatori. Il loro stile di vita sociale significa che le colonie di api raccolgono cibo su un’area molto più ampia rispetto alle api solitarie. Questo ci aiuta a pianificare efficaci strategie di conservazione per aiutare sia le api che le piante che impollinano».