Per arrivare a un trattato sulla biodiversità alla Cop15 Cbd c’è bisogno di un eroe, ora

Portare i leader mondiali all'incontro di Montreal potrebbe determinare se proteggeremo con successo la natura e noi stessi

[10 Ottobre 2022]

La COP sulla biodiversità ha bisogno di un eroe.

La nostra migliore occasione per un’azione globale contro la perdita di biodiversità globale e l’estinzione di massa, la COP15 della Convention on Biological Diversity (CBD, si terrà a Montreal questo dicembre. Ma i negoziati sono un pasticcio.

Per salvare i negoziati, la scorsa settimana un gruppo di 25 Paesi ha tenuto riunioni di emergenza per esaminare l’attuale bozza di lavoro dei negoziati, che è ancora per lo più non definita. C’è il serio rischio che i negoziatori non abbiano tempo a sufficienza per puntellare tutti i punti in sospeso dei testi quando verranno Montreal, dove si incontreranno per due settimane,.

E’ chiaro che gli organizzatori sanno di avere una crisi tra le mani. Ma, in modo allarmante, finora gli organizzatori della COP15 CBD non hanno invitato i leader mondiali a Montreal.

Questo snobbare oltre ogni limite la COP15 è un problema per due ragioni.

Finora, i negoziati sono falliti a causa della mancanza di attenzione politica, poiché piccoli disaccordi si trasformano in grandi blocchi, del  tipo che può riaprire un capo di Stato. Sebbene gli organizzatori e gli osservatori sperano entrambi che il Post-2020 Global Biodiversity Framework che uscirà da questi incontri a dicembre sarà un “momento parigino per la biodiversità”, gli incontri mancano ancora della quantità di attenzione politica o di responsabilità sulle questioni chiave necessarie che i capi di Stato hanno dedicato  agli accordi di Parigi sul clima del 2015.

Il successo della COP15 CBD dipenderà dall’accordo che firmeranno e ci sono quattro questioni chiave a cui prestare attenzione: obiettivi di conservazione 30×30, diritti indigeni, attuazione e finanziamento.

Il 30×30 (“trenta per trenta”) è un obiettivo di conservazione ambizioso e realizzabile per proteggere almeno il 30% della superficie terrestre e marina entro il 2030. I diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali sono fondamentali, poiché questi gruppi sono i più efficaci nel proteggere la biodiversità e in tutto il mondo si battono già da decenni in prima linea in questa crisi.

L’implementazione e il finanziamento sono fondamentali per fare in modo che la COP15 CBD entri davvero in funzione e sia applicabile e implementabile ove necessario.

Secondo, la perdita di biodiversità globale resta un problema relativamente sconosciuto, nonostante rappresenti una minaccia esistenziale per la nostra sopravvivenza, tanto seria quanto il cambiamento climatico.

Questo è per noi il momento di concentrarci sulla biodiversità, sia sulla crisi che deve affrontare, sia sulle soluzioni che ci offre.

Meeting come quello di questo dicembre, in cui un nuovo Global Biodiversity Framework determinerà il modo in cui lavoriamo per proteggere la biodiversità, in genere si verificano solo una volta ogni 10 anni. La COP15 CBD di quest’anno era originariamente prevista per il 2020 ed è già fortemente in ritardo di due anni a causa del Covid.

Ma, se questa volta non riusciamo a far la cosa giusta, la nostra rete globale di biodiversità che sostiene la vita potrebbe non durare altri 10 anni.

La crisi globale della biodiversità si sta intensificando. In tutto il mondo. ecosistemi chiave come la foresta pluviale amazzonica , le barriere coralline , la foresta boreale e le aree di permafrost del Nord America e dell’Eurasia devono affrontare pericolosi punti di non ritorno del collasso dei sistemi. La COP sulla biodiversità di quest’anno potrebbe essere la nostra ultima buona occasione per fermare le estinzioni di massa che stanno divampando in tutto il nostro pianeta.

Dopo il trasferimento dalla Cina al Canada, la COP è ora co-gestita da Cina e Canada e gli organizzatori hanno il compito di un trasferimento ad alta intensità di lavoro, anche se l’arretrato di accordi incompiuti si accumula nella bozza di testo.

Con l’avvicinarsi della data e l’aumento della probabilità di un effetto dumpster fire a Montreal, temo che gli organizzatori della COP15 CBD abbiano deciso di nascondere questo impegno negli annali della storia.

Non possiamo permettere che succeda. E’ tempo che i leader mondiali impegnati nella protezione della natura si facciano avanti, esaminino lo stato attuale dei negoziati della COP15 CBD e inizino a eliminare i blocchi.

La biodiversità è il nostro futuro. E’ il prossimo grande problema che richiederà cooperazione globale e sostegno politico alle Nazioni Unite. E continuerà a essere una delle principali fonti di soluzioni alla crisi climatica globale.

Questo è un momento chiave per la biodiversità globale e il nostro futuro collettivo qui sulla Terra.

Vi prego  di considerare questo un invito aperto a realizzare un’azione sulla biodiversità a Montreal. La natura può contare su di voi a Montreal?

di Li Shuo

Senior Global Policy Advisor di Greenpeace China

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su Context della Thomson Reuters Foundation e poi rilanciato da Greenpeace International