Pelli e ossa: la strage infinita delle tigri

Nuovo rapporto di Traffic: sul mercato entrano illegalmente sempre più tigri allevate in cattività. Più di 2 sequestri a settimana dall'inizio del secolo

[21 Agosto 2019]

Secondo il rapporto “Skin and bones – unresolved tiger seizures from 2000 – 2018”  appena presentato da Traffic al 18esimo meeting della Conferenza delle parti della Convention in international trade in endangered species of wild fauna and flora (Cites) in corso a Ginevra, «Non c’è stata alcuna tregua per la tigre, pesantemente cacciata, con una media stimata di oltre 120 esemplari sequestrati ogni anno nel corso degli ultimi 19 anni».

Attualmente in natura sopravvivono circa 3.900 tigri selvatiche e il rapporto stima che , complessivamente, dal 2000 al 2018, in 32 Paesi e Territori in tutto il mondo, sono state abbattute 2.359 tigri sono state sequestrate in seguito di 1.142 indagini. La stragrande maggioranza, circa il 95% di questi sequestri è stata registrata nei Paesi che ospitano le tigri. L’India, che ha la più grande popolazione di tigri selvatiche al mondo, resta il Paese con il maggior numero complessivo di sequestri e il maggior numero di tigri sequestrate, in linea con i risultati degli anni precedenti. Ha rappresentato il 40,5% dei sequestri totali (463) e il 26,5% delle tigri sequestrate (626).

Al di fuori dell’areale della Tigre negli ultimi 19 anni ci sono stati 56 sequestri e i Paesi che ne hanno fatto registrare il maggior numero sono Taiwan  (39) e il Messico (13).

Traffi evidenzia che questo suo quarto rapporto sul commercio di tigri, dimostra che le parti di tigre che vengono più sequestrate sono le pelli: «in media, ogni anno, sono state  sequestrati quasi 58 intere pelle di tigre o equivalenti».

Kanitha Krishnasamy, direttrice di Traffic per il Sud-est asiatico e autrice del rapporto, evidenzia che «Abbiamo fatto queste analisi quattro volte e, anno dopo anno, le notizie per le tigri sono sempre più brutte. Il bracconaggio e il commercio illegale di tigri è un problema irrisolto da decenni che ha aumentato la pressione sulle roccaforti selvagge della tigre.  Questo traffico pernicioso, evidenziato dal numero costantemente elevato di pelli intere e di animali interi – sia vivi che morti – e di ossa testimonia la continua richiesta di parti di tigre. E’ finito il tempo delle chiacchiere: le parole devono essere trasformate in azioni per prevenire ulteriori perdite di tigri».

L’analisi degli anni più recenti dataset ha rivelato alcuni risultati sorprendenti, compresa la quadruplicazione dei sequestri di parti di tigri in Indonesia tra il 2015-2018 e quindi un raddoppio del numero di tigri coinvolte.  Traffic sottolinea che «Anche adesso, l’Indonesia continua a vedere grandi sequestri di parti di tigre, tra cui una all’inizio di questo mese di almeno una dozzina di pelli di tigre in un worksop a Java Est dove si realizzavano  maschere da danza tradizionale».

Gli autori del rapporto dicono che «Durante questo periodo è stato sequestrato un numero significativo di tigri provenienti da fonti in cattività, il che dimostra la minaccia ricorrente riguardante l’immissione di tigri tenute in cattività nel mercato illegale».

Dallo studio emerge che il 58% delle tigri sequestrate in Thailandia e il 30% in Vietnam provenivano da strutture per l’allevamento in cattività, la maggior parte proveniente da un singolo sequestro di 187 tigri in Thailandia nel 2016. Nel complesso, nel periodo valutato sono state sequestrate almeno 366 tigri provenienti da fonti in cattività conosciute o sospette.

Ramacandra Wong, senior crime analyst di Traffic per il sud-est asiatico, sottolinea che «I sequestri di tigri provenienti da strutture in cattività continuano e servono come forte promemoria del fatto che tali strutture minano seriamente gli sforzi di conservazione per salvaguardare questa specie e offrono opportunità per il riciclaggio e altre attività illegali».

Se si guarda alle informazioni disponibili sulle rotte del traffico segnalate, a partire da soli 231 sequestri, quasi il 90% delle rotte del traffico di tigri del Vietnam proviene dal Laos, un Paese che non ha solo una piccolissima popolazione di tigri selvatiche e quindi, secondo lo studio, «La fonte più plausibile di provenienza di queste tigri è da popolazioni in cattività». Pochi giorni prima della Giornata mondiale della tigre, il 29 luglio 2019, le autorità vietnamite hanno sequestrato ad ad Ha Noi 7 carcasse di tigri congelate trovate in un veicolo di un contrabbandiere che si sospetta introducesse tigri dal Laos da anni.

Gli autori dello studio chiedono la «Piena ed efficace attuazione della Cites Resolution Conf. 12.5 (Rev. CoP17) on Asian big cats (ABCs)  e le relative decisioni della Cop che raccomandano una serie di azioni riguardanti una migliore legislazione, applicazione, tenuta dei registri e azioni per impedire che parti e derivati ​​della tigre provenienti da strutture di allevamento in cattività entrino nella catena commerciale illegale».