Nel Parco dell’Alta Murgia si testa la prima app italiana per monitorare gli insetti impollinatori

Tarantini: «Farà da collante tra tutti i parchi nazionali e regionali, permettendo ai ricercatori di costruire una mappatura costantemente aggiornata delle specie presenti nei territori»

[7 Aprile 2022]

È in corso in queste ore nel Parco dell’Alta Murgia “Gli impollinatori contano, contiamoli”, una speciale due giorni con la partecipazione dei 24 parchi nazionali italiani, ministero della Transizione ecologica e Ispra per testare in via ufficiale la prima app realizzata in Italia che monitora gli insetti impollinatori.

L’evento è ospitato dall’Agriturismo Murà (Cassano delle Murge) e si inserisce nel progetto “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle”, avviato dall’ente per una migliore tutela e conoscenza degli impollinatori selvatici, in linea con le indicazioni di Ispra e Università di Torino inquadrate nelle direttive ministeriali 2019, 2020 e 2021.

Con il collaudo dell’app si concretizza uno dei principali obiettivi di progetto: la messa a punto di un sistema innovativo per la raccolta dati e unico per tutte le aree protette nazionali e regionali. AppBio-PoMS-Italia 1.0 è la prima applicazione sviluppata in Italia per integrare i dati provenienti dai vari parchi e metterli a sistema in un unico database, ottenendo informazioni omogenee e confrontabili sulla distribuzione di api e farfalle nei diversi territori, per valutarne lo stato di conservazione e adottare buone pratiche nell’ambito dei programmi di monitoraggio.

Il sistema ha il compito di acquisire, tracciare ed elaborare i dati raccolti in campo secondo i protocolli Ispra, creare archivi fotografici delle specie rilevate, mettere a sistema i dati geografici con quelli alfanumerici, evitare possibili errori di trascrizione dei dati raccolti, infine, realizzare una banca dati comune per tutti i parchi d’Italia mirata alla tutela degli insetti impollinatori. L’obiettivo è l’analisi statistica dei dati attraverso indicatori per consentire elaborazioni su scala nazionale.

«È un contributo concreto e innovativo che migliora la tutela degli impollinatori – dichiara Francesco Tarantini, presidente Pnam – Un’app mai realizzata in Italia farà da collante tra tutti i parchi nazionali e regionali, permettendo ai ricercatori di costruire una mappatura costantemente aggiornata delle specie presenti nei territori, in modo più agevole rispetto al passato. È un risultato che inorgoglisce il Parco dell’Alta Murgia, promotore e coordinatore del progetto».

Lo sviluppo dell’applicazione è stato coordinato dal Parco dell’Alta Murgia con il supporto di Ispra, nell’ambito di un progetto pilota che coinvolge l’area Tirrenico-Adriatica con i parchi dell’Appennino Lucano, Aspromonte, Gargano, Pollino, Sila e Vesuvio. È il risultato di un intenso lavoro di scambio tra i software developer e i ricercatori del progetto, che hanno fornito indicazioni e suggerimenti per la creazione dei contenuti e svolto diversi test in campo.

La fase di testing si svolge nella foresta Mercadante con la realizzazione di transetti in linea con lo schema di monitoraggio europeo (Pollinator monitoring scheme). I dati raccolti in campo verranno sincronizzati, validati e condivisi nel Network nazionale della biodiversità.

Nel frattempo il Parco dell’Alta Murgia è stato convocato in audizione in commissione Ambiente e Agricoltura del Senato per esprimere un suo parere sul disegno di legge n. 1254 in materia di protezione degli insetti a livello nazionale. Un’ulteriore gratifica per il lavoro svolto in questi anni a tutela degli impollinatori, che si affianca al recente riconoscimento come Parco virtuoso giunto dal ministero della Transizione ecologica.

di Alessandra Adamantino