Il paradiso dei mammiferi endemici è un’isola

Un tesoro biologico, con una concentrazione di mammiferi unici più alta che in Madagascar

[19 Luglio 2016]

Ci viene insegnato che l’evoluzione è  la “sopravvivenza del più forte”, ma non sempre è vero. L’evoluzione può anche essere il risultato di un animale travolto da una tempesta che si salva approdando fortunosamente in un’isola lontana.

Le isole sono spesso esempi di evoluzioni s di specie singolari e spettacolari, terre circondate dal mare dove un animale o una pianta trovano una situazione ideale, che sia un nuovo e diverso tipo di habitat o risorse, oppure la completa mancanza di competitori e predatori. Quindi, unna specie che sul continente ha grossi problemi di sopravvivenza, su un’isola può trasformarsi in una nuova creatura strana, meravigliosa e strettamente legata al nuovo habitat che l’ha accolta

Gli esempi di specie insulari endemiche non mancano certo: il caso più clamoroso è quello dei lemuri del Madagascar che non vivono in nessun altro luogo sulla Terra, oppure ci sono le Galapagos che ospitano cormorani che non volano e iguane marine, ma anche in europa gli endemismi insulai non mancano, come il toporagno di Scilly o l’arvicola Orkney e gli endemismi sardo-corsi.

Inoltre, le isole non sono solo un crogiuolo di nuove specie, sono anche i luoghi dove sono avvenuti e  avvengono adattamenti  piuttosto strani delle specie continentali con animali che impiccoliscono ed altri che diventano di giganti, come gli elefanti nani che un tempo vivevano nel Mediterraneo o gli Homo florensis, gli “hobbit” che vivevano a Flores, in Indonesia. L’evoluzione è andata dalla parte opposta per le tartarughe giganti delle Seychelles e delle Galapagos che sono diventate dei giganti.

Sembra proprio che le isole – dove si registra il più elevato tassi di estinzione dell’Antopocene che stiamo vivendo –  sono laboratori evolutivi della natura, luoghi in cui la selezione naturale impazza. Ma anche tra le isole ce ne sono alcune più spettacolari di altre e quella dove l’evoluzione dei mammiferi si è data più da fare è Luzon, l’isola più grande delle Filippine.

Infatti, Secondo lo studio   “Doubling diversity: a cautionary tale of previously unsuspected mammalian diversity on a tropical oceanic island”, appena pubblicato su Frontiers of Biogeography Luzon, ha la  più grande concentrazione di mammiferi endemici  al mondo, anche più di Madagascar. Lo hanno scoperto gi scienziati del Field Museum di Chicago che stavano proprio cercando il luogo del nostro pianeta con la più grande concentrazione di specie di mammiferi uniche.

Lo studio durato 15 anni ha concluso che a Luzon vivono 56 specie di mammiferi (esclusi i pipistrelli) 52 delle quali sono risultate endemiche: con il 93% dei sui mammiferi terricoli che non si trovano in nessun altro luogo sulla Terra, Luzon è vero e proprio tesoro biologico.

Ma se tutte le isole sono speciali per lo sviluppo e la nascita di nuove specie, cosa è che rende Luzon così  speciale? Il team statunitense-filippino evidenzia che non si tratta proprio di un’isoletta: con i suoi 104.688 km2 è più grande di Cuba o dell’Islanda e non è mai stata collegata alla terraferma. Su Luzon, che raggiunge i 2.992 metri di altezza, ci sono molti  habitat che nei millenni hanno offerto agli animali colonizzatori gli ingredienti giusti per adattarsi ed evolvere in nuove specie. Per gli animali che hanno raggiunto Luzon portati dalle correnti o su zattere di mangrovie o palme, l’isola è stata l’occasione perfetta non solo per adattarsi ma anche per dare vita a nuove specie che poi si sono diversificate in ancora più specie.

Smithsonian.com spiega che l’interno di questa grande isola, con le sue montagne ricoperte di foreste, ha fornito altri habitat per gli animali che vi approdavano, ecosistemi isolati nelle foreste delle nubi, con pressioni evolutive diverse da quelle delle sue coste e valli. La colonizzazione di questi ambienti ha permesso un’ulteriore diversificazione delle specie: dai topi che vivono cacciando lombrichi ad altri roditori con lunghi baffi eleganti che si estendono per tutta la lunghezza del loro corpo, Luzon è un esempio incredibile di evoluzione insulare.

Purtroppo, la fragilità di questi ecosistemi spesso significa che le specie insulari sono a rischio di estinzione e il pericolo viene da altre specie approdate su queste terre in mezzo al mare, ma questa volta portate, per scelta o errore, dall’uomo. Nelle Galapagos le capre sono entrate in competizione per il cibo con le tartarughe, mentre i serpenti hanno invaso Guam divorando un’avifauna autoctona che non aveva difese contro di loro. In tutto il mondo topi, ratti, gatti, conigli, cani stanno distruggendo la biodiversità unica di isole che non li conoscevano e il delicato equilibrio di ecosistemi unici. A questo si aggiungono inquinamento, caccia e la sempre crescente minaccia del cambiamento climatico che sulle isole hanno impatti maggiori che nel resto del pianeta. E’ per questo che salvaguardare l’ambiente, eradicare le specie invasive, tutelare quelle autoctone è ancora più necessario per poter salvare le specie uniche delle isole, donateci da millenni di evoluzione.