Nuovi stagni contro l’estinzione degli anfibi
La conservazione della natura ripaga. Il Cantone Aargau ha creato oltre 400 nuovi stagni in 20 anni
[12 Ottobre 2022]
Secondo lo studio “Bending the curve: Simple but massive conservation action leads to landscape-scale recovery of amphibians”, pubblicato su PNAS da un team di ricercatori svizzeri che hanno utilizzato i dati del monitoraggio degli anfibi realizzato nel Cantone Aargau. «La conservazione della natura ripaga: gli anfibi beneficiano di nuovi stagni, nonostante le numerose cause di pericolo che ancora li colpiscono».
Gran parte delle rane, dei rospi, dei tritoni e delle salamandre svizzere sono nella Lista rossa nazionale delle specie in via di estinzione e i ricercatori ricordano che «i sono molte ragioni per la morte degli anfibi: la perdita dell’habitat, una malattia fungina mortale, l’uso di pesticidi in agricoltura, il traffico stradale e il cambiamento climatico. Alcune di queste minacce sono difficili da affrontare. Ma almeno contro la perdita di habitat c’è una soluzione relativamente semplice: la creazione di stagni in cui gli animali possano riprodursi. Ciò aumenta il numero della prole e collega meglio le popolazioni grazie alla maggiore densità di stagni nel paesaggio».
L’ecologa Helen Moor e un team di ricerca dell’Istituto federale svizzero per la ricerca su foresta, neve e paesaggio – WSL e dell’Istituto Federale svizzero per la scienza e tecnologia Acquatica – Eawag, in collaborazione con info fauna karch, hanno potuto dimostrare che «La creazione su grande scala di nuovi stagni avvantaggia effettivamente gli anfibi». I dati per lo studio provengono dal Cantone Aargau, dove in 20 anni sono stati creati oltre 400 nuovi stagni e i ricercatori spiegano che «Entro il 2019, gli anfibi hanno colonizzato i nuovi corpi idrici, e le popolazioni di 10 delle 12 specie [presenti in Svizzera] sono aumentate». La Moor aggiunge: «Siamo rimasti sorpresi dal risultato netto. soprattutto in considerazione del fatto che nel frattempo le altre minacce non sono diminuite».
Dal 1999 il Canton Aargau monitora le sue popolazioni di anfibi lungo le sue 5 principali valli fluviali e dispone quindi di uno dei migliori dataset a lungo termine disponibili. I dati sono stati in gran parte raccolti da volontari e inseriti dai ricercatori in un modello statistico complesso. Al WSL sttolineano che «Da un lato, il modello ha compensato gli errori che possono verificarsi durante l’osservazione. D’altra parte, il modello ha permesso ai ricercatori di prevedere come l’occupazione degli stagni è cambiata nel tempo. Questo ha dimostrato che più grande era uno stagno appena creato, maggiore era la possibilità che venisse colonizzato. Anche la vicinanza alla foresta e ad altri stagni erano criteri che favorivano la colonizzazione. L’ululone dal ventre giallo è fortemente aumentato, soprattutto nelle valli del Reno e dell’Aar. Come specie pioniera, ama anche colonizzare corpi idrici aperti di nuova creazione. La popolazione di raganelle nella valle della Reuss è addirittura più che raddoppiata nel periodo studiato. Ulteriori analisi mostreranno se i nuovi stagni da soli hanno portato a questo e da dove sono migrati gli animali».
Il progetto “Blue-green infrastructure for blue-green lives: modelling use and colonization credit of an ecological infrastructure to inform evidence-based amphibian conservation” contribuisce alla Blue-Green Biodiversity Research Initiative, una collaborazione Eawag-WSL incentrata sulla biodiversità al interfaccia tra ecosistemi acquatici e terrestri. Ma non tutte le specie ne hanno beneficiato: il rospo natterjack (Epidalea calamita) preferisce aree molto grandi e temporaneamente allagate in aperta campagna con livelli dell’acqua fluttuanti e la Moor evidenzia che «Questa specie ha requisiti di habitat specifici che devono essere presi in considerazione quando si costruiscono stagni. A quanto pare per questo nel cantone Aargau non è stato ancora fatto abbastanza»
Invece, per la Moor, è chiaro che «Anche se i rapporti negativi sulla perdita di biodiversità possono essere schiaccianti: il nostro studio dimostra che vale la pena attuare misure di conservazione e che le popolazioni possono riprendersi. Prima o poi, ogni laghetto appena creato è prezioso per gli anfibi».
Il progetto del Canton Aargau ha avuto successo anche perchè c’è stata la volontà politica di agire e per il fatto che tutti i protagonisti locali si sono mossi ella stessa direzione: il Cantone, le organizzazioni per la protezione della natura e i proprietari terrieri. »Grazie al programma di monitoraggio attentamente implementato – conclude il WSL – le misure possono ora essere valutate e adattate, ad esempio a favore del rospo natterjack».