Nuova sottospecie di gazzella dell’Eritrea onora lo zoologo italiano Oscar de Beaux

Precursore dell’etica ambientale, ha elaborato uno dei primi tentativi di enunciare i principi etici di quella che oggi chiamiamo la conservazione della biodiversità

[31 Dicembre 2019]

Nell’articolo “Records of Ethiopian and Eritrean mammals in Italian literature and museums, with some taxonomic notes”, pubblicato dalla rivista Biogeographia – The Integrative Journal of Biogeography, lo zoologo romano Spartaco Gippoliti, della Società Italiana per la Storia della Fauna “Giuseppe Altobello” nonché membro del Primate Specialist Group della IUCN, ha battezzato la piccola gazzella di Soemmerring delle Isole Dahalak, nel Mar Rosso, Nanger soemmerringi debeauxi in onore dello zoologo italiano Oscar de Beaux. Il ‘tipo’ della nuova sottospecie è custodito presso il Museo civico di Storia Naturale di Milano, che nell’ultimo decennio ha compiuto diverse importanti ricerche in Eritrea.

Oscar de Beaux (Firenze 5 dicembre 1879 – Torre Pellice 29 settembre 1955) è stato un esperto di Mammiferi, direttore del Museo civico di Storia Naturale di Genova “Giacomo Doria” tra il 1934 e il 1947. Nella motivazione si legge che a de Beaux si deve nel 1931 la descrizione dell’unica specie di Mammifero endemico dell’Eritrea sinora conosciuta, la misteriosa Gazzella di Beccari Gazella dorcas beccarii .

“Questa dedica cade nel 90° anniversario della pubblicazione di una importante opera di de Beaux, Etica Biologica, che rappresenta uno dei primi tentativi di enunciare i principi etici di quella che oggi chiamiamo la conservazione della biodiversità –  ci dice Gippoliti – L’opera fu tradotta in diverse lingue ed è oggi ben conosciuta in diversi paesi europei ben più che in Italia. La Società per la Storia della Fauna ha già predisposto delle iniziative per ricordare de Beaux e la sua opera di pioniere della conservazione della natura, in Italia (orso delle Alpi, cinghiale maremmano) e all’estero (bisonte europeo, stambecco nubiano ecc)”.

“Ancora oggi la ricerca sistematica si dimostra essenziale –  conclude Gippoliti – per decifrare la reale ricchezza biologica di questo pianeta unico e ancora solo parzialmente conosciuto. Specialmente per i paesi meno dotati di risorse finanziare, come l’Eritrea, è poi essenziale conoscere le unità tassonomiche che vi si trovano, in maniera da indirizzare a specie prioritarie le scarse risorse disponibili”.

Nel medesimo articolo viene anche descritta una sottospecie di Cercopiteco dei Monti Bale (Etiopia), il Chlorocebus djamdjamensis harennaensis che lo stesso zoologo romano scoprì quasi 30 anni fa.

Per ulteriori informazioni: Spartaco Gippoliti cell 347 0120162 o spartacolobus@gmail.com