Il Gruppo locale di conservazione Lipu è impegnato nella sua tutela

Nidifica nella Sila calabrese il picchio rosso mezzano, raro uccello europeo a rischio estinzione

È un ottimo indicatore dello stato di buona salute dell’ambiente forestale che lo ospita, ma in tutta Italia resistono solo 400-600 coppie

[31 Marzo 2023]

La Zona di protezione speciale della Sila grande (Zps IT9310301) si estende per oltre 31.000 ettari ed è situata nel cuore dell’Appennino calabro: ricade in gran parte nel perimetro del Parco nazionale della Sila.

Il nostro interesse come Gruppo locale di conservazione è senz’altro quello di monitorare la fauna ornitica e assicurarci dell’integrità degli habitat che ospitano le comunità di uccelli presenti. Tra le specie più significative che nidificano nella Sila e in particolare nella Zps “Sila grande” spicca certamente il picchio rosso mezzano (Leiopicus medius).

Questo picchio è un uccello raro in tutta Europa. Nella nuova lista rossa Iucn (International union for conservation of nature) dei vertebrati italiani, pubblicata nel 2022, la specie mantiene il livello di “vulnerabile”, una categoria di minaccia che identifica il picchio rosso mezzano tra le specie che corrono comunque un potenziale e crescente rischio di estinzione nel breve o medio termine.

La specie nel nostro Paese è abbastanza rara e localizzata, con fenologia sedentaria e nidificante, tuttavia, sono possibili degli erratismi nel periodo invernale. Vive sulla dorsale appenninica centro-meridionale, tra l’Abruzzo, la Campania, la Puglia (Gargano), la Basilicata e la Calabria, con non più di 400-600 coppie. Nidifica anche nel Friuli Venezia Giulia, quest’ultimo dato va letto come un plausibile effetto della recente espansione in atto in alcune zone balcaniche. Segnalazioni della specie sono state fatte recentemente in provincia di Reggio Calabria.

Ad oggi, dai dati disponibili, la Sila rappresenterebbe l’estremo limite meridionale per la riproduzione certa di questa specie nel nostro Paese. Questo bellissimo e raro picchio, da non confondere con il più grande picchio rosso maggiore e con il più piccolo picchio rosso minore (il suo nome “mezzano” deriverebbe proprio dal fatto che per dimensioni si colloca tra i due) risulta difficile da osservare per le sue abitudini schive, tuttavia, nel periodo idoneo si può più facilmente udire e tambureggia solo molto raramente.

Vive nelle parti più alte degli alberi e davvero molto difficilmente scende al suolo. È una specie preziosissima per la biodiversità di tutta Europa, ama vivere in foreste di latifoglie d’alto fusto (cerri e faggi in particolare) ma anche miste con conifere (in Sila essenzialmente boschi composti da cerri, faggi, ontani e pini larici calabresi).

Queste aree forestali idonee per le esigenze ecologiche della specie, sicuramente se ben conservate, presentano un ricco sottobosco e un’abbondante necromassa (alberi morti sia a terra che ancora in piedi). La gestione forestale in chiave ecologica di alcune porzioni di territorio, pone l’accento sulla necessità di conservare l’integrità delle caratteristiche strutturali di certi boschi che fortunatamente anche se non molto diffusi, sono ancora presenti soprattutto sulla Sila grande con riguardo alle foreste demaniali di comuni, regione e stato.

Appare evidente dunque che la tutela delle piante mature, della necromassa e degli habitat con le caratteristiche più idonee è fondamentale per la salvaguardia di questo raro e localizzato Picide. A partire dal 2010, ogni mese di marzo è stato sempre il migliore periodo per cercarlo in Sila. Nei giorni scorsi, nell’ambito delle attività di monitoraggio ornitologico promosse dal Glc Lipu Sila, ho accertato la presenza di due coppie all’interno di un territorio esteso per una decina di ettari circa, in quest’area non era stato mai contattato, pur se la specie, come già spiegato,nidifica con alcune coppie nel territorio di riferimento.

Le immagini a corredo dell’articolo divulgativo, riprendono un bel maschio adulto che ho fotografato nella Zps “Sila grande” i giorni scorsi durante il monitoraggio 2023. In Sila, come Glc, svolgiamo monitoraggi di due tra i più importanti picidi presenti nel nostro Paese, il picchio nero e il picchio rosso mezzano, entrambe specie allegato I della Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici; queste attività di studio sono di grande importanza poiché i picchi sono specie ombrello dalle elevate esigenze ecologiche che forniscono importanti notizie sullo stato di salute degli habitat forestali.

La nostra attenzione è rivolta soprattutto alla tutela dei boschi, perciò è nostro dovere segnalare agli enti competenti le eventuali minacce dirette e indirette ai siti dove si riproducono queste specie di elevato valore conservazionistico.

Tra gli obiettivi del nostro Glc vi è lo scongiuramento di minacce o danni, accidentali o meno, a specie in allegato I della Direttiva Uccelli o agli habitat di queste specie, ecco perché in caso di necessità viene spiccata in tempi brevi una segnalazione dettagliata all’indirizzo dell’ente gestore della Zps e ai Carabinieri forestali, soprattutto se vi sono alcuni interventi di taglio in itinere, da realizzare possibilmente solo dopo la conclusione della stagione riproduttiva di specie ornitiche di particolare interesse conservazionistico, ciò al fine di escludere potenziali fattori di disturbo e quindi di minaccia. Da alcuni anni stiamo cristallizzando i risultati delle ricerche da pubblicare su riviste scientifiche di ornitologia o negli atti di convegni del settore.

Abbiamo promosso una campagna di divulgazione che ha portato alla diffusione, in particolare nelle scuole del territorio, di un poster dal titolo: “I guardiani del bosco – I picchi del Parco Nazionale della Sila per la conservazione della biodiversità”. In questa specie di “manifesto dei picchi”, vengono mostrate, grazie ad una bella illustrazione di Domenico Bevacqua, le sei specie di picidi presenti sulla Sila (picchio nero, picchio rosso maggiore, picchio rosso mezzano, picchio rosso minore, picchio verde e torcicollo), inoltre, vengono fornite anche chiare indicazioni sullo straordinario ruolo ecologico dei picchi e della necromassa presente nei boschi.

Il messaggio è quello di promuovere la gestione forestale con l’adozione di criteri naturalistici atti ad evitare la sofferenza dell’enorme patrimonio di biodiversità che esprimono le nostre montagne. Il Glc Lipu Sila, sostiene l’adozione del rigoroso rispetto delle norme contenute nelle Pmpf (Prescrizioni di massima e di polizia forestale) della Regione Calabria, in particolare di quelle a tutela della biodiversità nei boschi, una su tutte l’art. 23 ed in particolare il comma 6, che recita testualmente: “In ogni caso devono essere rilasciati gli alberi che presentino cavità utilizzate come sito di nidificazione e rifugio per la fauna”.

Il picchio rosso mezzano è uno dei preziosi regali che la natura ha donato alla nostra Sila.Un uccello degno di essere ammirato e rispettato. Come Glc Lipu Sila, ci impegneremo sempre di più nella ricerca e nella salvaguardia degli uccelli e degli habitat che li ospitano, con la consapevolezza della nostra importantissima mission che portiamo avanti da tanti anni sull’antico e straordinario altipiano della Sila calabrese, scrigno di specie ornitiche di elevato valore conservazionistico che vivono in habitat integri, bisognosi di modelli di conservazione basati sulla tutela in chiave ecologica degli ambienti forestali.

di Gianluca Congi, coordinatore del Gruppo locale di conservazione Glc Lipu Sila, per greenreport.it