Negli ultimi 25 anni la popolazione di leoni africani è crollata del 43%

Wwf, la minaccia principale per il futuro di questa specie è la distruzione del suo habitat originario

[9 Agosto 2019]

Domani ricorre come ogni anno la Giornata mondiale del leone, ma c’è davvero poco da festeggiare per la sopravvivenza di questi maestosi felini: secondo i dati ricordati oggi dal Wwf in circa dieci anni la popolazione dei leoni africani è crollata, passando da 100.000 individui ai 16.500 – 30.000 delle stime attuali. Un dato ancora più allarmante se si considera che la metà di loro vive in parchi e riserve, ed è ormai rarissimo incontrarli al di fuori delle aree protette.

Allargando ancora il campo d’osservazione si nota che il loro declino parte da lontano: solo dal 1994 a oggi  è stato registrato un calo della popolazione dei leoni africani pari al 43%, con una diminuzione ancora maggiore in Africa Centrale e Orientale, dove il numero degli individui di questa specie è calato del 60%. Solo in Kenya, negli ultimi 25 anni, la popolazione dei leoni è diminuita del 40%, passando da 750 a 450 individui.

«La minaccia principale per il futuro di questa specie iconica – spiegano dal Wwf – è la distruzione e la frammentazione del proprio habitat originario, che si è ridotto a 1.600.000 kmq, ovvero l’8% del suo areale iniziale. Il problema della perdita di habitat, causato dalle attività dell’uomo, non colpisce solo i leoni, ma anche le loro prede: la presenza di bufali, gazzelle e zebre è sempre più rara e ciò priva i felini del proprio nutrimento. Le malattie importate, poi, contribuiscono a mettere a rischio le residue popolazioni dei felini. Nel 1994 l’agente responsabile del cimurro ha ucciso quasi un terzo dei leoni del Serengeti e dal 1995 è dimostrato che i leoni in Sud Africa muoiono di tubercolosi trasmessa da bovini domestici attraverso i bufali.
Altra terribile minaccia per il leone è il traffico illegale delle sue ossa. Vista la drammatica situazione della tigre infatti – di cui sopravvivono meno di 4.000 individui in natura- anche il leone è diventato vittima sempre più frequente di bracconieri per soddisfare la crescente domanda di prodotti per la medicina tradizionale nel mercato asiatico. Al bracconaggio si aggiungono i conflitti con le comunità locali, che mettono a rischio la sopravvivenza dei leoni, spesso vittime di ritorsioni da parte di allevatori che subiscono danni al loro bestiame».