Microrganismi straordinari, Perché virus, batteri, lieviti, funghi e microalghe sono il futuro della Terra

UniTo sfata i pregiudizi: la biodiversità microbica risorsa preziosa per la scienza e l'industria

[17 Settembre 2021]

In occasione della Giornata Internazionale dei Microrganismi, l’università di Torino ha inaugurato oggi all’Orto Botanico la mostra “Microrganismi straordinari”, che raccoglie le fotografie scattate dai più importanti centri di ricerca europei, e presenta i sui  progetti di ricerca, evidenziando come la biodiversità microbica sia una risorsa preziosa per la scienza e per l’industria

L’università di Torino è impegnata nella ricerca sul tema, che coinvolge diversi dipartimenti di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari,  di Scienze Veterinarie, di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche) e la Turin University Collection (TUCC) che riunisce tutte le collezioni di microrganismi dell’ateneo torinese e fa parte del network europeo Microbial Resource Research Infrastructure (MIRRI) , formato da oltre 50 centri di ricerca) e del quale ambisce a diventare lo snodo italiano con spazi dedicati nella prossima Città delle Scienze e dell’Ambiente di Grugliasco.

La mostra “Microrganismi straordinari”, che rimarrà fino al 31 ottobre, è organizzata dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi e dalla Mycotheca Universitatis Taurinensis (MUT) di UniTo, una delle più importanti banche di biodiversità fungina in Europa, con la collaborazione di European Culture Collections’ Organization (ECCO) e il sostegno della Fondazione CRT, che negli anni ha reso possibile lo sviluppo e la valorizzazione del MUT. All’UniTo spiegano che «La mostra raccoglie 44 foto realizzate presso 27 centri di ricerca europei con sofisticate tecniche di microscopia, che consentono di visualizzare organismi piccolissimi, non visibili a occhio nudo, quindi mai osservati dalla maggior parte della popolazione. Ed è divisa in sei sezioni: virus, batteri e archea, microalghe, lieviti, funghi filamentosi e simbiosi».

I ricercatori  ricordano che «I microrganismi si trovano ovunque: nell’aria, nell’acqua dolce e marina, nel suolo. Alcuni possono vivere in condizioni estreme di temperatura e salinità, nei geyser e nei crateri vulcanici, in presenza di alti livelli di radiazioni ionizzanti e persino nello spazio. Ogni essere umano ospita più microrganismi di quante siano le stelle della Via Lattea. Da 2 a 4 kg del nostro peso corporeo è dovuto a loro: il nostro microbioma, che svolge un ruolo fondamentale nel proteggere l’organismo e garantirne l’equilibrio di tutte le funzioni. Nonostante tutto ciò, tendiamo ad associare i microrganismi, o “germi”, a problemi di salute, contaminazione dell’ambiente, biodeterioramento di derrate alimentari e manufatti. Un sentimento ancora più diffuso alla luce della pandemia causata dal coronavirus SARS-CoV-2 che, oltre a provocare un numero enorme di decessi (più di 4 milioni di morti a essa correlati), ha stravolto e sta tuttora condizionando la nostra quotidianità».

La mostra vuole aiutare a superare questo pregiudizio facendo scoprire, foto dopo foto, un mondo straordinario che, dicono gli scienziati torinesi, «Stupisce per il connubio tra bellezza visiva e genialità microbica, sviluppata in miliardi di anni nella lotta per la sopravvivenza. La scienza sta continuando a scoprire nuovi microrganismi e le loro innumerevoli applicazioni. Oggi, la biodiversità microbica è considerata una risorsa preziosa per la scienza e l’industria, con implicazioni per l’economia e la finanza. I microrganismi svolgono un ruolo fondamentale in molte applicazioni biotecnologiche, creando ricadute positive in vari settori. Dall’industria del farmaco a quella alimentare, fino alla gestione sostenibile dell’ambiente con le correlate emergenze climatiche».

L’UniTo sta portando avanti diversi progetti di ricerca sui microrganismi; per esempio, il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi è impegnato, tra l’altro,.  nella ricerca su un farmaco antivirale efficace sul Covid-19 e in Prime (Processi e prodotti innovativi di chimica verde), nonché in Saturno (Scarti organici e anidride carbonica trasformati in carburanti, fertilizzanti e prodotti chimici), un’applicazione concreta dell’economia circolare.

I ricercatori evidenziano che «Nel sistema agroforestale, i microrganismi possono essere utilizzati in diversi campi, tra cui la lotta biologica alle malattie delle piante». I batteri e i lieviti della collezione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari sono stati isolati e identificati nell’ambito di progetti internazionali, in collaborazione con aziende partner del territorio piemontese, oltre che con fondi della Regione Piemonte. Da alcuni anni, al Dipartimento di Scienze Veterinarie sono state realizzate diverse collezioni microbiche che puntano a mantenere le caratteristiche originali dei germi conservati, cosa estremamente importante sia da un punto vista medico sia a scopo di ricerca che a livello industriale. Nel Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche sono rappresentati 8 settori scientifici disciplinari tra cui la Microbiologia, che contribuisce allo studio delle malattie infettive con significative ricadute sui sistemi sperimentali patogenetici, immunologici e diagnostici e le implicazioni cliniche connesse.