Maremma, approvata la riforma della governance tra il Parco e l’Ente terre regionali toscane

«È un passo storico che costituisce un elemento di rilancio del territorio e che sarà destinato ad incrementare la fruibilità e la competitività di questi importanti patrimoni pubblici»

[19 Aprile 2023]

La Giunta toscana ha approvato ieri una riforma della governance , finalizzata ad un più stretto rapporto di collaborazione tra due enti regionali come il Parco della Maremma e l’Ente terre regionali toscani.

I due enti convivono di fatto sullo stesso fazzoletto di territorio. Il Parco si occupa delle attività di governo del territorio, di conservazione della natura e di promozione turistica, ma non è proprietario di alcuna area. L’Ente terre regionali è invece un ente proprietario e gestore di terreni agricoli e boscati, di bestiame, nonché concessionario del patrimonio storico-architettonico presente nel Parco.

Con la convenzione appena approvata dalla Giunta, alcuni beni non strumentali alla conduzione agricola passano adesso dalla gestione di Ente terre a quella del Parco: «È un passo storico che costituisce un elemento di rilancio del territorio e che sarà destinato ad incrementare la fruibilità e la competitività di questi importanti patrimoni pubblici», dichiarano dal Parco.

Nel dettaglio, i beni oggetto di questa modifica sono: Abbazia di San Rabano e Torre dell’Uccellina, Torre di Castel Marino, Torre di Collelungo, Granaio Lorenese e pertinenze esterne, centro integrato di servizi in Località Marina di Alberese e, contestualmente, tutti gli immobili che insistono nel centro medesimo, Pineta Granducale ad esclusione delle aree necessarie alla gestione dell’allevamento zootecnico, Aree boschive nel territorio dei Monti dell’Uccellina ad esclusione delle aree di oliveti e vigneti, Pista ciclabile e le aree di pertinenza nella tratta Alberese – Marina di Alberese, Parcheggio di Marina di Alberese.

«Da oggi – concludono dal Parco – lavoreremo per coinvolgere questo patrimonio nelle attività che il Parco sta rilanciano, in primis la ricerca scientifica e poi la promozione turistica. Il granaio granducale, l’abbazia di San Rabano e le bellissime torri di Collelungo e Castel Marino, continua Rusci, diventeranno parte integrante dei percorsi di visita, saranno visitabili e ospiteranno in modo permanente eventi di divulgazione e spettacoli. Il Granaio, in particolare, può ambire a diventare un polo culturale per tutto il territorio».