L’intelligenza e l’autocontrollo delle seppie e i gamberi scadenti

Le seppie mostrano un autocontrollo simile a quello di scimmie e corvidi e quelle che possono ritardare la gratificazione più a lungo sono le più intelligenti

[5 Marzo 2021]

Lo studio “Cuttlefish exert self-control in a delay of gratification task”, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B da un team di psiciologi e biologi britannici e statunitensi, fornisce la prima prova di un legame tra autocontrollo e intelligenza in un animale che non è iun primate: la seppia comune (Sepia officinalis).

Per condurre l’esperimento, a delle seppie in cattività sono state nelle vasche sono stati presentati due cibi che mangiano comunemente, ciascuno in una camera di perspex separata. In una camera c’era un pezzo di gamberone, che potevano mangiare immediatamente. Nell’altro c’era un gamberetto vivo, il loro cibo preferito, ma potevano mangiarlo solo se aspettavano e non mangiavano il pezzo di gamberone.

Gli esperimenti sono stati condotti dagli psicologi di Cambridge insieme allo statunitense Roger Hanlon, del Marine Biological Laboratory di Woods Hole e il loro progetto si è ispirato al test del marshmallow di Stanford del 1972, nel quale a dei bambini veniva offerta la possibilità di scegliere tra un marshmallow immediatamente o due se aspettavano per un certo periodo di tempo.

All’Università di Cambridge, che ha guidato lo studio, spiegano che «E’ stata testata una serie di ritardi, a partire da 10 secondi e aumentando di 10 secondi ogni volta. Tutte e 6 le seppie coinvolte nell’esperimento hanno mostrato autocontrollo, aspettando i gamberetti e ignorando il gamberone. Quelle con il maggior autocontrollo potevano aspettare 130 secondi prima che venissero liberati i gamberetti, un’abilità paragonabile agli animali dal cervello grande come gli scimpanzé». Altre due seppie erano state reclutate per lo studio ma si sono rifiutate di prenderne parte.

La principale autrice dello studio Alexandra Schnell del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Cambridge, prima autrice dell’articolo, Alexandra Schnell del Department of psychology dell’università di Cambridge, sottolinea che «Era abbastanza sorprendente che le seppie potessero aspettare più di due minuti per fare uno spuntino migliore. Perché un animale a crescita rapida con una vita media inferiore a due anni dovrebbe essere un tipo schizzinoso?».

Quindi, il team di ricercatori ha testato la capacità di apprendimento di ogni seppia sottoponendole a un compito diverso: nell’acquario sono stati collocati in posizioni casuali un pennarello grigio scuro e uno bianco. Dopo che le seppie avevano imparato ad associare un colore a una ricompensa, i ricercatori hanno cambiato la ricompensa e la hanno associata al pannello dell’altro colore e dicono che «Le seppie che sono state più veloci nell’apprendere l’associazione e più veloci nel realizzare il cambiamento erano le stesse che mostravano più autocontrollo nel primo compito».

La Schnell conferma «Abbiamo scoperto che le seppie con migliori prestazioni di apprendimento – un indicatore di intelligenza – mostravano anche un migliore autocontrollo. Questo legame esiste negli esseri umani e negli scimpanzé, ma questa è la prima volta che è stato dimostrato in una specie non primate».

Insomma, come tra gli esseri umani, di solito non è una grande dimostrazione di intelligenza.

Secondo i ricercatori  l’autocontrollo nelle seppie sarebbe il sottoprodotto di un altro comportamento: quello di restare mimetizzate sul fondo del mare per lunghi periodi di tempo per evitare i predatori. Si tratta di periodi prolungati e punteggiati da altri brevi periodi di foraggiamento all’aperto. «L’autocontrollo – dicono all’università di Cambridge – può aiutare le seppie a ottimizzare il loro foraggiamento colpendo solo prede di qualità migliore».

L’autore senior del rapporto, Nicola Clayton, anche lui del Dipartimento di psicologia di Cambridge, evidenzia che «La capacità di esercitare l’autocontrollo è un elemento importante della capacità di pianificare il futuro, che è un comportamento piuttosto sofisticato- L’autocontrollo richiede la consapevolezza che “a volte meno è meglio” e che evitare le tentazioni ora potrebbe portare a risultati migliori in futuro. Questo è un elemento fondamentale per l’evoluzione del processo decisionale complesso».

I ricercatori hanno anche notato che le seppie per esercitare l’autocontrollo di fronte al pezzo di gamberone si allontanavano fisicamente dal cibo immediatamente disponibile, come per distrarsi dal mangiarlo. All’università di Cambridge concludono: «L’autocontrollo – la capacità di resistere alla tentazione in favore di una ricompensa migliore ma ritardata – è un’abilità vitale che è alla base del processo decisionale efficace, del comportamento diretto agli obiettivi e della pianificazione futura. Tra gli animali, le scimmie e i loro intelligenti cugini piumati, i corvidi ei pappagalli, hanno un autocontrollo relativamente alto quando si tratta di mangiare. Per ratti, polli e piccioni è molto più difficile non mangiare subito il cibo».