L’importanza degli insetti nella degradazione del legno morto e nel ciclo globale del carbonio
Il legno morto rilascia ogni anno 10,9 gigatonnellate di carbonio, il 115% circa delle emissioni di combustibili fossili
[8 Settembre 2021]
La rapidità con cui il legno morto viene degradato nella foresta dipende dal clima, dai funghi e dagli insetti. Ora, lo studio “The contribution of insects to global forest deadwood decomposition”, pubblicato su Nature da un team internazionale di ricercatori, ha ora determinato il contributo annuale del legno morto al ciclo globale del carbonio e per la prima volta ha quantificato l’importanza degli insetti nella degradazione del legno.
Alla Technische Universität München (TUM) spiegano che «Gli alberi vivi assorbono molta anidride carbonica dall’atmosfera e sono quindi importanti protettori del clima. Si sa poco del ruolo degli alberi morti nel ciclo globale del carbonio. La decomposizione del legno e il ritorno dei nutrienti in esso immagazzinati sono tra i processi più importanti nelle foreste».
Grazie a un progetto del Nationalpark Bayerischer Wald, lo studio coordinato dalla Julius-Maximilians-Universität Würzburg (JMU) e dalla TUM und der Technischen Universität München (TUM) ha cercato di rispondere a un paio di domande cruciali: quanto carbonio viene rilasciato dal legno in decomposizione nel mondo? Che ruolo hanno gli insetti in questo?
Per misurare l’influenza del clima sul tasso di degrado, i ricercatori hanno disposto pezzi di legno morto di oltre 140 specie di alberi in 55 località forestali di tutti i continenti. Metà del legname era contenuto in gabbie a maglie fitte per escludere che gli potessero essere coinvolti nella decomposizione.
Gli scienziati tedeschi dicono che «I dati raccolti dimostrano che il tasso di degradazione e il contributo degli insetti dipendono molto dal clima e, soprattutto, aumentano con l’aumentare della temperatura. Le precipitazioni più elevate accelerano il degrado nelle regioni calde e rallentano il degrado nelle regioni con temperature basse».
Un co-autore dello studio, David Lindenmayer dell’Australian National University (ANU), fa notare che «E’ la prima volta che i ricercatori sono in grado di quantificare il contributo del legno morto al ciclo globale del carbonio. Finora si sapeva poco del ruolo degli alberi morti. Sappiamo che gli alberi vivi svolgono un ruolo vitale nell’assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera. Ma fino ad ora non sapevamo cosa succede quando quegli alberi si decompongono. Abbiamo scoperto che hanno un impatto enorme».
L’esperimento è stato condotto in tutto il mondo da 50 team di ricerca, a volte in condizioni molto difficili: alcune aree hanno dovuto essere protette dagli elefanti con grandi spese, un’area è andata persa in un incendio boschivo ed è stata ricostruita, un’altra area è stata allagata.
Uno degli autori dello studio, Rupert Seidl che insegna dinamica degli ecosistemi e gestione forestale alla TUM, spiega che «Dall’esperimento siamo stati in grado di modellare la misura in cui il legno morto è coinvolto nel ciclo globale del carbonio. In base a questo, ogni anno in tutto il mondo vengono rilasciate 10,9 gigatonnellate di carbonio dal legno morto. Una parte del carbonio entra nel suolo mentre un’altra parte viene rilasciata nell’atmosfera». Un altro autore dello studio, Werner Rammer della TUM che si è occupato dei calcoli globali, rivela un dato impressionante: «La quantità rilasciata dal legno morto corrisponde a circa il 115% delle emissioni dei combustibili fossili».
La ricerca ha dimostrato che la decomposizione del legno non può avvenire senza insetti che si nutrono di legno: «Sapevamo che insetti come le termiti e Cerambicidi, possono accelerare la decomposizione del legno morto – ha detto la coautrice dello studio Marisa Stone della Griffith University – Ma fino ad ora, non sapevamo quanto contribuissero al rilascio di carbonio del legno morto a livello globale. Gli insetti rappresentano il 29% del rilascio di carbonio del legno morto ogni anno. Tuttavia, il loro ruolo è sproporzionatamente maggiore all’interno dei tropici e ha scarso effetto nelle regioni a basse temperature».
Il principale autore dello studio, Sebastian Seibold dalla TUM, della JMU Würzburg e del Nationalpark Berchtesgaden, conferma: «Con il 93%, le foreste tropicali danno un contributo sproporzionato a questo risultato a causa della loro elevata massa di legno in combinazione con rapidi processi di degrado. Il lento degrado nelle foreste delle latitudini settentrionali e temperate significa che il carbonio viene immagazzinato nel legno morto per lunghi periodi di tempo. Gli insetti rappresentano quasi un terzo del degrado del legno, che è limitato prevalentemente ai tropici. Nelle foreste delle latitudini settentrionali e temperate, invece, i contributi degli insetti sono bassi»
Il co-autore dello studio Jörg Müller, della JMU Würzburg e del Nationalpark Bayerischer Wald, ricorda che «Lo studio sottolinea il ruolo del legno morto nel ciclo globale del carbonio, nonché l’importanza funzionale degli insetti nella decomposizione del legno. Questo colma un’altra lacuna nella modellazione globale dei cicli del carbonio».
Seibold conclude: «Di fronte al cambiamento globale, stiamo assistendo a drastici cali della biodiversità e a cambiamenti climatici. Questo studio dimostra che sia i cambiamenti climatici che la perdita di insetti hanno il potenziale per alterare il degrado del legno e quindi i cicli del carbonio e dei nutrienti in tutto il mondo».