L’Europarlamento vuole porre fine al commercio illegale di cani e gatti

Approvata una risoluzione che mira, tra le altre cose, ad incoraggiare le persone ad adottare – piuttosto che acquistare – animali domestici

[13 Febbraio 2020]

Si stima che ogni mese vengano scambiati tra i paesi dell’Ue circa 46.000 cani, la maggior parte dei quali non è registrata, e una parte degli allevatori commerciali sta inoltre abusando della legislazione europea sui movimenti a carattere non commerciale degli animali da compagnia (Regolamento (UE) n. 576/2013), per scambi di natura economica.

Per questo, nell’ottica di una maggiore tutela per il benessere degli animali, per i proprietari di cani e gatti e anche per la salute pubblica, l’Europarlamento ha chiesto un piano d’azione europeo per porre fine al commercio illegale di animali da compagnia.

Come spiegano direttamente dall’Europarlamento, i deputati hanno adottato ieri una risoluzione non legislativa per chiedere un’iniziativa contro il commercio illegale di animali da compagnia, che è causa di sofferenze per gli animali, di diffusione di malattie, e genera introiti elevati per la criminalità organizzata internazionale

Più nel dettaglio, i deputati chiedono un sistema comunitario obbligatorio per la registrazione di cani e gatti; una definizione Ue degli impianti di allevamento commerciale su larga scala, noti come ‘fabbriche per cuccioli’; una migliore applicazione della normativa esistente e sanzioni più severe; incoraggiare le persone ad adottare, piuttosto che acquistare, animali domestici. La risoluzione è stata approvata con 607 voti favorevoli, 3 contrari e 19 astensioni.