Le farfalle della Groenlandia stanno rimpiccolendo a causa del cambiamento climatico

Nell'Artico settentrionale le estati più calde “affaticano” il metabolismo degli insetti

[8 Ottobre 2015]

In molti credono che le farfalle amino il caldo, in realtà molte specie preferiscono un clima fresco, infatti non solo è facile trovare farfalle sulle nostre montagne, ma ci sono lepidotteri che vivono nell’estremo nord dell’Artico. Le farfalle appartengono ad un gruppo di organismi che sono particolarmente sensibili ai cambiamenti nell’ambiente, quindi gli studi a lungo termine su questi e altri insetti sono particolarmente adatti a  dimostrare le conseguenze ecologiche del cambiamento climatico globale.

Come spiega un team di scienziati  dell’università danese di Aarhus danesi, che comprende anche Carolyn Kurle dell’università della California – San Diego, nello studio “High-Arctic butterflies become smaller with rising temperatures”, pubblicato su Biology Letters «La risposta delle dimensioni corporee all’aumentare della temperatura costituisce una risposta universale ai cambiamenti climatici che potrebbero influenzare fortemente gli ectotermi terrestri, ma l’entità e la direzione di tali risposte rimangono sconosciuti nella maggior parte delle specie». Gli scienziati guidati da Toke T. Høye, dell’Aarhus Institute of Advanced Studies, sottolineano che «Il costo metabolico dell’ aumento della temperatura potrebbe ridurre le dimensioni del corpo, ma stagioni di crescita prolungate potrebbero anche aumentare le dimensioni del corpo, come è stato dimostrato recentemente in specie di ragni artiche».

I ricercatori danesi hanno misurato la lunghezza delle ali di circa 4.500 individui di farfalle Boloria chariclea e Colias hecla, raccolte annualmente tra il 1996 e il 2013 dalla Zackenberg Research Station nel nord-est della Groenlandia, e hanno scoperto che la lunghezza delle loro ali è diminuita significativamente in risposta alle estati più calde e alla stessa velocità per entrambe le specie studiate. Høye sottolinea che «I nostri studi mostrano che i maschi e le femmine seguono lo stesso modello e che è simile nelle due specie diverse, il che suggerisce che il clima gioca un ruolo importante nel determinare la dimensione del corpo delle farfalle nel nord-est della Groenlandia».

Solo pochi studi sul campo sono stati in grado di seguire i cambiamenti nelle dimensioni corporee di una  stessa specie in un periodo in cui è cambiato il clima e questa della Groenlandia è la serie sul più lungo periodo di tempo conosciuta sulla variazione dimensionale del corpo nelle farfalle.

I ricercatori danesi evidenziano che «Il cambiamento delle dimensioni corporee in risposta ad un aumento della temperatura è una risposta anticipata al cambiamento climatico, ma pochi studi lo hanno effettivamente dimostrato nel campo. La risposta può andare in entrambe le direzioni; per alcune specie animali, una stagione di alimentazione più lunga da come risultato un aumento delle dimensioni del corpo, e per altre provoca cambiamenti nel metabolismo, una perdita netta di energia che riduce la dimensione del corpo».

I risultati di questo nuovo studio sono in linea con precedenti esperimenti di laboratorio e studi su scala spaziale, che suggeriscono a elevate temperature elevate durante l’allevamento danno come risultato un corpo più  piccolo da adulto.

Høye spiega ancora: «Noi umani utilizziamo più energia quando è freddo, perché dobbiamo mantenere una temperatura corporea costante. Ma per larve di farfalla e gli altri animali a sangue freddo la cui temperatura corporea dipende dall’ambiente, il metabolismo aumenta a temperature più elevate semplicemente perché i processi biochimici sono più veloce. Pertanto, le larve utilizzano più energia di quanto non siano in grado di ottenere dall’alimentazione. I nostri risultati indicano che questo cambiamento è così significativo che il tasso di crescita delle larve diminuisce. E quando le larve sono più piccole, anche le farfalle adulte saranno più piccole».

Le conseguenze per le farfalle artiche possono essere notevoli: secondo Joseph  Bowden, un altro degli autori dello studio, «Le dimensioni ridotte delle ali possono ridurre la capacità delle farfalle di disperdersi, limitando  potenzialmente il flusso genico. Questo significa che le future generazioni di insetti potrebbero essere meno in forma, con una sopravvivenza e capacità riproduttiva ridotte. Questo potrebbe portare ad una variazione negativa delle  dimensioni della popolazione».

Høye concorda: «Queste specie di farfalle sono sotto pressione da più parti Vivono così a nord che non possono spostarsi in regioni più fredde e probabilmente scompariranno dalla parte più a sud del loro areale a causa del riscaldamento delle temperature.  Inoltre, la loro capacità di dispersione si sta deteriorando e le dimensioni più piccolo corpo possono causare una bassa fecondità, così queste specie artiche potrebbero affrontare gravi sfide in risposta ai rapidi cambiamenti climatici in corso».

Lo studio si aggiunge alle molte ricerche che dimostrano che  le specie animali (e vegetali) stanno  rispondendo ai cambiamenti climatici: alcune modificando i loro areali, altri cambiando la loro biologia. Molti esempi vengono dall’Artico, l’area del nostro pianeta dove è in corso il più rapido innalzamento delle temperature, ma altri possono essere trovati in tutto il mondo.

Se le farfalle stanno rimpiccolendo causa del caldo, questo fenomen potrebbe presto riguardare altre e, conclude Bowden, «In diversa misura, potrebbe significare un cambiamento per tutte le specie sulla Terra. Ma questo non significa che ogni creatura sul pianeta diventerà piàù piccola mentre il clima si riscalda. Ogni specie è diversa. Fanno cose diverse, vivono in ambienti diversi  e prevedere che cosa accadrà a ciascuna, beh, è difficile dirlo».