Le api europee hanno difese inefficaci contro il calabrone asiatico invasivo

Invece, le colonie delle api autoctone cinesi non subiscono collassi dopo gli attacchi di Vespa velutina

[15 Maggio 2023]

Lo studio “Honey bee social collapse arising from hornet attacks”, pubblicato recentemente su Entomologia Generalis da un team di ricercatori dello Xishuangbanna Tropical Botanical Garden (XTBG) dell’Accademia cinese delle scienze e dell’università della California – San Diego ha confermato che la presenza di calabroni invasivi asiatici danneggia le colonie di Apis mellifera europee più di quelle di Apis cerana asiatiche a causa della loro diversa esposizione alla Vespa velutina nel tempo evolutivo.

All’ XTBG ricordano che «La difesa collettiva è vincolata dalla coevoluzione con il predatore. Negli insetti sociali, come le api mellifere, è fondamentale la difesa collettiva del nido. Tuttavia, i potenziali effetti a cascata dell’attacco dei predatori sugli insetti sociali – riducendo direttamente il numero di membri della colonia e, indirettamente, sollecitando la colonia a ridurre la riproduzione – non sono ben compresi».

Lo studio evidenzia che «La difesa collettiva è vincolata dalla coevoluzione con il predatore in modo tale che le specie abbiano tipicamente difese efficaci contro i predatori simpatrici, ma non allopatrici. L’ape mellifera, Apis mellifera, è allopatrica con il calabrone predatore, Vespa velutina auraria, e non ha difese efficaci, a differenza di A. cerana, che è simpatrica con questo calabrone. Tuttavia, le ragioni alla base del declino delle colonie di A. mellifera attaccate restano da chiarire completamente e sono rilevanti dato che l’invasione di V. velutina contribuisce al declino di A. mellifera in diversi Paesi europei».

Insomma. le api mellifere asiatiche si sono evolute insieme ai calabroni asiatici e hanno sviluppato diverse contro-strategie. Gli alveari di Apis mellifera possono rispondere agli attacchi dei calabroni Vespa velutina creando un denso “tappeto di api” costituito da un gran numero di api raccolte all’ingresso dell’alveare, una difesa che però non è sempre efficace. Per capire perché. I ricercatori cinesi e statunitensi hanno misurato gli attacchi di calabroni e i fitness proxies delle colonie di api mellifere (numero di uova, pupe e operaie) in alveari con entrambe le specie di api ma con e senza i calabroni asiatici, e ne hanno quantificato gli effetti attraverso le stagioni in presenza e in assenza dei calabroni.

Hanno scoperto che negli alveari del sud-ovest della Cina  dove vengono allevate entrambe le specie di api da miele «Gli attacchi di calabroni riducevano significativamente l’idoneità delle colonie di A. mellifera , ma non di A. cerana . A. mellifera , a differenza dell’autoctona  A. cerana , ha notevolmente ridotto il foraggiamento e ha subito una maggiore predazione da parte dei calabroni sulle bottinatrici quando è stata attaccata dalla nativa V. velutina auraria .

I ricercatori hanno anche notato che «Gli attacchi di calabroni suscitavano più segnali di allarme e di arresto da parte di  A. mellifera che da A. cerana» . Il declino degli alveari di api europee è iniziato dopo solo una settimana di attacchi di calabroni, con le regine di A. mellifera che hanno ridotto significativamente la deposizione delle uova anche se il numero di operaie della colonia non era diminuito in modo significativo.. Al contrario, gli attacchi di calabroni non hanno provocato diminuzioni nelle stesse misure proxy dell’idoneità della colonia per A. cerana».

I ricercatori pensano che, oltre alla predazione diretta, sia lo stress indotto dai predatori a contribuire al declino della colonia di A. mellifera: «Una possibilità intrigante che si accorda con un crescente corpo di ricerca che dimostra che tale stress può danneggiare direttamente la riproduzione e quindi ridurre la forma fisica in diversi animali».

Uno degli autori dello studio, Tan Ken del XTBG, conclude: « Oltre alla predazione diretta, lo stress indotto dai predatori può contribuire al declino della colonia di A. mellifera. I nostri risultati suggeriscono che una difesa ampiamente inefficace, come la risposta del tappeto d’api in A. mellifera, può contribuire al collasso della popolazione in un gruppo sociale».