Le anguille europee e americane nascono in una catena di vulcani sottomarini vicino alle Azzorre?

Svelato un mistero millenario e smentita l’ipotesi del Mar dei Sargassi?

[12 Ottobre 2020]

Anche se nell’area non siano mai state pescate anguille adulte o uova, il Mar dei Sargassi è considerato all’unanimità come l’area di deposizione delle uova delle anguille americane ed europee.

Una tesi messa seriamente in discussione dallo studio “New clues on the Atlantic Spawning eels spawning behavior and area: The mid-Atlantic Ridge Hypothesis”, pubblicato su Scientific Reports  da Yu-Lin Eda Chang e Yasumasa Miyazawa, della Japan Agency for Marine-Earth Science and Technology, Katsumi Tsukamoto, dell’università di Tokyo, Eric Feunteun di BOREA (Museum National D’Histoire Naturelle, CNRS, Sorbonne Université, Université de Caen, IRD, Université des Antilles), che propone una nuova ipotesi: «Una zona di riproduzione delle due specie di anguille atlantiche si trova probabilmente ad est del Mar dei Sargassi, all’incrocio del Cresta medio atlantica e dei fronti oceanici a sud delle Azzorre».

Il team di ricercatori giapponesi e francesi ha infatti riesaminato molte osservazioni recenti e storiche che lo hanno portato a proporre una nuova teoria sul comportamento migratorio delle anguille e su una  più probabile ubicazione della loro area di deposizione.

Al Museum National D’Histoire Naturelle spiegano che «Questo lavoro esplora le capacità delle larve di nuotare e di orientarsi per riconquistare le loro rispettive zone di crescita. Propone un quadro innovativo per capire come le anguille adulte si orientano, navigano e si ritrovano nell’area di riproduzione nella vastità dell’Oceano Atlantico. Come può un animale con un peso compreso tra poche decine e poche centinaia di grammi nuotare per più di 5.000 km e finire in un’area di riproduzione molto limitata nell’Atlantico? Questo studio potrebbe servire come punto di partenza per risolvere il problema della riproduzione dell’anguilla».

Uno studio che potrebbe rivoluzionare quel che crediamo di sapere sulle anguille e che inoltre potrebbe stimolare la comunità oceanografica a cercare di comprendere meglio le caratteristiche fisico-chimiche ed ecologiche della dorsale medio atlantica a sud delle Azzorre.

«Infine – concludono i ricercatori – potrebbe fornire nuove informazioni sulla gestione di queste specie minacciate dalle attività umane, che figurano nella lista rossa stilata dalla Iucn (International union for the conservation of nature) come specie minacciate».