Lasciate libero l’orso M49

Dopo la nuova fuga, Enpa, Lac, Lav. Lipu e Wwf chiedono la cessazione di ogni attività finalizzata alla cattura dell'orso

[28 Luglio 2020]

Sta diventando una specie di leggenda l’orso M49, subito soprannominato Papillon, che è di nuovo scappato dal recinto del Centro Faunistico di Casteller, dopo che il 28 aprile era stato  catturato per la seconda volta.  M49 era stato catturato una prima volta il 15 luglio 2019, dopo che si era reso responsabile di numerosi attacchi al bestiame, ma dopo poche ore era riuscito a fuggire, scavalcando recinzioni elettrificate e un muro alto 4 metri. La seconda volta è riuscito a scappare aprendosi un varco in un punto debole della rete di acciaio della sua prigione.
Dopo la nuova evasione di Papillon, Enpa, Lac, Lav. Lipu e Wwf hanno scritto al presidente della Provincia autonoma di Trento (PAT), il leghista Fugatti sottolineando che «La seconda fuga di M49 non deve essere fermata da una nuova reclusione al Casteller».

Le associazioni animaliste e protezioniste ricordano che «L’orso non si è mai reso responsabile di alcuna aggressione all’uomo, ha solamente cercato cibo dove questo era disponibile e non adeguatamente custodito, un comportamento del tutto normale che però è stato sufficiente per bollarlo come “orso dannoso e quindi problematico” offrendo il pretesto alla Provincia di Trento per catturarlo e rinchiuderlo in un recinto del tutto inadeguato e gravemente lesivo della sua etologia.
In questo momento l’orso è radiocollarato, quindi in ogni istante è possibile conoscere la sua posizione prevenendo eventuali situazioni di criticità, inoltre si trova in tutt’altra zona rispetto alla sua area originaria, si sono così concretizzate in un solo frangente due alternative all’uccisione che propone lo stesso Pacobace (il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali): traslocazione e radiocollaraggio».

Le associazioni concludono: «Non c’è quindi alcun motivo per procedere con una nuova cattura, M49 ha dimostrato a tutti noi quanto forte sia il suo desiderio di libertà, più grande e forte di qualsiasi recinzione elettrificata e dei tondini di acciaio da 12 mm., il Presidente Fugatti riconosca e rispetti la clamorosa lezione impartita da M49 e lo lasci vivere in libertà».