L’Ammazzonia brucia, Fridays for future manifesta davanti al consolato brasiliano di Firenze

I ragazzi toscani rispondono presente partecipando alla protesta coordinata a livello internazionale: «Il governo brasiliano sta drammaticamente accelerando la crisi climatica»

[22 Agosto 2019]

Il movimento di giovani attivisti ambientalisti Fridays for future, ispirato dalla svedese Greta Thumberg e che conta ormai in Toscana una robusta presenza, si attiva in difesa dell’Amazzonia: «Fridays for future Firenze aderisce alla mobilitazione internazionale Sos Amazzonia – annunciano i ragazzi del capoluogo – venerdì 23 agosto alle 18.30 ci recheremo davanti al consolato brasiliano di Firenze insieme ad altri gruppi Fridays for future toscani». Un’azione tempestiva, dettata dalle contingenze.

Nell’Amazzonia brasiliana il fuoco – uno dei principali strumenti utilizzati per la deforestazione, per piegare il terreno ad altri scopi – sta avanzando veloce: l’Instituto nacional de pesquisas espaciais (Inpe) testimonia che dal primo gennaio al 20 agosto sono scoppiati 74.155 incendi, con un incremento dell’85% rispetto allo stesso periodo del 2018. Le cifre riportate da Greenpeace sono ancora più elevate, +145%. Numeri sui quali pesa come un macigno l’arrivo di Jair Bolsonaro, insediatosi come presidente del Brasile proprio il 1 gennaio di quest’anno, vero e proprio demolitore della politica ambientale del Paese che custodisce il polmone verde del mondo.

«L’impatto degli incendi che stanno interessando l’Amazzonia è duplice – dichiarano da Friday for future in un comunicato diramato a livello internazionale – la foresta pluviale da un canto svolge un ruolo cruciale come assorbitore di carbonio, catturando CO2 dall’atmosfera; dall’altro, ora che brucia, rilascia massicce quantità di gas serra nell’atmosfera; accelerando così il feroce ciclo del riscaldamento globale. Ma mentre è in atto questo disastro climatico, i media hanno scelto di tacere. Da quando il presidente Jair Bolsonaro è salito al potere gli incendi boschivi sono incrementati costantemente, alimentati sia dalle siccità ma anche dalle terribili politiche ambientali dell’esecutivo brasiliano, che vede la foresta amazzonica solo come una mucca da mungere. Nel frattempo l’economia globale continua a consumare prodotti brasiliani, e siglare trattati commerciali, come ha fatto l’Unione europea con gli stati del gruppo Mercosur, un accordo che causerà altri serissimi danni all’Amazzonia e a tutta l’agricoltura sudamericana. Il 23 agosto i gruppi di Fridays for future di tutto il mondo, tutti uniti dallo stesso simbolo, manifesteranno dinanzi alle rispettive ambasciate brasiliane».

L’obiettivo è quello di «esprimere il nostro sconcerto e la nostra rabbia per le politiche del governo Brasiliano, le quali stanno drammaticamente accelerando la crisi climatica», e chiedere che il Brasile si allinei «con gli obiettivi che Fridays for future si aspetta da tutti i governi». Ovvero il rispetto dell’Accordo di Parigi sul clima, garantendo giustizia climatica nel rispetto dell’equità.

L. A.