Nell’area le temperature minime sono al livello record da 60 anni a questa parte

Laguna di Orbetello, la strategia della Regione oltre l’emergenza

Fratoni: «Per salvarla c'è bisogno di tutti». Comitato scientifico allargato, risorse e governance migliore

[30 Luglio 2015]

Ieri Legambiente ha definito quello della laguna di Orbetello «un disastro ambientale senza precedenti», chiedendo di pensare a «una gestione, un monitoraggio e una manutenzione efficiente» che vada oltre l’immediato (e indispensabile) tamponamento dell’emergenza. Un approccio che sembra oggi condiviso a livello istituzionale, con la Regione Toscana che annuncia in una nota un Comitato scientifico allargato e una governance migliore, che permetta di svolgere la gestione ordinaria della laguna con maggiori strumenti e risorse.

Lo studio aggiornato della climatologia dell’area, diffuso oggi, conferma come all’origine del fenomeno di anossia che ha raggiunto l’apice nelle notti del 24 e 25 luglio scorsi vi siano state le alte temperature di un luglio caldissimo, soprattutto nelle minime notturne, con un vero e proprio spostamento dell’asse del caldo dalla Libia-Egitto all’area dell’Argentario. Temperature minime che difatti hanno raggiunto quest’anno il picco più caldo degli ultimi 60 anni; il cambiamento climatico rimane lo scomodo convitato di pietra con cui fare i conti in questa drammatica vicenda.

Ora per salvare la laguna «c’è bisogno di tutti – ha detto l’assessore all’Ambiente Fratoni, al lavoro insieme al collega con le deleghe all’Agricoltura, Marco Remaschi – Per questo la prossima settimana programmeremo sul posto una riunione straordinaria del Comitato Tecnico Scientifico estendendo l’invito a partecipare anche agli scienziati che in questi giorni hanno espresso le proprie posizioni sulla laguna e sui modi per curarla. Inoltre, la laguna ha bisogno di una gestione ordinaria che non sia condizionata dalle difficoltà quotidiane di un Comune di piccole dimensioni come quello di Orbetello. Per questo dovremo iniziare a pensare ad una soluzione di governance, non necessariamente costituendo un nuovo ente, ma facendo magari dialogare e interagire quelli che già ci sono: la forza economica e turistica di Orbetello sono proprio la biodiversità e la tutela ambientale».

Al ministero dell’Ambiente, fanno sapere dalla Regione, sarà chiesto uno sforzo di carattere economico che consenta di accompagnare in modo continuativo l’attività del Comitato Tecnico Scientifico con il coinvolgimento delle Università toscane.

«La Regione sta seguendo con massima attenzione la questione – conclude Remaschi – La nostra prima preoccupazione adesso sono i lavoratori della laguna, le aziende colpite, che con questo evento hanno subito gravissimi danni. Sabato avremo un incontro con le istituzioni locali e gli operatori per capire come affrontare, in un percorso organico, i provvedimenti da mettere in campo nei prossimi mesi. Il nostro compito, oltre alla ricerca delle risorse finanziarie indispensabili per venire incontro all’emergenza, è quello di ricreare le opportunità di investimenti in prospettiva e dare certezza di lavoro con la ripresa di un’attività di grande qualità che può inserirsi nel contesto ambientale della laguna. Stiamo per questo cercando con il Ministero risorse specifiche per rispondere adeguatamente adesso e in futuro».