Lago di Porta, il ministero dell’ambiente chiede interventi risolutivi

Grig: «E’ ora di riportare il Lago di Porta alle originarie condizioni, individuando le responsabilità di un perdurante e drammatico degrado»

[25 Giugno 2020]

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (Grig) dice di aver avuto le «prime risposte all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inviata l’11 giugno 2020 alle amministrazioni pubbliche competenti in relazione al progressivo depauperamento idrico del Lago di Porta, in Versilia, una delle residue zone umide della costa toscana a nord della foce dell’Arno, scampate alle bonifiche del ‘900».

Infatti, la Direzione generale per il patrimonio naturalistico il ministero dell’ambiente ha chiesto alla Regione Toscana e ai Comuni di Montignoso e di Pietrasanta informazioni sulla vicenda e l’adozione delle «Misure che si intenderanno adottare per contrastare il fenomeno di impoverimento idrico del sistema lacuale e per garantire quindi il rispetto di quanto previsto dall’art. 6, paragrafo 2, della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e dalla Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”»

Il 23 giugno il Comune di Pietrasanta ha ricordato «che dalla fine degli anni 90 fino al 2015 l’area palustre denominata Lago di Porta è stata individuata come Area Naturale Protetta di Interesse Locale (A.N.P.I.L.) e gestita da un comitato formato da … Comune, dal Comune di Montignoso e da diverse associazioni ambientaliste. Nel 2015 con la LR n. 30 le A.N.P.I.L. sono state abolite e l’area, di proprietà privata, non è più soggetta ad una qualche autorità dei Comuni. Essendo contemporaneamente utilizzata come vasca di esondazione del limitrofo Fiume Versilia rimane la tutela della Regione Toscana». E per questo il Comune di Pietrasanta  chiede al ministero dell’ambiente  «quale competenza oggi avrebbe … in merito alla gestione del Lago di Porta e quindi come poter essere utile per la soluzione delle problematiche evidenziate».

Secondo il Grig quella dell’Amministrazione comunale è una donanda singolare e suggerisce al Comune che «Basterebbe iniziare a svolgere i necessari sopralluoghi al Lago per verificare se vi siano state opere abusive o meno che abbiano modificato il regime idrico (art. 27 L del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)».

Nell’area, di grande valore naturalistico e ambientale, divisa fra Montignoso (MS) e Pietrasanta (LU) e tutelata con vincolo paesaggistico,  vennero individuate dalla Regione le due aree naturali protette d’interesse locale (Anpil) “Lago di Porta” e “Lago e Rupi di Porta” (1998), assegnate in gestione ai due Comuni e che in seguito sono state tutelate anche con l’individuazione del Sito di importanza comunitaria e Zona speciale di conservazione (Sic e Zps) “Lago di Porta” in base alle Direttive habitat e Uccelli.

Il Grig ricorda che «Nei mesi scorsi, a partire dal periodo febbraio-marzo 2020, il livello del Lago è progressivamente sceso in modo drammatico: secondo quanto riportato sul sito web istituzionale (29 maggio 2020) del Comune di Montignoso, la diminuzione del livello idrico sarebbe dovuta a “un cedimento all’interno di un canale emissario che ha causato un’alterazione dell’equilibrio delle acque che defluiscono fino al Lago”, tuttavia non si è a conoscenza delle cause del cedimento, del periodo, dei danni ambientali verificatisi e, soprattutto, dei rimedi adottati per la risoluzione definitiva delle problematiche ambientali».

Dopo una serie di preoccupatissime segnalazioni di residenti, l’11 giugno il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha rivolto una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti ai ministeri dell’ambiente e dei beni e attività culturali, alla Regione Toscana, all’Arpat, ai Comuni di Montignoso e Pietrasanta, ai Carabinieri Forestali, alla Soprintendenza per l’archeologia, belle arti e paesaggio di Lucca, informando, per opportuna conoscenza, le Procure della Repubblica presso i Tribunali di Massa e di Lucca.

Ora le richieste da parte del Ministero dell’Ambiente e il Grig conclude: «E’ ora di riportare il Lago di Porta alle originarie condizioni, individuando le responsabilità di un perdurante e drammatico degrado».