La tecnica “stress and wash” degli ibis australiani per mangiare rospi delle canne velenosi e invasivi

Come alcuni degli animali autoctoni australiani meno amati stanno tenendo sotto controllo la specie invasiva più odiata

[25 Novembre 2022]

Gli ibis bianchi australiani (Threskiornis molucca) godono di pessima fama e gli australiani li chiamano sprezzantemente  “bin chicken”  perché aprono e rovesciano cassonetti e bidoni della spazzatura per nutrsi di qualunque cosa sia commestibile, spargendo rifiuti ovunque.

Ma ora gli ibis potrebbero risalire nella stima degli australiani dopo che diversi citizen scientist li hanno visti 8E fotografati) mentre mangiano un animale che agli aussies sta ancora più antipatico: il rospo delle canne (Rhinella marina), un anfibio invasivo e velenoso  introdotto Australia nel 1935 per tenere sotto controllo  i coleotteri della canna nelle coltivazioni di canna da zucchero del Queensland. Ma da allora in poi i rospi delle canne si sono è diffusi in tutto il Queenslan, nel New South Wales, nel Northern Territory e nella Western Australia, decimando le specie autoctone acquatiche.

La coordinatrice del programma Cane Toads di Watergum, Emily Vincent, ha confermato ad ABC News che gli ibis bianchi australiani sono stati spesso visti utilizzare il metodo “stress and wash” per poi mangiarsi i grossi e terribili rospi: «E’ abbastanza divertente da vedere ed è abbastanza diverso da quel che fanno le altre specie autoctone e dai loro metodi per mangiarle. Quello che fanno è fare in modo che i rospi delle canne rilascino le tossine dalla ghiandola parotoide nella parte posteriore del collo, che è il loro meccanismo di difesa quando si trovano di fronte ai predatori. Poi li portano in un torrente e li lavano»

Anche gli ibis dal collo paglierino  (Threskiornis spinicollis) sono stati visti e fotografati mentre mangiano rospi delle canne

Watergum è un’associazione ambientalista che si occupa di eradicazione delle specie invasive e la Vincent ha detto che «E’ incoraggiante vedere l’ibis capitalizzare questa fonte di cibo. Abbiamo un sacco di ibis in Australia. Questo è un comportamento appreso ed è stato osservato in più regioni diverse. Penso che avrà un impatto, soprattutto perché più specie si aggiungono copiano il comportamento».

Rick Shine, un biologo della Macquarie University ha detto di aver sentito parlare di ibis che mangiano rospi delle canne, ma non era a conoscenza della tecnica “stress and wash”: «Sarebbe certamente un modo abbastanza efficace per sbarazzarsi della tossina attraverso le ghiandole sulla spalla di un rospo delle canne. Gli uccelli sono intelligenti e in giro potrebbero esserci diversi tipi di cose intelligenti in corso, ma la semplice realtà è che le tossine dei rospi delle canne non sono particolarmente pericolose per la maggior parte degli uccelli. Anche altre specie di uccelli hanno sviluppato tecniche per mangiare i rospi evitando le ghiandole sulle loro spalle.  Mangiano abbastanza spesso la lingua dei rospi e talvolta li capovolgono per mangiare parte della pelle del ventre e parti delle interiora. Sembra che gli uccelli possano in realtà assaggiare la tossina  che ha un sapore terribile. Sono necessarie ulteriori ricerche sul rospo delle canne e sui predatori autoctoni. E’ certamente vero che non abbiamo molte informazioni al riguardo, E’ una straordinaria opportunità per coinvolgere i citizen scientists. Non ho modo di sapere quanti rospi delle canne vengono divorati dagli ibis, ma succede sicuramente».

Shine  ricorda che «L’introduzione di specie invasive spesso ha portato a un loro boom demografico seguito da un calo numerico. Uno dei motivi per cui accade è che le specie autoctone scoprono come affrontarle. Abbiamo molti roditori, cioè i ratti e i topi autoctoni, che possono mangiare i rospi delle canne. E’ assolutamente vero che il sistema torna in una sorta di equilibrio e abbiamo predatori nativi che riescono a sfruttare questa nuova fonte di cibo.  I rospi delle canne sono una specie problematica e i grandi predatori autoctoni, compresi i goanna (Varanus caudolineatus), potrebbero essere scarsi nelle aree in cui sono presenti i rospi delle canne».

L’ibis bianco australiano è molto comune in molte città e la Vincent conferma che «Ha una brutta fama piuttosto ingiustamente. Gli ibis si sono solo adattati molto bene all’urbanizzazione e utilizzano quel che abbiamo messo lì quando abbiamo distrutto il loro habitat precedente.  Quindi è davvero piacevole poter condividere queste informazioni su di loro e iniziare a presentare l’ibis sotto una luce diversa».

L’ambientalista australiana  ha raccontato a BBC News che le cose sono cominciate a cambiare quando sono cominciati a circolare sui social media degli strani video: «Gli ibis stavano lanciando e scuotendo i rospi, in aria, e la gente si chiedeva solo cosa diavolo stessero facendo. Dopo aver fatto questo, pulivano sempre i rospi nell’erba bagnata, oppure scendevano in un corso d’acqua vicino e sciacquavano i rospi».

la Vincent  è convinta che la prova che gli ibis abbiano sviluppato un metodo “stress, wash and repeat”  per liberare i rospi dalle loro tossine prima di ingoiarli interi.  Gli uccelli sembrano essere meno suscettinili al b veleno dei rospi delle canne rispetto a serpenti, mammiferi, varani o coccodrilli, ma il veleno può comunque ucciderli- Mentre i rospi delle canne invadevano l’Australia, uccelli come falchi e corvi hanno capito piuttosto rapidamente come mangiarli  facendo attenzione alle ghiandole velenifere sulle loro spalle, ma è la rima volta che Shine – che studia i rospi invasivi da 20 anni – ha sentito parlare di uccelli che utilizzano il metodo “stress and wash”  per mangiare i rospi sani».

La Vincent ribadisce che «Gli ibis hanno ingiustamente una cattiva reputazione ingiusta… Questo dimostra che sono uccelli intelligenti. In realtà costringono il rospo delle canne a liberarsi della sua stessa tossina, non devono mutilarlo in alcun modo. Il rospo delle canne fa tutto il lavoro per loro».

Sia secondo Shine che per la Vincent la tecnica utilizzata dagli ibis è un segnale promettente che gli animali autoctoni stanno imparando ad adattarsi ai rospi delle canne, la cui popolazione australiana è ora stimata in ben 2 miliardi di esemlplari.

Alcune specie stanno lentamente capendo che i rospi alieni sono una pessima scelta alimentare, mentre sembra che altre specie autoctone stiano subendo cambiamenti genetici che li rendono meno suscettibili al veleno dei rospi. E poi ci sono animali come l’ibis che hanno capito come mangiare i rospi in modo sicuro, il che potrebbe aiutare a riportare sotto controllo la popolazione dei rospi delle canne.

La Vincent ricorda che «Hanno un’incredibile capacità riproduttiva… quindi per ogni femmina di rospo delle canne che viene rimossa dall’ambiente si prevengono fino a 70.000 nuovi rospi delle canne ogni anno».

Shine  conclude: «La maggior parte di questo duro lavoro viene fatto da animali che l’Australia ama odiare, come l’ibis, i roditori o le formiche. Tutti questi animali stanno in realtà facendo un ottimo lavoro, come un esercito invisibile che sta riducendo il numero di rospi delle canne ogni anno. Quindi dovremmo davvero essere grati ad alcuni di questi australiani non amati».