La strage di difensori dell’ambiente e dei diritti umani in Colombia: 375 omicidi nel 2020

Bachelet: la Colombia protegga la popolazione dell'aumento della violenza nelle zone rurali

[16 Dicembre 2020]

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr), la ex presidente socialista del Cile Michelle Bachelet, ha condannato «l’aumento della violenza perpetrata da gruppi armati non statali, gruppi criminali e altri elementi armati in Colombia, contro contadini, indigeni e afro-colombiani«, e ha esortato le autorità statali a «intraprendere azioni concrete per proteggere efficacemente la popolazione». Le vittime sono soprattutto indios e afro-colombiani che difendono i loro territori, le loro comunitàò e che vengono attaccati da gruppi armati non statali, bande criminali legate al narcotraffico e altri elementi armati che spesso collaborano o si scontrano tra loro e con le Forze Armate statali.

Finora, nel 2020 l’ Oficina de la Onu para los Derechos Humanos en Colombia ha documentato in 18 dipartimenti del Paese 66 massacri, in cui sono state uccise 255 persone e ha ricevuto informazioni sull’assassinio di 120 difensori dei diritti umani Dalla firma dell’ Acuerdo de Paz nel novembre 2016, la Misión de Verificación de la Onu en Colombia ha anche documentato 244 uccisioni di ex combattenti delle Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia – Ejército del Pueblo (Farc).

A luglio Carlos Ruiz Massieu, rappresentante Onu in Colombia e a capo della Misión de Verificación de la Onu en Colombia, aveva denunciato di fronte al Consiglio di sicurezza dell’Onu L’uccisione di ex combattenti, difensori dei diritti umani e leader comunitari resta la più grave minaccia per la pace dall’accordo di pace del 2016».

La portavoce dell’Ohchr, Marta Hurtado, ha ricordato che «I dati delle Nazioni Unite includono solo gli omicidi che erano stati segnalati alle Nazioni Unite, e il numero effettivo di morti è probabilmente più alto, considerando gli ostacoli creati dalla pandemia  di Covid-19. I gruppi sospettati di essere responsabili delle uccisioni stanno cercando di ottenere il controllo di aree remote prive di servizi governativi come la sanità pubblica e l’istruzione. Il governo della Colombia dovrebbe estendere i servizi pubblici a questi luoghi».

Uno dei popoli indigeni più colpiti è quello dei Nasa, con 66 indios assassinati nel 2020nella regione del Norte del Cauca. La strage più recente è avvenuta il 5 dicembre, quando 5 persone, tra cui un ex combattente delle Farc in via di reinserimento sono state assassinate nel nord del Cauca in due diversi attacchi da parte di milizie armate di destra che gestiscono il treaffico di cocaina. Inoltre, lo stesso giorno, 24 leader e autorità del popolo Nasa hanno ricevuto minacce di morte.

Un altro recente attacco è avvenuto il 3 dicembre nel dipartimento di Chocó, dove è stato assassinato il leader indigeno Miguel Tapi Rito e l’assalto armato ha costretto circa 900 persone della sua comunità – la maggior parte donne, bambini e ragazze – a fuggire in una città vicin, dove hanno chiesto la protezione delle autorità statali che sono alle prese con una forte ondata di proteste sociali e scioperi nazionali.

La Bachelet ha sottolineato che «E’ tragico vedere così tante persone essere vittime di violenze persistenti in tutto il Paese. Oltre a queste uccisioni, le vittime ovviamente includono coloro che sono rimasti, che rimangono quasi completamente indifesi. Chiedo alle autorità colombiane di adottare misure più forti e molto più efficaci per proteggere la popolazione da questa orrenda violenza. E’ dovere dello Stato essere presente in tutto il Paese, attuando un’ampia gamma di politiche pubbliche globali, non solo con misure drastiche contro i responsabili della violenza, ma anche fornendo servizi di base e salvaguardando i diritti fondamentali della popolazione. E’ urgente che la Comisión Nacional de Garantías de Seguridad sviluppi una politica pubblica per smantellare le organizzazioni criminali che sono state nominate successori del paramilitarismo e le loro reti di supporto, come specificamente richiesto nell’accordo di pace di 2016».

L’Alto Commissario ha inoltre esortato le autorità colombiane a «svolgere indagini rapide, approfondite, imparziali, indipendenti e trasparenti su tutte le accuse di abusi e violazioni dei diritti umani ea difendere i diritti delle vittime alla giustizia, al risarcimento e la riparazione. A tal fine, l’Unidad Especial de Investigación de la Fiscalía General de la Nación ha svolto un buon lavoro, ma potrebbe essere ulteriormente rafforzata per smantellare le reti criminali».

La Bachelet ha concluso con un’altra sollecitazione al governo di destra colombiano a «Fornire un ambiente sicuro per le persone di tutti i settori della società in modo che possano partecipare agli affari pubblici e culturali, senza paura, intimidazione o stigmatizzazione. Purtroppo, dopo decenni di conflitto armato, la violenza è stata normalizzata in Colombia, cosa che nessuno dovrebbe accettare».