La fragile e sconosciuta stella serpentina che viene dal Triassico

Scoperta una nuova famiglia di ofiurie. La proteggeranno due gigantesche aree marine protette?

[23 Giugno 2021]

Lo studio “Relict from the Jurassic: new family of brittle-stars from a New Caledonian seamount”, pubblicato recentemente su Proceedings of the Royal Society B da Timothy O’Hara, Ben Thuy e Andrew Hugall del Department of sciences dei Museums Victoria di Melbourne, rivela la scoperta di una  nuova specie di ofiuria, (le “stelle marine serpentine”) con le braccia lunghe e irte di denti e, come scrive O’Hara su The Conversation, «Questa stella fragile è un relitto marino dell’era giurassica scoperto su una remota montagna sottomarina».

La “nuova” e antichissima speci è stata chiamata Ophiojura  ed è stata scoperta a 500 metri sotto la superficie dell’oceano, sulla sommità del Banc Durand , una montagna sottomarina isolata, a 200 km a est della Nuova Caledonia.

O’Hara spiega che «Le ofiurie sono un gruppo di animali poco conosciuti con braccia radianti, lontanamente imparentate con le stelle marine, che si trovano sui fondali marini di tutto il mondo. Essendo un esperto di animali di acque profonde, ho capito a colpo d’occhio che questa era speciale. Le otto lunghe braccia armate di file di uncini e spine, e i suoi denti! Una micro TAC ha rivelato file irte di denti affilati che rivestono ogni mascella, che secondo me vengono usati per intrappolare e fare a pezzi la sua preda.  È unica nel suo genere. L’ultima specie di un antico ceppo, come il  pesce celacanto (Coelacanthiforme) o il tuatara (Sphenodon).

Il DNA dimostra che Ofiojura si è separata dai suoi parenti viventi più prossimi circa 180 milioni di anni fa, cioè nel lontano Triassico, all’inizio del Giurassico, quando i dinosauri stavano appena iniziando a popolare la Terra.

O’Hara evidenzia che «La cosa sorprendente è che abbiamo trovato piccole ossa fossili che sembrano simili alla nostra nuova specie nelle rocce giurassiche del nord della Francia. Gli scienziati chiamavano animali come Ophiojura “fossili viventi”, ma non è del tutto corretto perché la vita non si fossilizza in quel modo. Gli antenati delle Ofiojura avrebbero continuato ad evolversi in modi sottili negli ultimi 180 milioni di anni. Ora li chiamiamo paleo-endemici, indicando un ramo della vita precedentemente diffuso che ora è limitato a poche piccole aree. Per la vita dei fondali marini, il centro del paleo-endemismo è sui margini continentali e sulle montagne sottomarine nelle acque tropicali, tra i 200 ei 1000 metri di profondità. E’ qui che si trovano i relitti dell’antica vita marina. Come “foreste pluviali del mare”, i tropici supportano gli habitat marini del pianeta più biodiversi».

Le montagne sottomarine, come quella sulla quale è stata trovata Ophiojura, sono solitamente vulcani sommersi nati milioni di anni fa. Ambienti estremi, dove la lava trasuda o erutta dalle bocche nel fondo marino, aggiungendo continuamente strati di roccia basaltica alla sommità del vulcano come strati di glassa su una torta. Ma i vulcani possono anche sorgere dal mare, formando isole vulcaniche come le Eolie in Italia o le Hawaii. Nei tropici, le barriere coralline possono formarsi intorno al litorale di nun’isola vulcanica. Ma, come spiega ancora O’Hara, «Alla fine il vulcano muore, la roccia si raffredda e il pesante basalto fa affondare la montagna sottomarina nella crosta oceanica relativamente morbida. Con un tempo sufficiente, la montagna sottomarina sprofonderà a centinaia o addirittura migliaia di metri sotto il livello del mare e gradualmente si rivestirà di fauna delle  acque profonde. Il suo passato illuminato dal sole è ricordato nella roccia come uno strato di animali fossili della barriera corallina intorno alla cima».

Mentre la nuova specie di ofiura proviene dal Pacifico sudoccidentale, le montagne sottomarine si trovano in tutto il mondo e stiamo appena iniziando a esplorare quelle negli  altri oceani. A luglio-agosto O’Hara guiderò una spedizione scientifica di 45 giorni sulla nave da ricerca oceanica australiana, la RV Investigator, alla scoperta dele montagne sottomarine intorno alle isole Christmas e Cocos (Keeling) nell’Oceano Indiano orientale, montagne sottomarine risalenti fino a 100 milioni di anni fa e uasi totalmente inesplorate.

O’Hara aspetta con ansia di salpare; «Siamo davvero entusiasti di ciò che potremmo trovare. Le montagne sottomarine sono luoghi speciali nel mondo degli abissi. Le correnti turbinano intorno a loro, portando nutrienti dalle profondità o intrappolando il plancton dall’alto, il che alimenta la crescita di spettacolari coralli a ventaglio, fruste di mare e spugne di vetro. Questi a loro volta ospitano numerosi altri animali di acque profonde. Ma queste comunità sottomarine sono vulnerabili alle attività umane come la pesca a strascico in acque profonde e l’estrazione di minerali preziosi».
La soluzione per la protezione salvaguardia di questa vita antichissima, misteriosa e fragile potrebbe venire dall’istituzione di aree marine protette sul 30% della supertficie degli oceani e dei mari del mondo, come chiedono Unione europea (e Italia), Usa, Gran Bretagna e Convention on biological diversity dell’Onu.  E qualcuno si è già portato avanti con il lavoro: a maggio, il  governo nazional-liberale australiano di Morrison a recentemente annunciato l’avvio dell’iter per istituire due nuovi enormi parchi marini intorno all’isola di Christmas e alle isole Cocos (Keeling) che si estenderanno su  740.000 km2, quanto lo Stato australiano del New South Wales. Un’area che è più del doppio del Great Barrier Reef Marine Park e che, una volta istituita, sarebbe la seconda area marina protetta più grande nelle acque australiane dopo i 989.000 km2 del Coral Sea marine park. Anche il governo autonomo della Nuova Caledonia (una  collectivité spécifique de la République française) ha creato l’enorme Parc naturel de la mer de Corail (1,3 milioni di km2) nelle aree al largo delle sue isole, che comprende la montagna sottomarina del Banc Durand dove è stata scoperta Ophiojura.

O’Hara conclude: « La nostra crociera fornirà i dati essenziali necessari per gestire questi parchi in futuro. Questi parchi marini sono fari di progresso nella spinta globale per una migliore gestione ambientale dei nostri oceani».