La dieta degli orsi polari rivela cambiamenti nella distribuzione delle prede causati dei cambiamenti climatici (VIDEO)

Gli orsi polari del Nunavut mangiano più balene della Groenlandia spiaggiate, uccise dalle orche che si spingono più a nord

[28 Ottobre 2021]

In che modo il riscaldamento globale e la perdita di ghiaccio marino colpiscono gli orsi polari e i mammiferi marini che sono le loro prede nell’Artico? Per rispondere a questa domanda, lo studio “Polar bear diet composition reveals spatiotemporal distribution of Arctic marine mammals across Nunavut, Canada”, pubblicato su Ecological Indicators da un team di ricercatori della York University, e del Dipartimento ambiente della provincia canadese di Nunavut , ha utilizzato un nuovo approccio alla questione monitorando cosa mangiano e dove catturano le loro prede gli orsi polari che vivono nel Nunavut e hanno scoperto che «Gli orsi polari possono essere usati come indicatori di cambiamenti ambientali» e hanno evidenziato che «Questi cambiamenti stiano disturbando la normale distribuzione delle popolazioni di mammiferi marini prede nell’Artico».

I ricercatori guidati dalla biologa Melissa Galicia e da Gregory Thiemann (Faculty of Environmental and Urban Change( della York University  hanno scoperto che gli orsi polari, che prima si pensava mangiassero soprattutto foche dagli anelli e barbute, sono in realtà mangiatori flessibili: «Mangiano quello che è immediatamente disponibile e questo li rende ideali come strumento di monitoraggio per monitorare i cambiamenti ambientali nell’Artico».

La Galicia spiega che «Gli orsi polari hanno bisogno del ghiaccio marino per cacciare. Quando c’è una riduzione del ghiaccio marino, cacciano di meno o cacciano potenzialmente specie di prede diverse. Anche le specie preda, come le balene e le foche, necessitano di determinate condizioni di habitat e, a causa dei cambiamenti ambientali nell’Artico, alcuni mammiferi marini, come le prede degli orsi, si stanno ridistribuendo. Stiamo riscontrando un aumento di specie più sub-artiche, come le orche, per esempio».

I ricercatori canadesi hanno analizzato per un periodo di circa 8 anni campioni di orsi polari provenienti da tutto il Nunavut, forniti dai cacciatori di sussistenza  e hanno identificato gli hot spot delle speciepreda. Lo studio suggerisce che «La dieta dell’orso polare può fornire prove precoci dei cambiamenti nella distribuzione dei mammiferi dovuti ai cambiamenti climatici».

La Galizia, che è riuscita ad analizzare gli acidi grassi, come gli omega 3 e gli omega 6, nel tessuto adiposo degli orsi, conferma: «Stiamo ottenendo un’ampia rappresentazione geografica degli orsi, soprattutto nelle aree che tendono ad essere meno studiate. Ogni orso ha  una specifica firma di acidi grassi, una sorta di impronta digitale per i singoli orsi e per questo motivosi può vedere cosa sta mangiando quel particolare individuo e quale percentuale della sua dieta rappresenta».

E’ così che i ricercatori hanno scoperto che  le carcasse di balene della Groenlandia stanno diventando sempre più comuni nella dieta degli orsi polari, cosa potenzialmente legata alla predazione su questi animali da parte delle orche che si avventuravano sempre più a nord e ci rimangono per periodi di tempo più lunghi.

I ricercatori che «I cambiamenti causati dal riscaldamento climatico – l’ecosistema artico sta sperimentando un riscaldamento climatico fino a tre volte più veloce di qualsiasi altra regione – probabilmente costringeranno a una diffusa ridistribuzione delle specie, in particolare negli ambienti polari».

Gli orsi polari del Nunavut non stanno vivendo cambiamenti climatici come quelli che subiscono alcune sottopopolazioni nelle aree occidentali della Baia di Hudson o del Mare di Beaufort, ma alla fine probabilmente la situazione cambierà anche per loro.

Thiemann avverte che «Con l’aumento delle temperature e la perdita di ghiaccio marino in tutto l’Artico, ci saranno profonde conseguenze ecologiche a cascata. Quel che non sappiamo è come questo influenzerà le specie, come foche e balene, ma monitorando il consumo stagionale di prede degli orsi polari, gli scienziati possono tenere meglio traccia di dove si presentano i mammiferi marini preda e della loro distribuzione stagionale».

Attualmente ci sono poche informazioni sull’abbondanza e sulla distribuzione dei mammiferi marini nell’Artico, quindi questo studio fornisce un modo per ottenere ulteriori informazioni ed evidenziare potenziali cambiamenti negli areali di s distribuzione delle specie

I ricercatori canadesi concludono: «Gli studi futuri sulle diete degli orsi polari dovrebbero includere specie preda che non si trovano tipicamente nella regione e aiutare a prevedere la gravità e l’influenza del cambiamento indotto dal clima».

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  • Polar bears as a monitoring tool in the Arctic