La COP15 sulla biodiversità è la nostra occasione per arrivare in un mondo che vogliamo

Inger Andersen: abbiamo nelle nostre mani il futuro di milioni di persone, la sopravvivenza di altre specie. e il futuro delle economie e delle imprese

[12 Ottobre 2021]

Pubblichiamo l’intervento integrale di Inger Andersen,  vice-segretario generale dell’Onu e direttrice esecutiva dell’United Nations environment programme (Unep), all High-Level Segment dell’UN Biodiversity Conference in corso a Kumming, in Cina

 

Le mie sincere congratulazioni al governo della Repubblica popolare cinese e al Segretariato della Convention on Biological Diversity per il vostro impegno nel realizzare questa storica Conferenza delle parti, in forma ibrida, nonostante le numerose sfide della pandemia.

Non commettiamo errori: questa COP è storica. Quello che faremo sarà ricordato. Perché non possiamo più fare affidamento sulla biodiversità perché funzioni come un orologio e fornisca ciò di cui l’umanità ha bisogno per sopravvivere.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e i goals  in ​​essi contenuti per porre fine alla fame e alla povertà dipendono dalla biodiversità e dal capitale naturale. Per raggiungere gli SDG, abbiamo bisogno di uno stock di capitale naturale superiore fino all’80% rispetto a quello che già abbiamo. Quindi, abbiamo nelle nostre mani il futuro di milioni di persone. Abbiamo nelle nostre mani la sopravvivenza di altre specie. Abbiamo nelle nostre mani il futuro delle economie e delle imprese.

La bozza della Dichiarazione di Kunming dimostra che siamo pronti a promuovere l’ambizione e l’azione. Che comprendiamo pienamente la portata e l’ampiezza del compito che ci attende. Ma il quadro, una volta concordato, non resterà isolato. L’attuazione del Framework deve accompagnare un più ampio cambiamento culturale sulla biodiversità, declinato in un decennio di azioni sul clima, sul ripristino degli ecosistemi e molto altro ancora. L’implementazione del Framework deve far comprendere che SOLO l’ambizione e l’azione in tutti gli elementi del Framework ci porteranno a un futuro positivo per la natura.

Dobbiamo sostenere ogni impegno con politiche, legislazione e attuazione attraverso un approccio whole-of-government. Dobbiamo elevare le politiche nazionali per affrontare i fattori della perdita di biodiversità. Comprendere che le tre convenzioni di Rio sul clima, sulla biodiversità e sulla desertificazione sono indivisibili. Costruire un approccio comune alla biodiversità nel sistema delle Nazioni Unite, qualcosa su cui l’Unep sta lavorando con l’Environmental Management Group, con il forte sostegno del Segretario generale delle Nazioni Unite.

Dobbiamo colmare il gap finanziario. Riducendo, riutilizzando e reindirizzando l’utilizzo dannoso delle risorse finanziarie. Attraverso l’allineamento con la natura di migliaia di miliardi di dollari nei flussi finanziari. Attraverso la trasformazione dei sistemi contabili nazionali e globali in modo che riflettano il vero costo della natura nelle attività economiche. Generando nuove risorse finanziarie internazionali e nazionali. Aumentando l’efficienza nell’uso delle risorse esistenti. Questo è esattamente il motivo per cui l’Unep insieme ai partner – il Global Environment Facility (GEF) e l’UNDP – si impegnano a fornire un sostegno rapido ai governi in modo che tutti i Paesi possano avviare l’azione una volta concluso il Framework. Dobbiamo riformare le nostre economie in modo che diventino circolari, in modo da non continuare a strappare risorse naturali dal terreno a un ritmo che non può essere sostenuto.

Dobbiamo agire sul diritto a un ambiente sano, come ribadito solo pochi giorni fa dall’United Nations Human Rights Council. In particolare, dobbiamo proteggere i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali.

Per fare tutto questo, avremo bisogno di volontà politica e risorse e capacità di realizzare. Per avere successo, dovremo essere abbastanza coraggiosi da affrontare gli interessi acquisiti e altri ostacoli all’azione. Per prosperare, dovremo mostrare vera trasparenza e responsabilità sugli impegni nazionali e internazionali.

La COP15 è la nostra occasione per cambiare rotta. Insieme alla COP26 sul clima, è la nostra occasione per concordare il percorso verso il mondo che vogliamo. Perché nel garantire la biodiversità, garantiamo anche per il clima, contro l’inquinamento, per l’UN Decade of Ecosystem Restoration e per la trasformazione del sistema alimentare ed energetico. Quindi, assicuriamoci che questa COP sarà ricordata come il momento in cui abbiamo finalmente messo le nostre società ed economie sulla strada della ricostruzione della biodiversità su cui tutti facciamo affidamento.

Inger Andersen