Ivan Novelli è il nuovo presidente di Greenpeace Italia
«Il momento storico che viviamo è quello della risposta globale alla crisi climatica»
[15 Giugno 2020]
Dopo aver ringraziato Andrea Purgatori, »che ha concluso il suo secondo mandato, per la disponibilità dimostrata in questi anni di crescita per Greenpeace», il direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio, ha annunciato che «Il consiglio direttivo ha eletto il nuovo presidente e quello di Novelli è davvero un gradito ritorno»-
In una scheda l’organizzazione ambientalista traccia il profilo del suo nuovo presidente: «Ivan Novelli, giornalista, 64 anni, dopo aver militato nel Partito Radicale, è in Greenpeace dal 1990: è stato direttore delle campagne e della comunicazione nel 1995 e presidente dal 2009 al 2014. È stato presidente di RomaNatura, l’ente per la gestione dei parchi naturali di Roma, dal 1998 al 2004. Ha scritto “La guerra nonviolenta” (Gammalibri, 1983, con Paolo Pietrosanti) e ha curato “Clima. Il rapporto di Greenpeace sul riscaldamento globale” (Editori Del Grifo, 1992) e nel 2018 “Greenpeace. I Guerrieri dell’Arcobaleno in Italia” (Edizioni Minerva). Attualmente è responsabile dell’Archivio Gastone Novelli».
Nel Consiglio direttivo di Greenpeace, oltre a Novelli figurano Laura Maywald, vicepresidentessa e consulente di fundraising, Patrizia Cuonzo, imprenditrice nel settore alimentare, Paolo Vaccari, formatore Protezione Civile e Liliana Cori neoeletta consigliere, ricercatrice Cnr esperta nella comunicazione del rischio.
Greenpeace Italia conta oggi su quasi 90 mila sostenitori, circa 1.300 tra volontari e attivisti e oltre 870 mila cyberattivisti.
Nella sua prima dichiarazione da neo-presidente, Ivan Novelli ha evidenziato che «Il momento storico che viviamo è quello della risposta globale alla crisi climatica. Il coronavirus ha messo in crisi in maniera eclatante il modello di sviluppo dell’intero pianeta. E’ ora di passare dalle parole ai fatti. Anche grazie alle ingenti somme che saranno a disposizione di governi e aziende nei prossimi mesi, Greenpeace si batterà affinché questo sia il secolo del sole, del vento, delle tecnologie pulite e di una nuova stagione di cooperazione internazionale e di pace. L’Italia può e deve essere in prima linea».