In un raro delfino spiaggiato alle Hawaii scoperta una malattia infettiva che potrebbe provocare morie di massa di mammiferi marini

E’ un nuovo ceppo di morbillivirus diverso da quello che fa già strage di delfini anche nel Mediterraneo

[11 Agosto 2021]

Dopo due anni di indagini sulla causa della morte di un lagenodelfino  (delfino di Fraser  o delfino di Sarawak  – Lagenodelphis hosei) che nel 2018 si era spiaggiato a a Maui nelle Hawaii, è stato scoperto un nuovo ceppo di morbillivirus, una malattia dei mammiferi marini responsabile di epidemie mortali tra delfini e balene in tutto il mondo.

Il Mānoa Health and Stranding Lab dell’Università delle Hawaii (UH Mānoa)  ha condotto la necroscopia del raro cetaceo e  un team di ricercayori statuinitensi e canadesi ne ha pubblicato i risultati nello studio “Novel cetacean morbillivirus in a rare Fraser’s dolphin (Lagenodelphis hosei) stranding from Maui, Hawai‘i”, pubblicato su Nature Scientific Reports  Si tratta del primo studio di questo tipo su questa specie di delfini.

Kristi West, ricercatrice all’Hawai’i Institute of Marine Biology di UH Mānoa che dirige l’Health e Stranding Lab, spiega che «Lo spiaggiamento del delfino di Fraser nel 2018 ha rivelato che qui nelle acque hawaiane abbiamo un ceppo di morbillivirus nuovo e molto divergente di cui non eravamo a conoscenza in precedenza. Il Morbillivirus è una malattia infettiva responsabile della mortalità di massa di delfini e balene in tutto il mondo. È correlato al morbillo umano e al vaiolo».

La preoccupante scoperta ha portato i ricercatori a realizzare una serie di test indipendenti (immunoistochimica, coltura del virus e microscopia elettronica a trasmissione) per confermare la scoperta e comprendere il ruolo di questo nuovo morbillivirus nella patologia del delfino di Fraser. Gli scienziati ricordano che «L’UH Health and Stranding Lab recupera solo meno del 5% dei delfini e delle balene che muoiono nelle acque hawaiane, il che rende molto difficile l’individuazione di epidemie».

I lagenodelfini sono una specie pelagica poco conosciuta che vive in tutti gli oceani del mondo ma passa gran parte del suo tempo in acque profonde. Il nuovo studio identifica il morbillivirus come «Una minaccia significativa per i delfini di Fraser, che sono altamente sociali e interagiscono strettamente con altri delfini e balene nelle acque hawaiane».

La West sottolinea che questo «E’ anche significativo per noi qui alle Hawaii perché abbiamo molte altre specie di delfini e balene – circa 20 specie che chiamano le Hawai’i casa – che potrebbero anche essere vulnerabili a un’epidemia di questo virus. Un esempio sono le nostre pseudoorche (Pseudorca crassidens) insulari in via di estinzione, delle quali si stima che ne siano rimasti solo 167 individui. Se il morbillivirus dovesse diffondersi in quella popolazione, non solo rappresenterebbe un grosso ostacolo al recupero della popolazione, ma potrebbe anche essere una minaccia di estinzione».

La scoperta è un avvertimento per gli scienziati e i gestori della fauna marina di un potenziale nuovo focolaio di morbillivirus nei delfini e nelle balene delle Hawaii. Precedentemente erano stati scoperti due nuovi ceppi di morbillivirus nei delfini dell’Australia occidentale e del Brasile che hanno portato a eventi di mortalità insoliti con almeno 50 delfini morti in Australia e più di 200 delfini morti in Brasile.

All’ UH Mānoa  dicono che «Questa scoperta fornisce ulteriore supporto al programma di vaccinazione contro il morbillivirus della foca monaca hawaiana  (Neomonachus schauinslandi)  della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Il programma di vaccinazione mira a raggiungere l’immunità di gregge da morbillivirus nelle foche monache in via di estinzione delle Hawaii. Altre specie di delfini e balene delle Hawai’i potrebbero aver acquisito l’immunità al morbillivirus attraverso una precedente esposizione, ma questo può essere determinato solo attraverso test sugli anticorpi, che non sono stati condotti fino ad oggi. Il prossimo passo per determinare se questo virus sta circolando nel Pacifico centrale è concentrarsi sui test sugli anticorpi dei delfini e delle balene hawaiani. Ulteriori ricerche aiuterebbero a valutare la vulnerabilità delle specie hawaiane al nuovo morbillivirus di Fraser».

Un grosso problema è che i tassi di recupero delle carcasse di mammiferi marini sono molto bassi, il che evidenzia l’importanza del ruolo delle persone nella segnalazione rapida degli spiaggiamenti di balene e delfini e il valore di un esame approfondito di ogni carcassa.

La West conclude: «Questa ricerca fa parte del lavoro dell’Health and Stranding Lab, che offre opportunità pratiche agli studenti UH di essere coinvolti in tutti gli aspetti dello spiaggiamento e della ricerca. Si prevede anche che questo apporterà un maggiore riconoscimento al ruolo di UH nell’osservare le malattie infettive nei mammiferi marini hawaiani e il modo in cui i ceppi trovati qui alle Hawaii si confrontano con quelli che sono stati descritti in altre regioni del mondo».