In un cucchiaino di suolo amazzonico ci sono 1.800 forme di vita microscopiche, 400 sono funghi

Il suolo amazzonico pullula di vita fungina invisibile e nasconde risorse ancora sconosciute

[29 Giugno 2020]

Lo studio “Advancing biodiversity assessments with environmental DNA: Long‐read technologies help reveal the drivers of Amazonian fungal diversity”, pubblicato su Ecology and Evolution de un team di ricercatori tedeschi, brasiliani, britannici, svedesi ed estoni, sottolinea che «In gran parte invisibile e nascosta nel sottosuolo, la “materia oscura” della vita sulla Terra ha proprietà straordinarie, che stiamo iniziando a esplorare». Infatti, la stragrande maggioranza dei 3,8 milioni di specie di funghi che si stima esistano nel mondo deve ancora essere formalmente classificata. E i funghi sono sorprendentemente abbondanti nel suolo della foresta pluviale amazzonica del Brasile.

I funghi, oltre ad essere una fonte di cibo e di sostanze medicinali, sono essenziali per il riciclo  dei nutrienti e la regolazione dei livelli di anidride carbonica. Ma possono anche essere molto pericolosi: in tutto il mondo le malattie fungine devastano alberi, raccolti e altre piante e spazzando via animali come gli anfibi.

Il team di ricercatori guidato da Alexandre Antonelli, direttore scientifico dei Royal Botanic Gardens –  Kew, evidenzia che «Per aiutare a proteggere la foresta pluviale amazzonica, che stiamo perdendo a un ritmo sempre più rapido, è essenziale comprendere il ruolo dei funghi, Prendi un cucchiaino di terreno e troverai centinaia o migliaia di specie. I funghi sono la prossima frontiera della scienza della biodiversità».

Ma nei cataloghi e negli inventari della biodiversità i funghi, spesso poco appariscenti e in gran parte nascosti sottoterra, vengono trascurati. Nella Lista Rossa dell’Iucn ci sono meno di 100 tipi di funghi, rispetto a oltre 25.000 specie di piante e a 68.000 animali.

I funghi che vivono nel suolo dei Paesi tropicali sono particolarmente poco conosciuti e per scoprire il ruolo che svolgono nella foresta pluviale amazzonica, i ricercatori hanno raccolto campioni di terreno e lettiera di foglie in quattro regioni del Brasile. Come spiega BBC News, l’analisi genetica di questo materiale ha rivelato centinaia di diversi funghi, licheni, funghi che vivono sulle radici delle piante e agenti patogeni fungini, la maggior parte dei quali sconosciuti o estremamente rari. La maggior parte delle specie deve ancora essere denominata e studiata.

Il team di ricercatori dice che «Le aree naturalmente aperte – campinas – sono l’habitat più ricco in assoluto. Le proprietà del suolo hanno effetti diversi a seconda dello strato del suolo (lettiera o suolo minerale) e della scelta del marcatore genetico. Suggeriamo che le campinas  potrebbero essere un hot-spot trascurato della biodiversità fungina. Una causa alla base della loro ricca diversità potrebbe essere la bassa fertilità generale del suolo, che in questi ambienti aumenta la dipendenza dalle interazioni biotiche essenziali per l’assorbimento dei nutrienti, in particolare le associazioni ectomicorriziche di funghi e piante».

La principale autrice dello studio, Camila Duarte Ritter, del Dipartimento di microbiologia eucariotica dell’Universität Duisburg-Essen, evidenzia che «Comprendere la diversità del suolo è fondamentale nelle azioni di conservazione per preservare la foresta più diversificata del mondo in un mondo che cambia. Per questo, dobbiamo mettere la biodiversità sotterranea nell’agenda dei futuri piani d’azione per la conservazione».