In Cina negli ultimi 10 anni c’è stato un notevole miglioramento dell’ambiente ecologico

La nuova strategia cinese per l’ambiente e la biodiversità in patria e all’estero

[29 Dicembre 2022]

L’Accademia Cinese delle Scienze (CAS) ha pubblicato una serie di rapporti che rivelano che «La Cina ha ottenuto grandi risultati nel suo ambiente ecologico nell’ultimo decennio».

Presentando i rapporti, vicepresidente della CAS Zhang Tao, ha affermato che «Negli ultimi 10 anni la protezione ambientale ecologica della Cina ha subito cambiamenti storici. La CAS ha pubblicato la serie di rapporti con l’obiettivo di aiutare a promuovere la governance e la protezione dell’ambiente ecologico in Cina attraverso la comprensione scientifica e sistematica degli oggetti di ricerca».

Il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Comitato centrale del Partito comunista cinese, sottolinea che «I rapporti mostrano che la quantità totale di risorse di acqua dolce disponibili nei laghi e nei bacini idrici della Cina è aumentata in modo significativo. La trasparenza della maggior parte dei laghi è costantemente migliorata, così come la biodiversità in alcuni importanti laghi. I rapporti sottolineano inoltre che l’area complessiva delle zone umide della Cina è in continua ripresa, mentre la protezione della biodiversità in tali zone è stata fruttuosa».

Per quanto riguarda le montagne, «La prevenzione e il controllo dell’erosione del suolo sono stati molto efficaci ed è stato costruito un efficiente sistema di prevenzione e controllo dei disastri montani». Mentre «La conservazione dell’acqua nelle aree aride del nord-ovest della Cina ha visto risultati notevoli, con una maggiore efficienza nell’uso dell’acqua e l’espansione delle aree che utilizzano l’irrigazione a risparmio idrico».

Inoltre, i rapporti c della CAS affermano che «L’ambiente ecologico nei tre agglomerati urbani di Beijing-Tianjin-Hebei, Delta del fiume Yangtze e Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area è costantemente migliorato. La qualità dell’ambiente atmosferico e idrico è notevolmente migliorata. L’efficienza dell’uso delle risorse e dell’energia è aumentata e le emissioni inquinanti sono diminuite».

Dopo aver ospitato la prima sessione della 15esima conferenza delle parti della Convention on biological diversity (Cop15 Cbd) a Kunming, la Cina, durante la seconda sessione della COP15, tenutasi a Montreal in Canada a causa dell’epidemia di Covid-19 in Cina,  ha annunciato che continuerà  a «Svolgere un ruolo guida e di coordinamento nell’esercizio della presidenza della COP15» e ha contribuito all’approvazione dello storico  Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework che apre un nuovo capitolo nella governance globale della biodiversità.

L’agenzia ufficiale Xinhua ricorda che «In Cina, la ricchezza della biodiversità è evidente ovunque: il viaggio degli elefanti asiatici nella provincia dello Yunnan, la frequente comparsa di focene aptere dallo Yangtze, soprannominate “l’angelo sorridente”, i gatti marmorizzati avvistati nella Riserva Naturale Nazionale del Monte Gaoligong e decine di centinaia di antilopi tibetane che corrono sull’altopiano tibetano…».

Al di là della propaganda, la Cina sta cercando di recuperare terreno dopo decenni di devastante sviluppo, bracconaggio, commercio illegale di specie protette, pesca eccessiva e inquinamento incontrollato che hanno colpito duramente diverse popolazioni animali e vegetali: ha adottato una strategia nazionale per la biodiversità e una serie di misure protezionistiche e ha migliorato continuamente il suo quadro istituzionale e le politiche per fauna e flora. Xinhua ricorda che «Nel 2011, la Cina ha istituito la Commissione nazionale per la conservazione della biodiversità per coordinare il lavoro sulla protezione della biodiversità a livello nazionale e guidare l’azione della Cina per il Decennio delle Nazioni Unite sulla biodiversità. Il Paese ha inoltre pubblicato e attuato un piano d’azione nazionale, oltre a 22 strategie di conservazione della biodiversità e piani d’azione a livello locale. Negli ultimi 10 anni, la Cina ha promulgato e rivisto più di 20 leggi e regolamenti, tra cui la legge sulla silvicoltura e la legge sulle praterie. L’ordinanza sul rafforzamento della conservazione della biodiversità, pubblicaa nel 2021, è diventata il documento quadro per la conservazione della biodiversità in Cina».

E anche la repressione dei delitti ambientali si è fatta più efficace. Secondo un rapporto della Corte Suprema del Popolo, «Dal 2013 i tribunali del popolo a tutti i livelli hanno concluso 182.000 casi di prima istanza riguardanti la protezione della biodiversità, coinvolgendo specie faunistiche tipiche e uniche della Cina, come lo storione cinese, l’antilope tibetana e il tasso cinese (Taxus chinensis), e specie globalmente rare e in via di estinzione, come il pangolino, il grande squalo bianco e il corallo».

Attualmente, una qualche forma di protezione ecologica interessa il 30% della superficie terrestre della Cina, coprendo tutte le aree con funzioni ecologiche di protezione della biodiversità, le aree ecologicamente sensibili e le principali aree di distribuzione della biodiversità. Il Quotidiano del Popolo assicura che «Il 90% dei tipi di ecosistemi terrestri e il 74% dei principali animali e piante selvatici protetti cinesi  sono stati protetti in modo efficace. Inoltre, la Cina ha iniziato a istituire una rete nazionale di osservazione della biodiversità con 749 aree di osservazione e ha completato la valutazione dello stato di conservazione di piante superiori, vertebrati e macromiceti a livello nazionale».

In occasione della COP15 Cbd, Cui Shuhong, direttore generale del dipartimento di conservazione della natura e dell’ecologia del ministero dell’ecologia e dell’ambiente cinese, ha evidenziato che «Nell’ultimo anno, la Cina ha compiuto nuovi passi per integrare la conservazione della biodiversità. Sono stati istituiti ufficialmente i primi parchi nazionali, che coprono quasi il 30% delle principali specie di fauna selvatica terrestre protette in Cina. I giardini botanici nazionali di Pechino e Guangzhou sono stati inaugurati e aperti a pubblico, segnando l’inizio della creazione di un sistema nazionale di giardini botanici».

Negli ultimi anni, dopo decenni di predazione e grandi opere come dighe e autostrade in aree di immenso valore ecologico, la Cina ha avviato una cooperazione con molti Paesi asiatici  e africani per la conservazione della biodiversità, come  l’area di conservazione della biodiversità transfrontaliera congiunta tra Cina e Laos che ha raggiunto i 200.000 ettari, proteggendo efficacemente specie rare e in via di estinzione come l’elefante asiatico e i loro habitat. Il Centro comune di ricerca Cina-Africa dell’Accademia cinese delle scienze ha formato più di 200 studenti del Master africano nel campo della conservazione e dell’utilizzo della biodiversità, il che ha aiutato l’Africa a costruire il suo pool di talenti per la conservazione della biodiversità locale.

In Kenya lungo la ferrovia da Mombasa a Nairobi sono stati costruiti grandi passaggi per animali, ponti e canali sotterranei per consentire la libera circolazione degli animali selvatici. Durante la costruzione del container terminal in Ghana è stato realizzato un centro di allevamento di tartarughe.

Ora, quando si tratta di cooperazione e investimenti all’estero, il governo cinese «Incoraggia sempre le imprese ad aderire al concetto di sviluppo verde e le agenzie governative competenti hanno emesso e implementato congiuntamente documenti politici come l’Avviso sulla promozione congiunta dello sviluppo verde nell’ambito di Belt and Road, che formulano requisiti chiari per la protezione ambientale durante l’attuazione dei progetti».

Il Quotidiano del Popolo conclude: «La biodiversità è la base importante per la sopravvivenza e lo sviluppo umano. Tutelare la biodiversità significa tutelare il benessere umano».