Il serpente bianco della leggendaria Dea cinese esiste ed è mortale

Scoperta una nuova specie di krait letale, vive tra la Cina e il Myanmar. Sarà più facile trovare un antidoto

[7 Aprile 2021]

Nel 2001, il famoso erpetologo Joseph B. Slowinski  morì er un morso di serpente krait fasciato bianco e nero immaturo mentre guidava una spedizione scientifica nel nord del Myanmar.  Ora, lo studio “Multiple lines of evidence reveal a new species of Krait (Squamata, Elapidae, Bungarus) from Southwestern China and Northern Myanmar”,  pubblicato su ZooKeys da Zening Chen, Shengchao Shi, Li Ding e Jingsong Shi dell’Accademia cinese delle scienze e da Gernot Vogel della Society for Southeast Asian Herpetologyla, conferma che il krait che causò la morte di Slowinski  appartiene a una specie di serpente velenoso nuovo per la scienza.

I ricercatori sono arrivati a questa conclusione dopo aver esaminato campioni raccolti tra il 2016 e il 2019 dalla contea di Yingjiang, nella provincia cinese dello Yunnan. La nuova specie di krait vive in un’area tra la Cina sud-occidentale e nel nord del Myanmar e i ricercatori hanno deciso di chiamarla krait di Suzhen (Bungarus suzhenae) in onore di Bai Su Zhen, una potente dea serpente del mito cinese della “Leggenda del serpente bianco”, che racconta che, dopo aver praticato la magia per migliaia di anni, il serpente bianco Bai Su Zhen si trasformò in una giovane donna e si innamorò dell’umano Xu Xian. Insieme gestivano un ospedale, salvando molte vite con la medicina e la magia. Ma l’amore tra la dea e l’umano fu proibito dal mondo degli dei e, alla fine, Bai Su Zhen venne imprigionata in una torre per l’eternità. Da allora, i cinesi la considerano un simbolo del vero amore e del buon cuore.

Gli autori dello studio spiegano che «In natura, il krait fasciato di bianco e nero è uno dei serpenti più simili al serpente bianco, quindi abbiamo deciso di chiamarlo così in onore di Bai Su Zhen».

In realtà, la scoperta del krait di Suzhen è stata ispirata da un altro incidente del 2015, quando l’erpetologo cinese Mian Hou venne morso da un krait bianco e nero a Yingjiang. LO scienziato è riuscito fortunatamengte a sopravvivere e ora racconta: «Faceva male intorno alla ferita e la pelle intorno ad essa è diventata scura».

Gli autori del nuovo studio si resero conto che il morso era diverso da quelli del krait a molte bande B. multicinctus, che non presentano sintomi chiari o dolore intorno alla ferita. E’ questo indizio alla fine ha portato alla scoperta del krait di Suzhen.

Dato che i kraits sono altamente letali, comprenderne la diversità delle specie e la distribuzione geografica è vitale per salvare vite umane. «Grazie a un’adeguata descrizione e classificazione dei serpenti mortali – dicono gli scienziati – la ricerca sul veleno, lo sviluppo di antiveleno e il trattamento appropriato del morso di serpente possono progredire più rapidamente».

Il nuovo studio rende anche più facile distinguere tra le specie di krait che vivono in Cina e nei Paesi confinanti dell’Asia sud-orientale e gli autori concludono: «Tre specie di krait a bande bianche e nere provenienti dalla Cina erano stati precedentemente messi sotto lo stesso nome: il krait a molte bande, il che avrebbe ostacolato un trattamento medico appropriato. Di conseguenza deve essere rivalutata l’efficacia l’antidoto per il krait a molte bande».