Il regno dei dinosauri finì in primavera

Lo rivelano le ossa fossili perfettamente conservate di pesci spatola e storioni di Tanis

[25 Febbraio 2022]

Lo studio “The Mesozoic terminated in boreal spring” pubblicato su Nature da un team di ricercatori olandesi, svedesi, francesi, belgi e britannici guidato da Melanie During della Vrije Universiteit Amsterdam (VU) e della Uppsala universitet, dimostra che il meteorite Chicxulub, che provocò l’estinzione di quasi tutti i dinosauri, colpì la Terra in  primavera.

I ricercatori sono arrivati ​​a questa conclusione dopo aver esaminato, utilizzando scansioni a raggi X di sincrotrone ad alta risoluzione e registrazioni di isotopi di carbonio, sezioni sottili delle ossa di pesci fossili trovati a Tanis, nel North Dakota, che conserva un ecosistema fossilizzato che comprende pesci spatola e storioni morti dopo l’impatto del meteorite Chicxulub.

Lo studio si basa in gran parte sulla tesi di Master della During, che nel 2018  ha vinto l’Escherprijs – KNGMG  per la migliore tesi di Scienze della Terra dei Paesi Bassi. La tesi è stata supervisionata da Jeroen van der Lubbe e Jan Smit.

Ed è proprio Smit, professore emerito della VU e che faceva parte del team guidato da Robert DePalma del Palm Beach Museum of Natural History, che ha reso nota l’esistenza del  sito di Tanis nel 2019, a spiegare che «L’impatto ha innescato onde superficiali in rapido movimento attraverso la placca continentale che hanno causato enormi onde stazionarie nei corpi idrici. Questi hanno mobilitato enormi volumi di sedimenti che hanno inghiottito i pesci e li hanno seppelliti vivi mentre le sferule da impatto piovevano dal cielo, meno di un’ora dopo l’impatto».
I pesci fossili nel deposito di Tanis sono stati così perfettamente conservati, con le loro ossa che non mostravano quasi segni di alterazione geochimica. Anche i tessuti molli sono stati preservati. Gli scienziati hanno studiato lische di pesce selezionate per la ricostruzione dell’ultima stagionalità del Cretaceo e spiegan o che «Queste ossa hanno registrato una crescita stagionale proprio come fanno gli alberi. Tali modelli di crescita erano particolarmente visibili nei dati della scansione». L’autore senior Jeroen van der Lubbe, anche lui della  VU, spiega a sua volta che «Gli anelli di crescita recuperati non solo hanno catturato le storie di vita dei pesci, ma hanno anche registrato l’ultima stagionalità del Cretaceo e quindi la stagione in cui si è verificata l’estinzione catastrofica».

Un’ulteriore linea di prova è stata fornita dalla distribuzione, dalle forme e dalle dimensioni delle cellule ossee, anche loro note per fluttuare con le stagioni.

Uno dei pesci spatola studiati è stato sottoposto a un’analisi dell’isotopo di carbonio stabile per capire quale fosse il suo schema di alimentazione annuale e ne è emerso che «La disponibilità di zooplancton, la sua preda preferita, oscillava stagionalmente e raggiungeva il picco tra la primavera e l’estate. Questo aumento temporaneo dello zooplancton ingerito ha arricchito lo scheletro del suo predatore con l’ isotopo di carbonio 13 C più pesante rispetto all’isotopo di carbonio 12 C più leggero».

La During  fa notare che «Il segnale dell’isotopo di carbonio, grazie ai dati di crescita di questo sfortunato pesce spatola, conferma che la stagione dell’alimentazione non era ancora arrivata al culmine: la morte è arrivata in primavera».

L’estinzione di massa della fine del Cretaceo rappresenta una delle estinzioni più selettive nella storia della vita che ha visto la scomparsa di tutti i dinosauri, pterosauri, ammoniti e la maggior parte dei rettili marini e non aviari, mentre mammiferi, uccelli, coccodrilli e tartarughe sono sopravvissuti. I ricercatori evidenziano: «Dato che ora sappiamo che l’estinzione deve essere iniziata bruscamente durante la primavera dell’emisfero settentrionale, che coincide con l’autunno dell’emisfero meridionale, iniziamo a capire che questo evento si è verificato durante fasi di vita particolarmente sensibili degli organismi del Cretaceo più recente, compreso l’inizio dei cicli riproduttivi nell’emisfero settentrionale e il letargo nell’emisfero australe».

La During conclude: «Questa scoperta cruciale aiuterà a scoprire perché la maggior parte dei dinosauri si estinse mentre uccelli e primi mammiferi riuscirono a sfuggire all’estinzione».