Il pollice del panda non è un pollice ed è più corto di quello dei suoi antenati

E’ un osso del polso allungato, utilizzato per afferrare il bambù ma che gli consente di camminare nonostante il peso

[4 Luglio 2022]

A differenza di quanto si crede, durante la sua lunga storia evolutiva, la mano del panda non ha mai sviluppato un pollice veramente opponibile, ha invece evoluto un dito simile a un pollice da un osso del polso, il sesamoide radiale. Questo adattamento unico aiuta i panda giganti a vittarsi quasi esclusivamente di bambù, nonostante facciano parte dell’ordine Carnivora. Questi “pollici” consentono agli “orsi” bianchi e neri di tenere steli di bambù da rosicchiare come fossero pannocchie di mais.

A rivelarlo è lo studio “Earliest giant panda false thumb suggests conflicting demands for locomotion and feeding”, pubblicato su Scientific Reports da un team di ricercatori cinesi e statunitensi guidato da Xiaoming Wang, curatore di paleontologia dei vertebrati del Natural History Museum of Los Angeles County e del Key Laboratory of Vertebrate Evolution and Human Origins dell’Accademia Cinese delle Scienze, che presenta la scoperta del primo panda ancestrale mangiatore di bambù ad avere questo “pollice” che, sorprendentemente, è più lungo dei suoi discendenti moderni.

Gli scienziati ricordano che «Sebbene il celebre pollice falso nei panda giganti viventi (Ailuropoda melanoleuca) sia noto da più di 100 anni, l’evoluzione di questo osso del polso non è stata compresa a causa della quasi totale assenza di reperti fossili». Una lacuna che è stata colmata dalla scoperta, nel sito di Shuitangba, vicino a Zhaotong, nella provincia meridionale cinese dello Yunnan, di un falso pollice fossile risalente a 6-7 milioni di anni fa e appartenente a di un panda gigante ancestrale: lo Ailurarctos, che ha consentito agli scienziati di dare uno sguardo al primo utilizzo di questo “pollice” extra e che rappresenta la prima prova di una dieta a base di bambù anche nei panda ancestrali, il che aiuta a capire meglio l’evoluzione di questa struttura unica presente nella zampa del panda.

Xiaoming Wang spiega che «Nel profondo della foresta di bambù, i panda giganti cambiarono una dieta onnivora di carne e bacche con quella di bambù che consumavano tranquillamente, una pianta abbondante nella foresta subtropicale ma di basso valore nutritivo. Tenere saldamente gli steli di bambù per schiacciarli a morsi è forse l’adattamento più cruciale per consumare una quantità prodigiosa di bambù».

Questa scoperta potrebbe anche aiutare a risolvere un perdurante mistero del panda: perché i loro falsi pollici sono apparentemente così poco sviluppati? Come antenato dei panda moderni, ci si potrebbe aspettare che l’Ailurarctos abbia falsi “pollici” ancora meno ben sviluppati, ma il fossile scoperto da Wang e dai suoi colleghi ha rivelato un falso pollice più lungo con un’estremità più dritta rispetto al dito più corto e uncinato dei suoi discendenti moderni. Allora perché i falsi pollici dei panda hanno smesso di crescere per diventare più lunghi?

Wang fa notare che «Con il falso pollice il panda deve sia camminare che “masticare. Una tale doppia funzione funge da limite a quanto grande possa diventare questo “pollice”».

Wang e il suo team pensano che «I falsi pollici più corti del panda moderno siano un compromesso evolutivo tra la necessità di manipolare il bambù e la necessità di camminare. La punta uncinata del secondo pollice dei panda moderni consente loro di manipolare il bambù lasciando che portino il loro peso impressionante fino al prossimo pasto di bambù. Dopotutto, il “pollice” svolge il doppio compito del sesamoide radiale, un osso nel polso dell’animale».

Un’altra autrice dello studio, Denise Su, che insegna alla School of Human Evolution and Social Change, ricercatrice all’Institute of Human Origins dell’Arizona State University e co-leader del progetto che ha recuperato gli esemplari di panda ancestrali. Conclude: «Da cinque a sei milioni di anni dovrebbero essere stati sufficienti perché il panda sviluppasse falsi pollici più lunghi, ma sembra che la pressione evolutiva di dover soostarsi e sopportare il suo peso abbia mantenuto il “pollice” corto, abbastanza forte da essere utile senza essere abbastanza grande da creare fastidio. Evolvendosi da un antenato carnivoro e diventando un mangiatore di bambù puro, i panda devono superare molti ostacoli. Un “pollice” opponibile da un osso del polso può essere lo sviluppo più sorprendente contro questi ostacoli».