Il patto con il mare per la Terra
Università, imprese, centri di ricerca insieme per promuovere politiche di protezione dell’ecosistema marino, della biodiversità e sviluppo sostenibile
[19 Dicembre 2022]
Nei giorni scorsi, l’università di scienze gastronomiche di Pollenzo (UNISG) ha presentato al ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Patto con il Mare per la Terra, «Un progetto nato per favorire la cultura della sostenibilità nell’economia del mare, diffondendo conoscenza, promuovendo politiche di salvaguardia della biodiversità marina, unendo nell’azione comune le università, il mondo dell’impresa e il settore della ricerca scientifica».
Il presidente dell’università di Pollenzo, Carlo Petrini, ha evidenziato che «Il legame tra terra e mare è molto stretto. Ogni nostra azione, compiuta anche a decine di chilometri dalle coste, ha un impatto sul mare, a partire dal consumo d’acqua casalingo all’utilizzo di pesticidi in agricoltura. Il mare è sempre più vitale: è fonte di cibo, assorbe gran parte della C02, può essere un’importante fonte di energia rinnovabile, dato che il vento in mare non manca mai, e rappresenta un fattore importante per l’economia. Inoltre, sebbene non sempre consideriamo questo aspetto, dipendiamo strettamente dalla biodiversità marina in molti modi diversi. Pertanto, il Patto vuole creare un forum permanente che ci deve vedere tutti protagonisti: dalle università, alle aziende ai singoli cittadini».
Il ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha detto che «Il mare è una risorsa naturale che appartiene a tutti noi. Una ricchezza, però, di cui purtroppo abbiamo perso nel tempo la percezione. Bisogna tornare a valorizzarla con la massima pienezza e sui temi cardine del Patto con il Mare per la Terra da parte del Governo Meloni c’è la più ampia volontà di ragionare insieme per trovare la strategia migliore. Una strategia che si deve confrontare sia con la scienza sia con il nostro modello culturale».
Il Patto intende elaborare strategie condivise per raggiungere gli obiettivi esplicitati dagli 11 descrittori con cui la Commissione Europea definisce i criteri e le norme metodologiche relativi alla valutazione del buono stato ecologico delle acque e i traguardi ambientali per la strategia marina, in equilibrio con lo sviluppo sostenibile del pianeta.
Ecco il testo integrale del Patto “Con il Mare per la Terra”:
Un Patto con il Mare per rigenerare la vita sulla Terra.
Per garantire cibo buono, sano e naturale per tutti.
Per combattere la crisi climatica e il riscaldamento del Pianeta.
Per conoscere meglio la nostra risorsa più importante, l’unico capitale naturale in grado di garantire benessere e sostenibilità alla nostra vita presente e futura.
Un Patto contro l’inquinamento delle acque, la cultura dello scarto e dello spreco, perché il Mare non può più essere la discarica della Terra.
Un Patto per proteggere la sua biodiversità, perché noi siamo parte di un unico sistema.
Perché la vita viene dal mare e noi dipendiamo dal Mare in molti modi.Insieme scriviamo un Patto per un’economia realmente a misura d’uomo, fatta di rispetto, ricerca, energie rinnovabili, tutela, risparmio, recupero, rigenerazione e circolarità delle sue risorse.
Un Patto tra università, centri di ricerca e imprese per la ricerca, l’innovazione, la formazione.
Perché il mare offre cibo, acqua, energia rinnovabile e materie prime
Perché il mare prima di tutto dobbiamo imparare a conoscerlo, rispettarlo e proteggerlo.
Perché il mare è una risorsa che attraverso la rigenerazione, resilienza e restauro definisce il suo significato etimologico più profondo.
Perché il mare è il nostro unico futuro possibile.
Perché di fronte al mare tutte le domande possono trovare una risposta.
Un patto per conoscere il nostro capitale natirale più importante
Perché noi non conosciamo il mare. Forma il 90% della biosfera e del nostro spazio vitale e copre il 71% della superficie terrestre. Assorbe il 50% delle emissioni di gas serra e di anidride carbonica e sequestra gran parte del calore emesso dall’atmosfera. Ma solo il 5% del fondo oceanico è stato esplorato e solo il 7% degli oceani viene custodito grazie alle riserve e alle aree marine protette. Nessuno se ne occupa in modo sistematico, in pochi lo studiano e non esiste una reale consapevolezza diffusa dell’importanza della sua tutela come patrimonio comune e indivisibile dell’umanità.
Un patto per proteggere la biodiversità del mare
Perché noi siamo una conseguenza del mare. La conoscenza, la protezione e la conservazione della vita e della biodiversità marina sono gli obiettivi principali da perseguire per salvaguardare il benessere umano. Bisogna agire subito ed essere consapevoli che gli organismi che vivono nei mari e negli oceani svolgono un ruolo chiave per l’equilibrio della biosfera e nella mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e possono rallentare gli effetti del surriscaldamento del Pianeta.
Un patto per un’economia sostenibile del mare “a misura d’uomo”
Perché il mare è una fonte enorme di ricchezza. Il valore di mercato stimato delle risorse e delle industrie marine e costiere corrisponde a circa il 5% del PIL globale, con più di 3 miliardi di persone che per il loro sostentamento dipendono dalla biodiversità marina e costiera. Il Patto vuole proporsi come punto di riferimento per la promozione di una cultura economica del mare realmente “a misura d’uomo”.
Un patto per il cibo della Terra
Perché il mare è la risposta alla domanda globale di cibo. Un miliardo e 200 milioni di persone nel mondo vivono utilizzando esclusivamente le risorse marine. Secondo la Fao, nel 2030 il consumo pro capite di pesce salirà a 21,5 kg. Per assicurare il maggior rendimento possibile, sostenibile e diversificato della pesca e la conservazione della biodiversità marina è necessaria una programmazione e una regolazione delle attività di pesca naturali. Dobbiamo passare dalla pesca all’acquacoltura sostenibile, integrata e basata su specie il cui allevamento non causi danni all’ambiente. Un’acquacoltura giusta, buona e sana, che tenga conto dei tempi biologici di ripristino delle riserve marine naturali.
Un patto per l’economia circolare del mare
Perché la rigenerazione del mare è l’unico futuro possibile. Il mare è un grande macrorganismo, un serbatoio di vita, un produttore naturale di ambiente. Ma le risorse del mare non sono infinite. Per questo vanno preservate. Noi consumiamo più di quello che il mare è in grado di offrire. Dobbiamo elaborare una strategia sistemica e circolare che lo preservi e gli consenta di rigenerarsi nel tempo e all’infinito, per trasformare la “spazzatura marina”, a partire dalla plastica, in nuovi materiali e nuove opportunità di lavoro.
Un patto perché il mare non può essere la discarica dei nostri rifiuti
Perché tutti i problemi del mare vengono dalla terra. Gli effetti dell’inquinamento e l’impatto dei rifiuti scaricati in mare hanno ripercussioni negative sullo stato di salute di tutto l’ecosistema naturale. Il Patto vuole promuovere la conoscenza di tutte quelle buone pratiche che consentono di ridurre l’impatto ambientale delle attività dell’uomo. Sappiamo cosa fare e come farlo. E questa è una buona notizia. La cattiva notizia è che non lo stiamo ancora facendo.
Un patto per un’equità energetica e rinnovabile
Il mare può fornire energia in modo equo, rinnovabile e illimitato con il vento, il sole e le correnti. Energia pulita e facilmente accessibile, eco-compatibile con la biodiversità marina e giusta per tutte le comunità e le imprese che ne hanno bisogno.
Un patto per la vita del mare perche siamo tutti parte du un “unico sistema”
Perché il mare per la terra è anche la terra per il mare. Verranno chiamate a sottoscrivere il patto le istituzioni, il mondo produttivo, gli enti di ricerca, tutti noi che di fronte al mare chiediamo risposte concrete per nostro futuro. Per le imprese significa mitigare gli impatti delle loro produzioni attraverso azioni concrete e come la riduzione dell’uso della plastica, il risparmio e il riutilizzo responsabile dell’acqua, una percentuale crescente di energie rinnovabili, la diminuzione degli scarti di lavorazione attraverso il riutilizzo delle risorse attraverso l’economia circolare, l’interesse verso progetti di studi e ricerche legate all’innovazione sostenibile del mare. Il Patto descrive un nuovo obbiettivo di sostenibilità del Pianeta.
Un patto per dare acqua all’agricoltura di domani
Il mare contiene il 98% dell’acqua può facilmente essere desalinizzato fornendo acqua potabile o irrigabile per sostenere l’agricoltura e la natura aiutandole a mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici e della crisi idrica.
Un patto per finanziare la ricerca
Perché dobbiamo imparare a conoscere il mare. Il Patto si propone di essere il punto di riferimento per la conoscenza delle problematiche relative all’ecosistema marino e per proporre azioni concrete volte al miglioramento dello stato di salute degli oceani, a partire dalla promozione di un approccio efficiente al monitoraggio e la gestione ambientale delle acque costiere e portuali.
Un patto per la nuova ecologia del mare
Perché il patto intende elaborare strategie condivise per raggiungere gli obiettivi esplicitati dagli 11 descrittori con cui la Commissione Europea definisce i criteri e le norme metodologiche relativi alla valutazione del buono stato ecologico delle acque e i traguardi ambientali per la strategia marina in equilibrio con lo sviluppo sostenibile del pianeta.
Un patto con le imprese per una nuova economia del mare
Perché il mare è un produttore naturale di ambiente. Grazie al mare le aziende possono rafforzare i fattori competitivi del fare ed essere impresa “per bene”, raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, migliorare il ranking finanziario dei loro fattori ESG, attuare processi virtuosi di economia circolare per diminuire lo spreco di risorse e favorire l’utilizzo delle materie prime seconde. Unisg si offre come partner strategico ideale per la formazione, progetti di consulenza e valorizzazione, networking tra filiere produttive, progetti di ricerca e sviluppo. Il Patto genera una nuova Economia delle Relazioni del mare.
Silvestro Greco, ideatore del Patto con il Mare per la Terra, direttore del Laboratorio di sostenibilità e economia circolare di UNISG e vicepresidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, ha commentato: «Ho ideato il Patto con il Mare partendo dalla percezione del pericolo di non considerare l’importanza dell’ecosistema marino, ad iniziare dal fatto che nessuno prende in considerazione che il 50% del nostro respiro viene dal mare. Il mare forma il 90% della biosfera, copre il 71% della superficie terrestre e assorbe il 50% delle emissioni gas serra. Tuttavia solo il 5% del fondo oceanico è stato esplorato e solo il 7% viene custodito grazie alle riserve e alle aree marine protette. Da qui la volontà dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo di farsi promotrice di un patto per sensibilizzare sul capitale naturale più importante e partecipare alla costruzione di un modello alternativo a quello attuale».
L’UNISG ha il compito di aggregare competenze, relazioni, progetti e formazione, a partire dal suo centro di ricerca interno e dal suo network di sostenitori. Tra le prime realtà che hanno sottoscritto il Patto, ci sono i Partner Strategici UNISG, insieme ad alcuni atenei e enti di ricerca. Inoltre, il Patto si propone inoltre di essere, con la Stazione Zoologica Anton Dohrn, le Università e gli Enti che aderiranno, «Il punto di riferimento per la conoscenza delle problematiche relative all’ecosistema marino, a partire dalla promozione di un approccio efficiente al monitoraggio e la gestione ambientale delle acque costiere e portuali».
L’UNISG è convinta che il suo ruolo può essere fondamentale per due ragioni: «La prima è quella direttamente collegata al cibo del mare, mettendo a frutto l’esperienza maturata venendo in contatto con le varie comunità di pescatori e di operatori del settore ittico e la seconda è quella di comunicare al più ampio mondo dell’alimentare e della produzione in diversi altri settori, poiché tutto è collegato e, soprattutto, tutto in un modo o nell’altro finisce in mare».
Roberto Danovaro, professore di biologia marina ed ecologia dell’Università Politecnica delle Marche, ha concluso: «Il Patto con il Mare per la Terra intende costruire una rete di esperienze, competenze e soluzioni per mettere insieme il mondo produttivo con quello della ricerca, le istituzioni con i cittadini. Consapevoli che tutto quello che facciamo anche lontanissimo dalla costa finisce rapidamente in mare e determina impatti sugli ecosistemi sulla biodiversità ma anche alla salute dell’uomo. Perciò il Patto è uno strumento nuovo, non solo per aumentare la consapevolezza di quello che possiamo fare per tutelare questo bene comune indispensabile per il nostro benessere, ma più in generale rappresenta una straordinaria opportunità per le aziende, di orientarsi verso la sostenibilità diventando al contempo più competitive, innovative e performanti, con lavoratori e consumatori più felici e consapevoli. L’Italia vanta il territorio marino nazionale di estensione doppia rispetto a quella dell’ambiente terrestre: un potenziale straordinario da valorizzare; ad esempio, in termini di energie naturali pulite rinnovabili, ma dobbiamo farlo in modo autenticamente sostenibile per non pregiudicare altri asset fondamentali per la nostra economia come quella del turismo blu. Si tratta di una grande sfida culturale che richiede una piena consapevolezza e volontà di azione».