Il mondo perduto delle tartarughe giganti
Archeologia molecolare: sequenze di DNA risalenti a 1200 anni fa portano alla scoperta di una tartaruga gigante estinta in Madagascar
[24 Gennaio 2023]
Lo studio “Ancient DNA elucidates the lost world of western Indian Ocean giant tortoises and reveals a new species from Madagascar”, pubblicato su Science Advances da un team di ricerca internazionale guidato da Uwe Fritz del Senckenberg Naturhistorische Sammlungen Dresden è riuscito a sequenziare il materiale genetico di resti di tartarughe risalenti fino a 1200 anni fa che vivevano nell’area dell’’Oceano Indiano occidentale, portando alla scoperta di una specie di tartaruga del Madagascar che si estinse nel Medioevo e raggiunse una lunghezza del carapace di mezzo metro.
I ricercatori sottolineano che «In Madagascar e nelle isole adiacenti vivevano 8 specie di tartarughe giganti, tutte estinte ad eccezione di una specie su Aldabra» ed evidenziano che «Il sequenziamento del DNA da ritrovamenti storici nel suolo ai tropici è una sfida affrontata solo da pochi laboratori in tutto il mondo. La maggior parte delle tracce di DNA trovate in tali campioni sono contaminati da funghi e batteri o provengono dalle persone che hanno scavato il materiale. Il materiale genetico originale, d’altra parte, si conserva raramente e, in tal caso, solo in concentrazioni incredibilmente piccole e gravemente frammentato. In alcuni casi, il DNA originale può essere trovato e sequenziato attraverso procedure elaborate che coinvolgono laboratori in camera bianca e utilizzando “DNA baiting”».
Il team di Fritz è però riuscito a sequenziare il DNA di tartaruga gigante estratto da ossa e campioni museali provenienti dal Madagascar e dalle isole vicine. I risultati hanno rivelato che «Il Madagascar, Aldabra e le Seychelles ospitavano tre specie di tartarughe giganti strettamente imparentate, due delle quali si estinsero nel Medioevo, pochi secoli dopo che il Madagascar venne colonizzato dagli esseri umani. Queste specie non sono imparentate con altre 5 specie che vivevano a Mauritius, Reunion e Rodrigues, le isole a est del Madagascar che hanno guadagnato una certa notorietà grazie al dodo incapace di volare. Come in Madagascar, anche le tartarughe giganti sono scomparse dopo l’arrivo dei primi umani sulle isole, ma in questo caso solo circa 200 anni fa».
Fritz spiega che «Il nostro studio fa parte di un nuovo focus di ricerca presso il Senckenberg che esamina l’impatto storico degli esseri umani sulla biodiversità. Spesso pensiamo che gli esseri umani abbiano iniziato a spazzare via le specie solo di recente. Ma in realtà, gli esseri umani hanno sfruttato le risorse alimentari locali e cambiato il loro ambiente molto presto. Di conseguenza, molte grandi specie animali sono scomparse in tutto il mondo, inclusa la maggior parte delle specie di tartarughe giganti nell’Oceano Indiano occidentale. Questo comportò un forte turbamento dell’equilibrio naturale, poiché sulle isole le tartarughe giganti, in origine numerose e fino a 200 kg di peso, assunsero il ruolo dei grandi ungulati della terraferma. Ad esempio, alcune specie arboree su queste isole sono ora minacciate di estinzione perché le tartarughe giganti sono scomparse. Questo è dovuto al fatto che i semi degli alberi potevano germogliare solo dopo che i loro gusci duri erano stati parzialmente digeriti dalle tartarughe dopo essere stati mangiati. Dopo la scomparsa delle tartarughe, gli alberelli non sono più riusciti a germogliare. Questo dimostra che la perdita di una specie può innescare un fatale effetto domino nell’ecosistema».
Inoltre, il materiale osseo proveniente dal Madagascar ha riservato al gruppo di ricerca una grande sorpresa. Il principale autore dello studio, Christian Kehlmaier, del Molekulargenetischen Labor dle Senckenberg Naturhistorischen Sammlungen Dresden spiega a sua volta dettaglia la scoperta: «Nel nostro lavoro, abbiamo spesso utilizzato piccoli pezzi di osso che si supponeva fossero privi di valore per la scienza. Da uno di questi frammenti, siamo stati in grado di isolare materiale genetico che fornisce la prova dell’esistenza di un’altra specie di tartaruga estinta in Madagascar, che raggiungeva una lunghezza del carapace di circa mezzo metro. La datazione al radiocarbonio dell’osso ha rivelato che questa specie viveva in Madagascar fino al Medioevo e, come le tartarughe giganti, doveva essere scomparsa dopo l’arrivo dell’uomo. Scoperte simili possono certamente essere previste anche in altri gruppi di animali».