Il gufo gigante fantasma ricompare dopo 150 anni

Il gufo reale di Shelley fotografato in natura per la prima volta nella foresta di Atewa

[27 Ottobre 2021]

Un team di scienziati britannici che lavora in Ghana ha riscoperto un “Santo Graal”  dell’avifauna mondiale: un gufo gigante che si è nascosto, quasi fosse invisibile, nelle foreste pluviali africane per 150 anni. Infatti, il gufo reale di Shelley (Bubo shelleyi) è stato avvistato da Joseph Tobias, del Dipartimento di Scienze della vita dell’Imperial College London e leader di un progetto sul campo finanziato dal governo britannico che studia gli impatti biologici dello sviluppo agricolo in Africa, e da Robert Williams, un ecologista freelance. Il grande gufo è stato descritto per la prima volta nel 1872 grazie a un esemplare abbattuto da cacciatore del Ghana e studiato da Richard Bowdler Sharpe, curatore della collezione di uccelli del Natural History Museum di Londra e fondatore del British Ornithologists’ Club. Dopo non ci sono più stati avvistamenti confermati dal Ghana e pochissime segnalazioni altrove. Le uniche fotografie esistenti del gufo reale di Shelley erano le immagini sgranate scattate nel 1975 di un individuo in cattività nello zoo di Anversa e una specie di  blob macchia pixelato scattato in Congo nel 2005 dal quale non si capisce nemmeno che fosse proprio la specie di gufo “fantasma”.

All’Imperial College London spiegano che «Ci sono state segnalazioni occasionali negli ultimi decenni da parte di persone che credevano di aver sentito o visto brevemente il gufo reale di Shelley provenienti da alcune località diverse in tutta l’Africa occidentale e centrale dalla Liberia all’Angola. La maggior parte di questi avvistamenti non sono confermati e la specie è diventata un Santo Graal per gli amanti del birdwatching in Africa e altrove».

Tutto è cambiato il 16 ottobre quando, durante le loro ricerche nella la foresta di Atewa in Ghana, Tobias e Williams hanno disturbato un enorme uccello sul suo posatoio diurno. «Era così grande che all’inizio pensavamo fosse un’aquila – ha detto Tobias –  Per fortuna si è appollaiato su un ramo basso e quando abbiamo sollevato il binocolo ci è caduta la mascella, Non c’è nessun altro gufo così grande nelle foreste pluviali africane».

I due ricercatori hanno visto il grosso gufo appollaiato solo per 10-15 secondi, ma sono bastati per riuscire a scattare alcune fotografie che «Confermano l’identificazione grazie ai suoi caratteristici occhi neri, al becco giallo e alle enormi dimensioni, che in combinazione escludono tutti gli altri gufi delle foreste africane. Il fatto che un predatore di dimensioni così massicce fosse diventato di fatto invisibile in un’ampia fascia dell’Africa ha alimentato la speculazione sulla sua attuale posizione e le ragioni della sua apparente rarità».

Secondo il ghanese Nathaniel Annorbah, dell’University of Environment and Sustainable Development, «Questa è una scoperta sensazionale. Abbiamo cercato per anni questo misterioso uccello nelle pianure occidentali, quindi trovarlo qui nelle foreste sulle creste della regione orientale è una grande sorpresa».

Il gufo reale di Shelley è ufficialmente classificato come vulnerabile all’estinzione con una popolazione stimata di poche migliaia di individui. La notizia della sopravvivenza in Ghana offre nuove speranze per la specie. Sebbene il sito di Atewa sia minacciato dal disboscamento illegale e dall’estrazione di bauxite, a quote più elevate ci sono ancora vaste aree di foresta sempreverde. I gruppi ambientalisti, come i Friends of Atewa, premon o sul governo del Ghana perche istituisca un Parco Nazionale sull’intera area.

Williams ha concluso: «Speriamo che questo avvistamento attiri l’attenzione sulla foresta di Atewa e sulla sua importanza per la conservazione della biodiversità locale. Si spera che la scoperta di un gufo così raro e magnifico stimolerà questi sforzi per salvare una delle ultime foreste selvagge del Ghana».