Il futuro della piccola pesca nell’Area marina protetta dell’Asinara: nuovo patto con i pescatori e marchio
I risultati del progetto dell’università di Sassari finanziato con fondi europei
[14 Luglio 2020]
Dal progetto di ricerca sulla “Gestione partecipata degli ecosistemi marini nella AMP Isola dell’Asinara con il coinvolgimento dei pescatori”, portato avanti in questi mesi dall’università di Sassari in collaborazione con il CURSA e l’università di Bucarest, è sono emerse la necessità di «Un’alleanza tra pescatori e istituzioni per la tutela ambientale dell’Area Marina Protetta Isola dell’Asinara, la ricerca di linee guida condivise per ridurre lo sforzo di pesca e anche la possibilità di costruire una filiera di prodotti ittici a marchio Asinara».
Risultati che saranno raccontati domani durante il convegno digitale, “La risorsa piccola pesca nella AMP isola dell’Asinara. Il ruolo dei pescatori per una gestione consapevole e partecipata”, che potrà essere seguito dalle ore 17,00 sui canali social del Parco dell’Asinara: Facebook (@pnasinara), YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCIU3VV-yOM6Npultz9pnE3A) e sul sito web del Parco (www.parcoasinara.org).
Gli organizzatori del convegno spiegano che «Il progetto, che ha puntato ad accrescere la consapevolezza del tesoro di biodiversità racchiuso nelle acque dell’Isola dell’Asinara, ha previsto la realizzazione di tre macro attività: l’analisi dei conflitti eventuali e potenziali attraverso una mappatura delle attività di pesca; la caratterizzazione e il monitoraggio dei servizi ecosistemici dell’isola; il coinvolgimento e la formazione di pescatori e altri stakeholder. La ricerca ha individuato e valutato i principali “asset” del capitale naturale dell’isola dell’Asinara, come il suolo, le acque-marino costiere, la biodiversità, gli habitat, per definire la potenzialità e la capacità di queste risorse di erogare servizi ecosistemici: in questo modo è stato possibile mettere a punto la carta del “seascape”, nella quale la componente naturale si interseca con quella culturale. Dall’elaborazione dei dati attraverso cartografie tematiche è emerso uno stato di conservazione dell’isola che va dal buono all’ottimo».
E’ in questo contesto ambientale che si è data voce ai pescatori, i principali protagonisti della tutela del mare e, attraverso la “stakeholder analysis”, sono state discusse con loro diverse linee d’intervento che puntano a «rafforzare la sostenibilità della pesca, introdurre autorizzazioni di pesca obbligatorie rilasciate dall’AMP, promuovere azioni di valorizzazione del pescato attraverso la costruzione della filiera pesca o con la diffusione dell’ittiturismo o del pescaturismo».
Secondo il Community Fleet Register dell’Unione europea, in Sardegna ci sono 1.326 pescherecci, circa l’11% della flotta italiana. A gennaio 2020 la marineria di Porto Torres e Stintino risultava di 112 unità, mentre sono 48 i pescherecci che possono potenzialmente esercitare l’attività di pesca nell’Area marina protetta, dove però operano con una certa frequenza solo 14 unità.
Al parco dell’Asinara spiegano che «All’interno della Amp in generale si pratica una pesca piuttosto selettiva, ma rimane il problema del “by-catch“, principalmente per il tramaglio: la cattura accidentale nelle reti da pesca di pesci considerati di nessun valore commerciale o di altre specie animali determina un consistente impatto ambientale a discapito degli equilibri dell’habitat. È comunque importante sottolineare come l’Area Marina Protetta “Isola dell’Asinara”, grazie alle regolamentazioni del Regolamento e del Disciplinare del Parco, come il divieto di pesca nelle tre aree a tutela integrale e nella fascia dei 150 metri dalla linea di costa, è diventata il punto di forza per l’attività di pesca artigianale, consentendo a tale fascia di mare di servire da nursery per il novellame che ripopola tutto il Golfo dell’Asinara».
Al convegno digitale si parlerà anche del problema della pesca illegale e interverranno, tra gli altri, Vittorio Gazale, direttore del Parco Nazionale dell’Asinara, Donatella Carboni, responsabile del progetto PO-FEAMP 2014/2020 “Gestione partecipata degli ecosistemi marini nella AMP Isola dell’Asinara con il coinvolgimento dei pescatori”, Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università degli Studi di Sassari, Graziella Benedetto, Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari, Paolo Guidetti, Université Côte d’Azur, Benedetto Sechi, Flag Nord Sardegna.
Alle guide esclusive del Parco, agli Operatori certificati con il Marchio di qualità e agli appassionati che seguiranno il webmeeting verrà assegnato un attestato di partecipazione. Per i dottorandi della Scuola di Dottorato dell’Università degli Studi di Sassari, la visione e l’interazione con il web meeting garantiranno l’acquisizione di crediti formativi di ricerca (CFR). Il certificato verrà rilasciato tramite iscrizione nella piattaforma per i webmeeting www.asinarawebmeeting.it