Il Camerun ha annullato il piano per abbattere metà della Foresta di Ebo
Per ora, salvi gorilla e scimpanzé che vivono in un hotspot della biodiversità africano e mondiale
[20 Agosto 2020]
Dopo le durissime critiche delle comunità indigene, degli ambientalisti e degli scienziati, il governo del Camerun ha annunciato l’annullamento del piano per dare in concessione quasi 170.000 acri della foresta di Ebo, una delle ultime foreste intatte dell’Africa centrale e un hotspot di biodiversità globale , che ospita centinaia di specie animali e vegetali rare, tra cui gli scimpanzé Nigeria-Camerun, il gorilla occidentale e rane giganti.
A luglio, il primo ministro del Camerun Joseph Dion Ngute aveva firmato un decreto che trasformava metà della foresta di Ebo, che si estende nella regione costiera del Camerun, in una “forest management unit”, consentendo così al governo di dare concessioni per disboscare. Ma l’11 agosto, Ngute, su indicazione del presidente Paul Biya, ha ritirato il decreto, sospendendo ogni piano di disboscamento. Biya ha anche ordinato di sospendere la riclassificazione di altri 160.000 acri della foresta di Ebo che potevano essere destinati al disboscamento.
Gli ambientalisti hanno accolto favorevolmente queste due decisioni e sperano che il governo ora, per determinare il futuro della Foresta di Ebo, avvii un processo di pianificazione dell’utilizzo del suolo che includa le comunità locali.
La foresta di Ebo è la terra ancestrale di oltre 40 comunità indigene. Le comunità locali dei Banen dipendono dalla Foresta di Ebo per il cibo e le medicine tradizionali e qualsiasi utilizzo non consensuale della foresta li influenzerebbe pesantemente. Prima dell’indipendenza del Camerun, dichiarata nel 1960, molte comunità lovali vivevano nella foresta e lì sono sepolti i loro patriarchi e matriarche.
In una dichiarazione congiunta, il capo di Ndikbassogog Victor Yetina, che è anche rappresentante dell’associazione Munen Retour aux Sources, ed Ekwoge Abwe, manager dell’Ebo Forest Research Project del San Diego Zoo Central Africa Program, hanno sottolineato: «Accogliamo con favore la sospensione per ora dei piani di disboscamento nella foresta di Ebo, ma siamo preoccupati che il suo destino resti poco chiaro. Questa decisione deve essere il primo passo verso il riconoscimento dei diritti dei Banen e della protezione delle foreste. Chiediamo al governo del Camerun di aderire ai suoi impegni internazionali e di promuovere la mappatura partecipativa e la pianificazione dell’uso del suolo con le comunità locali. La riforma della proprietà fondiaria deve avere al centro il pieno riconoscimento dei diritti delle comunità. Chiediamo inoltre ai donatori internazionali e alle ONG di supportare questi processi con competenze e risorse tecniche, sia nella foresta di Ebo che in tutto il bacino del Congo».
La Foresta di Ebo è un hotspot per la ricerca e la salvaguardia della natura: fornisce un habitat essenziale per molte specie di primati in via di estinzione tra cui gorilla, scimpanzé e colobi rossi. I ricercatori ritengono che la piccola popolazione di gorilla di Ebo possa essere una nuova sottospecie perché sono geograficamente distinti dalle altre popolazioni di gorilla di pianura occidentale e di fiume. Nel 2005, i ricercatori hanno scoperto che gli scimpanzé nigeriani e camerunesi di Ebo sono in gradi di utilizzare attrezzi e che sono culturalmente distinti da qualsiasi altro gruppo di scimpanzé in Africa: sono gli unici scimpanzé a usare strumenti sia per pescare le termiti che per rompere il guscio duro delle noci.
Il 20 luglio il governo camerunese aveva firmato un accordo internazionale per proteggere i gorilla e i loro habitat, ma due giorni dopo aveva emanato un decreto che istituiva una concessione di disboscamento nella foresta di Ebo.
Bethan Morgan, responsabile del programma per l’Africa centrale di San Diego Zoo Global, che dal 2002, dopo aver visto il suo primo gorilla, si occupa della salvaguardia delle grandi scimmie di Ebo, ha detto che «L’intervento del presidente per fermare l’imminente distruzione di questa foresta unica è estremamente gradito. Ci auguriamo che la comunità internazionale colga questa opportunità per lavorare con il governo del Camerun per rendere Ebo una vetrina per la conservazione a lungo termine in armonia con comunità molto sotto pressione. Fino ad oggi, queste comunità sono state responsabili della conservazione dei tesori di Ebo e ora è necessario un processo inclusivo di pianificazione dell’utilizzo del suolo per condividere pienamente le informazioni, al fine di esprimere giudizi chiari e calcolati sul futuro della foresta e della sua gente».
La Foresta di Ebo costituisce la metà della Yabassi Key Biodiversity Area, facendone un sito di importanza globale per la salute generale del pianeta e la salvaguardia della biodiversità. I suoi alberi assorbono 35 milioni di tonnellate di carbonio e le ricerche botaniche, sostenute dai Royal Botanic Gardens – Kew con Herbier National Camerounais, hanno portato alla scoperta di 29 specie nuove per la scienza, e l’area è nota per ospitare 52 specie classificate come minacciate a livello globale nella Lista rossa Iucn. Per questo Ebo è stata proposta come Important Plant Area tropicale.
Martin Cheek, a capo del team dei Royal Botanic Gardens – Kew che lavora all’istituzione di Important Plant Area in Africa, commentato: «Siamo estremamente felici di questa notizia positiva per Ebo. Non solo Ebo è di incredibile importanza globale per la sua diversità vegetale documentata, ma è la foresta più emozionante del Camerun in termini di numero elevato di nuove scoperte scientifiche di specie ancora in corso».
Eppure, il 4 febbraio il ministro delle foreste del Camerun aveva firmato due ordinanze che proponevano l’istituzione di due forestry management units per l’estrazione del legname nella foresta di Ebo e che avrebbero distrutto l’intero habitat dei gorilla e avrebbero raso al suolo tutta l’area occidentale della foresta. Le ordinanze sono state pubblicate il 9 marzo, non dando alle comunità locali che vivono intorno a Ebo il tempo e le opportunità sufficienti per fornire il loro contributo.
Ad aprile, più di 60 ambientalisti, avevano inviato una lettera al primo ministro Ngute, chiedendo che i piani per le concessioni di disboscamento fossero sospesi e che il governo collaborasse con le comunità locali per sviluppare un piano di utilizzo sostenibile del territorio e facendo notare che «durante questo anno essenziale per la biodiversità, l’adozione di un processo più inclusivo segnalerebbe ai partner internazionali del Camerun che il governo intende onorare i suoi impegni per ridurre le emissioni di gas serra».
Dirck Byler, direttore conservazione delle grandi scimmie di Global Wildlife Conservation e vicepresidente dell’International Union for Conservation of Nature’s (Iucn) Species Survival Commission Group Primate Specialist Group, conclude: «La foresta di Ebo è un sito davvero importante per la conservazione dei primati. Con il loro habitat che si sta riducendo in tutta l’Africa, è una notizia particolarmente positiva che Ebo possa continuare a fornire una casa a gorilla e scimpanzé. Speriamo che in futuro sarà protetta da qualsiasi sviluppo insostenibile».