Il 52% delle specie di pipistrelli del Nord America è a rischio di grave declino della popolazione

Ma l'aumento del recupero delle specie del 14% negli ultimi 15 anni è la prova che gli sforzi di conservazione collaborativi possono cambiare il destino dei pipistrelli

[19 Aprile 2023]

Secondo lo “State of the Bats Report“, pubblicato dalla North American Bat Conservation Alliance (NABCA), una coalizione di agenzie governative e associazioni ambientaliste di Stati Uniti, Messico e Canada, «Più della metà delle 154 specie di pipistrelli conosciute in tutto il Nord America sono a rischio di un grave declino della popolazione nei prossimi 15 anni».

Gli esperti ritengono che «Ben l’82% delle specie di pipistrelli presenti nel Nord America sarà influenzato dai cambiamenti climatici nei prossimi 15 anni, in particolare da gravi siccità e temperature estreme». Le altre principali minacce per i pipistrelli in Nord America includono la perdita dell’habitat, la sindrome del naso bianco (WNS) e la mortalità dovuta alle pale eoliche.  Il rapporto evidenzia che «Con l’aumentare della portata e della gravità di queste minacce, aumenta anche il rischio di perdere per sempre alcune specie».

8 specie di pipistrelli statunitensi sono elencate come in via di estinzione o sull’orlo dell’estinzione. Nel 2022 il l’ U.S. Fish and Wildlife Service  ha elencato il pipistrello dalle orecchie lunghe settentrionale (Myotis septentrionalis) e il pipistrello tricolore (Perimyotis subflavus) come in pericolo di estinzione. Il vespertilio bruno (Myotis lucifugus) è in fase di valutazione ma è comunque a forte rischio. Per tutte e tre le specie il killer principale è la WNS. Dal 20006 in Nord America sono morti milioni di esemplari di chirotteri a causa della sindrome del naso bianco, una malattia fungina che attacca i pipistrelli durante il letargo e crea macchie bianche sul muso e sulle ali. Li fa svegliare presto dal letargo e talvolta volare fuori. Possono bruciare le riserve di grasso invernale e alla fine morire di fame.

Un autore del rapporto, Jeremy Coleman, coordinatore nazionale WNS per l’ U.S. Fish and Wildlife Service e copresidente della North American Bat Conservation Alliance, ha detto all’Associated Press che «Più di 150 agenzie, ONG e università stanno collaborando alla lotta contro la malattia. Tra i metodi in fase di sviluppo vi sono vaccini, spray antimicotici e trattamenti con luce ultravioletta per i punti di ibernazione. Abbiamo una serie di strumenti che si stanno dimostrando molto promettenti. Ci sono pochissimi precedenti per la gestione di una malattia della fauna selvatica, in particolare una così devastante e pervasiva».

Secondo il rapporto, i pipistrelli sono messi in pericolo anche dalla frammentazione delle foreste: il disboscamento e l’espansione urbanistica incontrollata in Canada, la soppressione degli incendi negli Stati Uniti e l’allevamento di bestiame in Messico. Inoltre, durante l’estate. molti pipistrelli vivono sugli alberi vetusti che vengono abbattuti troppo spesso e le persone, esplorando grotte e miniere abbandonate, a volte disturbano i pipistrelli in letargo in inverno.

Ma la sfida più grande e in intensificazione è il cambiamento climatico che causa tempeste e sbalzi di temperatura estremi. Il rapporto afferma che «L’82% delle specie del continente è a rischio a causa degli effetti del riscaldamento globale». Nel dicembre 2022, a Huston, in Texas,  sono stati salvati di 1.500 pipistrelli caduti dai loro posatoi sotto i ponti che erano e stati colpiti da uno shock ipotermico durante un  congelamento improvviso. E il rapporto avverte che «La siccità e le condizioni sempre più aride lasceranno i pipistrelli con meno acqua potabile, uccidendone alcuni e impedendo ad altri di riprodursi». Man mano che le acque superficiali si prosciugano, i pipistrelli avranno  disposizikone meno aree da sorvolare alla ricerca di insetti che vivono negli ambienti acquatici.

Ma proprio uno dei principali strumenti per combattere il riscaldamento climatico con le energie rinnovabili, le pale eoliche rappresentano un altro problema per i pipistrelli. Il rapporto stima che circa 500.000 esemplari di 45 specie muoiano ogni anno in collisioni con le strutture eoliche. Ma Winifred Frick, dell’ l’università della California – Santa Cruz Chief Scientist  di Bat Conservation International  fa notare che «Si tratta di cifre erano basate su calcoli del 2021. Da allora sono state costruite così tante turbine che l’ultima stima è di 880.000 morti».

Ma Bat Conservation International non è contraria all’eolico e sta collaborando con produttori e altri tecnici e scienziati alla ricerca di soluzioni, inclusi dispositivi acustici che inducano i pipistrelli a tenersi alla larga dalle pale eoliche. «Ridurre la velocità di rotazione della lama, in particolare durante la stagione degli amori autunnali, quando i pipistrelli sono particolarmente attivi, aiuterebbe», ha detto la Frick all’AP.

E, presentando lo lo “State of the Bats Report“,  la stessa Frick  ha ricordato che «I pipistrelli sono straordinari. Siamo di fronte a una crisi della biodiversità a livello globale e i pipistrelli svolgono un ruolo molto importante negli ecosistemi sani necessari per proteggere il nostro pianeta. I progetti di conservazione possono fare la differenza tra la vita o la morte dei pipistrelli. Le persone che lavorano insieme, dalle agenzie governative agli appassionati di pipistrelli, sono players importanti per garantire che i pipistrelli abbiano l’attenzione e le protezioni di cui hanno bisogno per sopravvivere e prosperare». E lo “State of the Bats Report“ sottolinea proprio l’importanza della conservazione dei pipistrelli, «Non solo per il loro valore in termini di biodiversità, ma anche per l’ecosistema e i servizi economici che i pipistrelli forniscono in termini di controllo dei parassiti, impollinazione, dispersione dei semi, ecoturismo e il loro contributo all’innovazione e alla scienza».

Esistono molti modi per sostenere la conservazione dei pipistrelli: creare e proteggere l’habitat dei pipistrelli anche negli ambienti urbanizzati, esplorare la natura in modo responsabile evitando il disturbo dei pipistrelli e la diffusione di agenti patogeni, fare scelte rispettose del clima per ridurre la nostra impronta di carbonio e difendere i pipistrelli condividendone l’importanza della loro conservazione con gli altri e sostenendo le iniziative di salvaguardia e le politiche che proteggono la natura e la fauna selvatica.

Bisogna farlo perché ci conviene: i pipistrelli sono biodiversi e utili e forniscono vantaggi economici all’agricoltura consumando insetti nocivi, migliorando i raccolti e riducendo l’uso di pesticidi.  Secondo l’US Geological Survey, divorando insetti che distruggono i raccolti, i pipistrelli danno all’agricoltura statunitense un contributo valutabile in 3,7 miliardi di dollari. I pipistrelli contribuiscono alla salute delle foreste e i pipistrelli che si nutrono di nettare impollinano le piante. I pipistrelli sono anche prede  per altri animali, tra cui rapaci diurni e notturni e  piccoli carnivori terrestri. Ogni anno, la ricerca sui pipistrelli porta a nuove scoperte scientifiche e tecnologie, e guardare masse di pipistrelli emergere da caverne e ponti genera dollari per l’ecoturismo in luoghi come Austin, Texas e Carlsbad Caverns National Park.

Per Cori Lausen, direttrice conservazione dei pipistrelli di Wildlife Conservation Society Canada, che non ha partecipato alla redazione  del rapporto, « lo “State of the Bats Report“ ha fornito una solida panoramica della difficile situazione dei pipistrelli nordamericani. Ma alcuni tipi che ha descritto come “apparentemente sicuri” in base al loro status attuale hanno prospettive cupe. Il processo governativo è lento a decidere quando elencare una specie e quando no. Semmai, questo rapporto è un po’ conservativo. Molti di questi pipistrelli non dovrebbero essere elencati come OK».

Il nuovo rapporto sullo stato dei pipistrelli nordamericani viene pubblicato mentre l’Endangered Species Act Usa compie 50 anni, «A dimostrazione del valore continuo dell’impegno pubblico per la conservazione della fauna selvatica e del successo degli sforzi di conservazione per salvaguardare le specie dall’estinzione», ma evidenzia anche «Una continua e urgente necessità di conservazione dei pipistrelli man mano che le minacce aumentano».

Gli esperti riferiscono anche che «Gli sforzi di conservazione mirati aiutati dalla condivisione dei dati e dalla collaborazione internazionale possono riuscire a recuperare le popolazioni di pipistrelli». Il pipistrello dal naso lungo minore (Leptonycteris yerbabuenae), un migratore che impollina agavi e cactus, era considerato a rischio di estinzione sia in Messico che negli Usa, ma è stata la prima specie di chirottero ad essere stata  completamente recuperata e ad essere rimossa dall’elenco delle specie a rischio estinzione in entrambi i Paesi, evidenziando che la conservazione internazionale funziona.

Coleman conclude: «Attualmente, i pipistrelli affrontano molte sfide e il panorama della conservazione è sempre più complesso. Anche se c’è ancora molto da fare, il livello di collaborazione internazionale che abbiamo raggiunto per la conservazione dei pipistrelli in Nord America è un punto luminoso e motivo di ottimismo per il futuro».