Il 2019 anno record per gli incendi in Europa e Mediterraneo. La natura europea in pericolo

Relazione del JRC Ue: più prevenzione e meno vittime nel peggior anno mai registrato per gli incendi boschivi

[2 Novembre 2020]

Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea ha presentato la 20esima relazione annuale sugli incendi boschivi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa e ne emerge che il 2019 è stato «L’anno peggiore della storia recente dal punto di vista degli incendi boschivi nel mondo: in Europa il fuoco ha divorato oltre 400 000 ettari di terreno naturale e danneggiato un numero record di aree naturali protette». Va anche detto che, secondo i dati disponibili, il 2020 potrebbe essere stato anche peggio a causa dei colossali incendi sviluppatisi un po’ in tutto il mondo. Infatti, Virginijus Sinkevičius, Commissario Ue per l’ambiente, gli oceani e la pesca, ha sottolineato che «Gli europei hanno visto le terribili immagini degli incendi divampati sulla costa occidentale degli Stati Uniti, in Siberia, in Australia e in Amazzonia, ma le fiamme non hanno risparmiato neanche le foreste europee. Parte della risposta per evitare che tragedie simili si ripetano su tale scala consiste nel proteggere e gestire le foreste in modo da ridurne la vulnerabilità agli incendi, consentendo anche alla natura di proteggersi».

Le relazioni sugli incendi boschivi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa sono  una fonte di informazioni unica nel loro genere per chi si occupa di incendi e per i decisori politici nei Paesi europei e di quelli vicini: sulla base delle informazioni comunicate ogni anno dalle amministrazioni nazionali competenti, queste relazioni forniscono infatti statistiche ufficiali sull’impatto degli incendi.

Il nuovo rapporto del JRC rileva che nel 2019 «I cambiamenti climatici hanno continuato a influire sulla durata e la gravità del pericolo di incendi in Europa, tanto è vero che a marzo – prima ancora che iniziasse la stagione degli incendi nella maggior parte dei paesi – la superficie totale andata persa era già superiore alla media annuale degli ultimi 12 anni. Grazie a una preparazione più rigorosa e a una risposta più efficiente, tuttavia, la stagione 2019 si è rivelata una delle migliori di sempre sul piano della prevenzione degli incidenti e della perdita di vite umane».

La strategia sulla biodiversità, proposta a maggio nel quadro dell’European Green Deal, prevede azioni finalizzate a migliorare la salute delle foreste europee e a renderle più resilienti agli incendi. Fissa inoltre l’obiettivo di piantare almeno tre miliardi di alberi entro il 2030.

Grazie allo sviluppo e la gestione dell’European Forest Fire Information System (EFFIS)  e del Global Wildfire Information System (GWIS), il JRC dà un contributo fondamentale alla riduzione del rischio di catastrofi causate da incendi di terreni incolti in Europa e nel mondo.

Mariya Gabriel, Commissaria Ue per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani e responsabile del JRC ha ricordato che «Da oltre vent’anni il Centro comune di ricerca lavora con i paesi di tutta Europa per offrire i dati più aggiornati sugli incendi boschivi, sostenendo gli sforzi di prevenzione e riducendo gli effetti devastanti di quelli che nonostante tutto si verificano. L’evoluzione delle condizioni meteorologiche associata ai cambiamenti climatici aumenta il rischio di incendi boschivi in tutto il mondo. Conoscenze ed evidenze scientifiche sono imprescindibili per adottare le misure più efficaci di prevenzione e protezione delle foreste, della biodiversità e della vita umana».

Le relazioni nazionali degli Stati membri indicano che nel 2019 Spagna, Portogallo e Polonia hanno registrato il maggior numero di incendi nell’Ue. Secondo EFFIS,  la Romania è stato il Paese le cui aree protette hanno subito i danni più estesi nel 2019, con una perdita di 73 444 ettari. Gli incendi di terreni incolti hanno colpito duramente i siti protetti Natura 2000 in Europa, distruggendo 159 585 ettari nel 2019. Quasi la metà della superficie totale interessata da incendi nell’Ue faceva parte di queste aree vitali per la biodiversità. D’altro canto, la stagione 2019 si è distinta positivamente in termini di prevenzione degli incidenti e della perdita di vite umane, e nei Paesi inclusi nella relazione gli incendi di terreni incolti hanno causato solo tre vittime.

Il JRC sottolinea che «Nel 2019 la mappatura rapida del servizio di gestione delle emergenze di Copernicus è stata attivata per ben 35 volte (un record assoluto) per aiutare a contrastare gli incendi boschivi. Nello stesso anno il meccanismo di protezione civile dell’UE è stato attivato cinque volte contro gli incendi boschivi e integrato da rescEU, con una nuova riserva europea dotata di aerei ed elicotteri antincendio».

Il Commissario Ue per la gestione delle crisi Janez Lenarčič ha concluso: «I dati e le informazioni sui rischi e i focolai di incendi boschivi sono preziosi: contribuiscono non solo alla prevenzione e alla preparazione, ma anche a una reazione più rapida ed efficace di fronte a incendi rovinosi. Grazie a rescEU e al meccanismo rafforzato di protezione civile dell’Ue siamo pronti a intervenire, in Europa e non solo».